CARLO e CAMILLA Un ricco matrimonio borghese di Maria Corbi

CARLO e CAMILLA Un ricco matrimonio borghese DOPO 34 ANNI DI ATTESA L'EREDE AL TRONO D'INGHILTERRA E LA SIGNORA PARKER BOWLES SI SONO SPOSATI CARLO e CAMILLA Un ricco matrimonio borghese Maria Corbi inviata a WINDSOR Una cosa è andata bene in questo matrimonio affogato nel dolore globale della perdita del Papa, perturbato da una serie infinita di ostacoli e sciagure: c'era il sole. Carlo e Camilla sono diventati marito e moghe dopo 34 anni di attesa senza aprire gli ombrelli, come annunciato dai meterologi, anche se alle 12,25, quando gli sposi escono dal Castello di Windsor, le nuvole velano il cielo. Ma la luce grigia e il vento, che tormenta abiti e cappelli, non rovinano neanche un po' la festa alla signora Parker Bowles. Quando la Rolls Royce Custom (la stessa usata dalla regina nel Giubileo d'argento del 1977) arriva davanti al Municipio, la gente - non una folla, non certo 15 mila persone come dice la polizia - sbircia dentro per scoprire l'abito della sposa. E iniziano i sussurri: «è bianco, èbianco...» Quando Camilla esce il dubbio diventa certezza. Il vestito corto, con la gonna di chiffon, abbinato a uno spolverino bianco di crepe di seta è proprio bianco, nonostante i buonisti cerchino di trovare sfumature che non ci sono: avorio, bianco ostrica, ghiaccio. Anche in questa occasione Camilla ha fatto di testa sua, alzando le spalle ai consigli di chi le diceva: «il bianco no, è il colore deUe vergini...». Un miracolo di faccia tosta e sartoria, firmato da due giovani stiliste, Valentine e Robinson, che effettivamente abbellisce la signora. Il cappello, firmato Philippe Tracey, è a larghe falde con del pizzo e un gioco di piume, nei toni del bianco e beige. Beige anche le scarpe a spezzare il candore imbarazzante. Carlo è in tight, sembra stordito. Forse è solo attento a non commettere altre gaffe (l'ultima al funerale del Papa quando ha dato la mano al tiranno dello Zimbabwe). NeUa Ascot Room del municipio ad attenderli c'è un drappello ristretto di familiari, tra cui i figli di entrambi. I primogeniti, il principe William e Tom Parker Bowles, sono i testimoni. Ci sono anche Harry, più ammirato dalle ragazze del fratello, e Laura Parker Bowles, classe 1979. Un gruppo che sembra affiatato. Il quadro è quello di un'allegra famiglia allargata. Manca la regina Elisabetta che da sùbito ha fatto sapere che sarebbe andata solo alla benedizione solenne neUa capeUa di San Giorgio, al Castello. Mentre i due fidanzati attempatelh firmano i documenti che h dichiarano marito e moghe davanti all'autorità locale (una signora allegramente divorziata anche lei), la sovrana riceve gh ospiti più importanti. Pochi i veri vip, visto che questo royal wedding si è distinto per avere tutta l'aria di un ricco festeggiamento borghese. Dalle case reali di Europa molti «non possiamo», motivo principale la sconveniente coincidenza delle nozze con il funerale del Papa. Ma in molti non sarebbero comunque andati perché legati al ricordo di Diana e comunque troppo slegati dalla signorina Parker Bowles. Le scuse sono state le più diverse: Vittoria di Svezia doveva inaugurare un'Ikea, Felipe di Spagna e consorte Letizia consegnare un premio. Ci sono invece Haakon di Norvegia e Mette Marit, lei ragazza madre prestata al trono non può certo arricciare il naso davanti a Camilla. Ma gh altri sì. E lo hanno fatto. Gli ottocento invitati alla benedizione solenne dell'arcivescovo di Canterbury, Rowan Williams, aspettano pazienti nella cappella. Carlo esce con la fede al dito dal municipio alle 12 e 51, accanto ha Camilla che lo agguanta sottobraccio guidandolo ah'auto. Il principe William sorride alla matrigna e i due scherzano. Tra loro sembra esserci simpatia nonostante i giornali inglesi scrivano che i due principini vedono Camilla attraverso gh occhi di Diana, ossia ima strega. Ci vuole un'ora e mezza prima che la cerimonia deUa benedizione possa avere inizio e nel frattempo Carlo e Camilla vanno a riposarsi negh appartamenti reali. Quando ne riemergono, lei ha cambiato d'abito. Adesso è in lungo, in un abito grigio-argento ricamato con motivi di spighe da fili dorati di cinque tonalità. In testa un acconciatura fatta di spighe e piume dorate, una specie di coroncina romana, con bagliori di cristaUi. La pochette del primo giro di nozze, che nel municipio tene- va stretta come un'arma, adesso è scomparsa, al suo posto un bouquet di fiori di Cornovaglia. D'altronde adesso lei è la Duchessa di Cornovaglia. Pochi minuti prima dell'ingresso di Carlo e Camilla entrano la regina e il duca di Edimburgo. Elisabetta II è in bianco, anche lei. Deve essere una mania. La sovrana sfila fra le ah di ospiti tra cui ci sono molti nomi del jet set e del mondo dello spettacolo, in prima fila Mr Beau (l'attore Rowan Atkinson), dotato di tuba, Kenneth Branagh, Trudy Styler, la moghe di Sting. C'è anche Valentino, che è stato uno degh stilisti più amati da lady D, a cui Camilla si è rivolta per avere consigh sul look. Tony Blair è nella parte della cappella riservata alla famiglia, in un banco con la moghe Cherie e i chierichetti del coro. Ci sono anche, non così ben posizionati, i leader dei due partiti di opposizione Michael Howard e Charles Kennedy. Le note di Bach accompagnano l'incedere della nuova coppia verso l'arcivescovo di Canterbury. Camilla è molto tesa, sembra che abbia il collo ingessato, quando arriva davanti alla regina non si gira a salutarla. Durante tutta la cerimonia non cerca lo sguardo di Carlo. Si aggiusta nervosamente il vestito. Tutti aspettano la preghiera di contrizione, la richiesta di perdono a Dio (e Camilla anche all'ex marito) per il peccato di infedeltà commesso. Ma questa richiesta di pubblica ammenda non arriva. O almeno non così chiara, come annunciata. Inginocchio gh sposi pronunciano solo una formula di rito, insieme a tutti i presenti: «Riconosciamo e lamentiamo i nostri peccati che di tanto in tanto abbiamo dolorosamente commesso in pensieri, parole e atti contro la maestà divina provocando giustamente la tua ira e la tua indignazione contro di noi». L'arcivescovo poi domanda a tutti e due: «Siete decisi a esservi fedeli per tutta la vita?». Silenzio in cappella. «La risposta è sì». Carlo e Camilla si guardano fuggevolmente, gh inni sacri risuonano fino alle alte volte gotiche. Una soprano russa canta (è lei il regalo di nozze della fondazione del teatro Mariinskij di San Pietroburgo di cui Carlo è presidente). I due ex amanti a questo punto sono marito e moghe per legge e benedetti dalla Chiesa anglicana, nonostante ancora ieri altre obiezioni alle nozze venivano depositate. L'orchestra intona «God Save the Queen», tutti cantano. Carlo e Camilla si inchinano davanti a Elisabetta. La cerimonia è finita. Il ricevimento riunisce tutti negh Appartamenti di Stato del Castello di Windsor. Non un pranzo nuziale, ma una merenda nuziale, con le torte alla frutta scoperte da Carlo in una piccola pasticceria del Galles. La storia dei due amanti contrastati ha il suo lieto fine. Ma la lunga marcia di Camilla non finisce qui, ad attenderla la battaglia più dura: riuscire a sostituire Diana nel cuore della gente. Come moglie di Carlo ha diritto al titolo di principessa del Galles, ma non lo può usare senza sollevare l'indignazione di chi la giudica colpevole della tristezza di lady D. Gh uomini della comunicazione di Buckingam Palace stanno già lavorando per trasformare l'immagine di questa signora di mezza età abituata ad andare a cavallo, ad ammazzare volpi, ma non ad usare i media. Impresa che a Diana riusciva benissimo, spalancando quei suoi occhioni blu, generosi di lacrime. Per tutti Camilla è ancora il rottweiler, descritto da Diana. Ieri a Windsor cartelli ironici la definivano «golden retriever». Un segno di buona volontà dei sudditi. Ancora poco. Diana è riuscita a essere per il suo popolo un'icona di bellezza, glamour e contraddizioni: vergine, adultera, martire. Un fantasma difficile da cacciare dalle stanze del Castello. Anche per una dura come Camilla. Potrà forse esserle d'aiuto il ferro di cavallo che una donna dalla folla le ha allungato mentre passava e che lei ha afferrato senza esitazioni. Auguri. In municipio i primogeniti dei due sposi hanno fatto da testimoni La regina (in bianco) è comparsa soltanto alla breve cerimonia religiosa Carlo e Camilla subito dopo la cerimonia, seguiti dalla regina Elisabetta. Il vento ha tentato di strappare il copricapo alla sposa, la sovrana è perplessa

Luoghi citati: Edimburgo, Europa, Galles, Inghilterra, Norvegia, San Pietroburgo, Spagna, Svezia