BEUYS 8. BASQUIAT Lo sciamano ei
BEUYS 8. BASQUIAT Lo sciamano ei BEUYS 8. BASQUIAT Lo sciamano ei NEWYORK Fiamma Arditi DA quando avevo diciassette anni sapevo che sarei diventato una star», disse una volta Jean Michel Basquiat (1960 - 1988) a chi lo intervistava. I genitori, uno di Haiti e l'altra di Portorico, se ne erano accorti prima. Non sapevano, però, che sarebbe durato poco. Lui sì. Istintivo, appassionato, provocatore, appena adolescente spruzzava criptici aforismi sui muri del Lower East Side, alla punta estrema di Manhattan. E li filmava con lo pseudonimo Samo, «seme old shit», vale a dire «stessa vecchia merda». Protestava contro l'emarginazione dei neri, il lavaggio del cervello perpetrato dalla religione, dalla politica, dalla borghesia. Sfogarsi sui muri a Basquiat non bastava.. Come aveva fatto Bob Rauschenberg negli anni cinquanta per realizzare i suoi «combines», raccoglieva qualsiasi cosa trovasse per strada, pezzi di legno, elmetti da football porte di armadi abbbandonate e ci dipingeva sopra. Credeva negli dei, nelle forze del bene, del male. A Exu, il dio afncano, che fa da tramite con l'ai di là dedicò imo dei suoi ultimi lavori, in Acque Pericolose, per esempio, la figura al centro della tela sta sola in un mondo denso di pericoli. Alla sua sinistra c'è un serpente pronto ad attaccare. I simboli greci, l'Alfa e l'Omega, l'inizio e la fine, fluttuano nell'aria tra frecce puntate verso il cielo e la terra. Alla destra ima carcassa infestata da enormi insetti rappresenta la morte. Nonostante tutti questi pericoli, però, la figura centrale, un uomo nero con aureola sulla testa, incrocia le braccia sul petto in segno di pace e consapeolezza. Eroico e vulnerabile nello stesso tempo potrebbe essere un autoritratto. E comunque è la sintesi del mondo di Basquiat, deUe sue paure e dell' attrazione verso quello che sfugge agh occhi, ma non alla coscienza. Tutto questo lo raccontano quasi cento opere, arrivate da collezioni di ogni parte del mondo, per la mostra al Brooklyn Museum, nel quartiere dove Basquiat era cresciuto. NeUe sale vaste e silenziose del museo appena restaurato le tele, le opere su carta, compresa la Daros Suite la serie dì trentadue disegni finita nel 1983, gridano, tacciono, denunciano. Raccontano il breve viaggio, spezzato a ventisette anni per una overdose di eroina di questo figho del suo tempo, più' sensibile e più geniale degh altri. In Italìan è un lavoro di Basquiat del 1983
Persone citate: Bob Rauschenberg, Fiamma Arditi, Jean Michel Basquiat
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