Le astuzie della monarchia di Richard Newbury

Le astuzie della monarchia I RITI SEMBRANO DETTATI DA FERREE TRADIZIONI, IN REALTA' RIFLETTONO LA SOCIETÀ CHE CAMBIA Le astuzie della monarchia Richard Newbury PER George Orwell la monarchia costituzionale è valida perché «un capo di stato scelto a caso distoglie le emozioni pubbliche da altri leader che potrebbero esercitare il vero potere nel male». Walter Bagehot, primo direttore dell'Economist, nel suo magistrale «La Costituzione inglese» (1867) spiega: «In una costituzione come quella inglese ci sono due parti. Quella che suscita e mantiene la venerazione da parte della popolazione sia l'aspetto formale che pratico - in base a cui funziona e governa». «La venerazione mistica, la fedeltà rehgiosa, essenziali a una vera monarchia, sono sentimenti immaginati che nessuna legislazione può confezionare per nessun popolo». Se noi postmoderni consideriamo le nazioni «comunità immaginate», allo stesso modo «immaginato» è il simbolo di uno stato - bandiera o monarca che sia - la cui stabilità permette ai governi di mutare ed effettuare cambiamenti radicali, come nella «Tempesta» di Shakspeare: «Siamo fatti della materia del sogno e la nostra piccola vita inizia e finisce con il sonno» (Atto III). Se per Lampedusa «tutto doveva cambiare in modo che nulla cambiasse», va detto che l'aveva appreso nei suoi lunghi soggiorni in Inghilterra. Il trucco usato da questa nazione di attori - amanti della privacy a cui piace travestirsi - è la costante invenzione di tradizioni e una inaffidabile memoria aiutata dalla determinazione a non codificare mai una cosa organica come una costituzione. In altri termini, come la mise il commentatore per eccellenza della monarchia, Lewis Carroll «È vero quel che ripeto tre volte». I poteri di George Bush sono molto simili a quelli di George Washington, ma i poteri di Elisabetta II, anche se apparentemente non è cambiato nulla sono molto diversi da quelli di Giorgio III che poteva usare la cosiddetta «ostruzione consacrata». Invece nonostante rivoluzioni, regni, imperi e cinque repubbliche, il Presidente Chirac è ancora al di sopra della legge. Le occasioni reali - anche non ufficiali come il funerale di Diana e il matrimonio di oggi - sono programmate per essere un riflesso della società che cambia, in cui ad esempio, un terzo dei matrimoni finisce in divorzio e un terzo dei bambini nascono in coppie non sposate. Se nel 1971 Camilla Shand non era considerata abbastanza adatta come sposa reale, ora dopo il comportamento di Diana, sembra fin troppo «su». Dal 1971 la Gran Bretagna è diventata non solo una società in maggioranza di classi medie e non lavoratrici, ma anche multietnica e multireligiosa. Chi nel 1971 avrebbe mai immaginato che un Primo ministro inglese e soprattutto un arcivescovo di Canterbury avrebbe disertato il matrimonio del principe di Galles per partecipare al funerale di un papa! La lista degh invitati alla festa riflette le componenti sociali, religiose e etniche che ora compongono il Regno Unito, così come i leader di partito invitati sono rispettivamente anglicano, ebreo e cattoheo. Il thatcherismo ha forzato la generazione dei baby boomers (nati nel dopoguerra) a reinventarsi per sopravvivere e prosperare. Questo è un matrimonio di continuità e cambiamento e un brusco memento dallo specchio (di Lewis Carroll?) ai britannici di quanto siano cambiati. Come ci ricorda Oscar Wilde «I divorzi sono fatti in Cielo!». Nel 1971 la signorina Shand non era considerata abbastanza adatta, dopo il comportamento di Diana sembra ora fin «troppo su» Nel 1971 chi avrebbe mai immaginato che un premier inglese e l'arcivescovo di Canterbury avrebbero partecipato ai funerali di un Papa?

Luoghi citati: Canterbury, Galles, Gran Bretagna, Inghilterra, Lampedusa, Regno Unito