lraqy kamikaze tra sciìti in processione: è strage di Carla Reschia

lraqy kamikaze tra sciìti in processione: è strage NUOVA FIAMMATA TERRORISTICA: 17 MORTI E DECINE DI FERITI lraq, kamikaze tra sciiti in processione: è strage Ma il ministro dell'Interno annuncia: abbiamo circondato Al Zarqawi Carla Reschia Il ministro degli Interni Falah Al-Nakib annuncia cherinafferrabile Abu Musab al-Zarqawi, leader di Al Qaeda in Iraq, è «circondato», sia pure, precisa, solo «in una certa area» e garantisce che la fine della ribellione è imminente, o almeno prossima: «L'operazione è in corso, anche se il terrorista non è ancora stato arrestato. Ci auguriamo che la situazione nel Paese sarà completamente diversa entro la fine dell'anno». Nel contempo, tuttavia, l'esponente del governo a interim invita realìsticamente a non abbassare la guardia, annunciando nuove azioni dei ribelli, a cui il governo, assicura, è preparato a rispondere. L'offensiva è quotidiana: ieri, in un'operazione contro una «grande base terroristica», a Salman Pak, una delle tante roccaforti della guerriglia, à Sud di Baghdad, sono stati arrestati almeno novanta uomini. Con tutto questo la violenza, per il momento, non accenna a diminuire. Alla vigilia della -convocazione della nuova Assemblea nazionale, che toma a riunirsi oggi dopo la seduta inaugurale del 16 marzo, in una città blindata e paralizzata da imponenti misure di sicurezza, un kamikaze ha fatto espio- . dere un'autobomba sulla strada fra Hilla e Kerbala, nel Sud sciita, uccidendo ieri, in un'opcontro una «terroristica»sono stati aralmeno nova almeno sette pellegrini diretti a piedi nella città santa per le celebrazioni dell'Arbain. Altri due hanno perso la vita in un diverso attacco vicino a Mahavil, un centinaio di chilometri a sud di Baghdad. La festa dell'Arbain, che raggiungerà il culmine giovedì prossimo, cade quaranta giorni dopo l'anniversario del martirio di Hussein, il terzo imam sciita, sconfitto in battaglia e messo a morte nell'680 dagli Omayyadi sunniti, e richiama folle di fedeli, non solamente dall'Iraq ma da tutta la comunità musulmana sciita. La stessa ricorrenza, l'anno scorso, aveva scatenato una serie di attentati costati la vita a 130 persone. Questo nuovo duro colpo, che segue ad alcune settimane di relativa quiete, è un messaggio inequivocabile, che riaccende la tensione verso la maggioranza sciita, in procinto di entrare in Parlamento con l'Alleanza degli iracheni uniti vicina all'ayatollah Ali al Sistani. Inevi¬ razione grande base Salman Pak estati nta uomini tàbile pensare a una matrice sunnita, forse anche agli uomini di Zarqawi che, per quanto braccato, è riuscito finora a mettere puntualmente a ségno attacchi devastanti. Intanto le trattative tra sciiti e curdi per la formazione del nuovo govemo, avviate a metà febbraio, non registrano progressi sostanziali: il disaccordo verte sull'attribuzione di alcuni ministeri chiave a cui i curdi, che hanno in pugno il Nord petrolifero del Paese, non intendono rinunciare facilmente. La riunione in programma domani non dovrebbe aggiungere nulla di nuovo allo scenario. Tanto più dopo l'annuncio ufficiale del presidente a interim, il sunnita Ghazi Al Yawar, che ha fatto sapere di non essere interessato alla presidenza dell'Assemblea. Un incarico di mera rappresentanza che i 17 sunniti presenti nell'ente, esponenti dell'esigua fascia moderata che ha accettato di partecipare alle elezioni, ritengono irrilevante, chiedendo per Al Yawar la riconferma della carica al vertice dello stato iracheno. Nel mirino della guerriglia ci sono anche le forze di polizia: a Baghdad, in un attentato rivendicato da Al Qaeda, un colonnello di polizia e il suo autista sono stati uccisi a colpi di arma da fuoco. Domenica era Stato diffuso un video che mostrava l'esecuzione di un altro colonnello, appartenente alle unità speciali addette alla sorveglianza degli impianti petroliferi e sequestrato il 9 febbraio scorso. Un secondo attacco, sempre nella capitale, è costato la vita a un poliziotto mentre altri due sono rimasti uccisi dallo scoppio di una bicicletta imbottita di esplosivo a Mossayeb, 60 chilometri a sud di Baghdad. A Baiji, nel Nord, una donna è morta nella deflagrazione di un ordigno destinato a una pattuglia americana mentre il fìgho di tre anni è stato ferito. Assassinato anche un uomo d'affari iracheno che lavorava per gli americani. Un bilancio di almeno 17 vittime, destinato forse a crescere con il definirsi dell'entità della strage sulla via del pellegrinaggio a Kerbala. In tanta violenza hanno potuto festeggiare la Pasqua in relativa pace i 700 mila cristiani dell'Iraq, in massima parte caldei, che domenica hanno affollato le chiese di tutte le città dopo essere stati costretti, per motivi di sicurezza, a rinunciare ai riti serali del sabato santo. ieri, in un'operazione contro una «grande base terroristica» a Salman Pak sono stati arrestati almeno novanta uomini

Persone citate: Al Yawar, Falah, Ghazi Al Yawar, Salman Pak, Sistani, Zarqawi

Luoghi citati: Baghdad, Baiji, Iraq