Onu, l'ora della verità Annan sotto accusa «Medita di dimettersi»

Onu, l'ora della verità Annan sotto accusa «Medita di dimettersi» COINVOLTO COL FIGLIO NELLO SCANDALO OIL FOR FOOD Onu, l'ora della verità Annan sotto accusa «Medita di dimettersi» Oggi pubblicato il secondo rapporto sulla vicenda: «Ha ignorato il conflitto di interessi». Il portavoce: «Si aspetta di essere scagionato» NEW YORK La tensione nei corridoi del Palazzo di vetro si legge sulla faccia dei collaboratori più stretti di Kofi Annan: oggi verrà pubblicato il secondo rapporto sullo scandalo «Petrolio per cibo», da cui potrebbe dipendere il futuro del Segretario generale e dell'organizzazione che guida. H Times di Londra ha scritto che Annan è depresso e sta considerando le dimissioni, e ieri il suo portavoce Fred Eckhard ha riunito apposta i giornalisti per smentire. Il rapporto di oggi è il più pericoloso per il Segretario generale, perché descrive il coinvolgimento di suo figlio Kojo. L'inchiesta è guidata dall' ex presidente della Federai Reserve Paul Volcker e riguarda la denuncia secondo cui Saddam Hussein aveva incassato profitti personah dal programma Onu, che gli' consentiva di vendere petrolio allo scopo di comprare oboe mediane peflapopolazione. Volcker ha già pubblicato un documento a febbraio in cui ha accusato l'amministratore di «Oil for Food)), Benon Sevan, di conflitto d'interessi. Il diplomatico cipriota, infatti, aveva chiesto a Baghdad di assegnare buoni per l'acquisto di gregeio a prezzi scontati a una compagma con cui era in contatto. H rapporto di oggi invece si concentra su Kojo Annan, che dal 1995 al 1997 aveva lavorato per l'azienda svizzera Cotecna, restando poi nel libro paga fino al 2004. La Cotecna aveva il compito di controllare i beni importali dall'Iraq tramite «Petrolio per cibo», e quindi c'è il sospetto che avesse ottenuto il contratto perché impiegava il figlio del Segretario generale. Annan ha sempre smentito qualsiasi coinvolgimento personale, dicendo che Kojo lo ha deluso perché non gli aveva raccontato le sue attività. Kojo ha risposto che i suoi compiti non riguardavano l'Iraq e ha accusato i conservatori americani di aver gonfiato lo scandalo, per punire il padre dell'opposizione alla guerra in Iraq e farlo dimettere. Secondo le indiscrezioni uscite finora, il nuovo rapporto di Volcker criticherà Annan per non aver affrontato il conflitto d'interessi relativo al figlio e per aver gestito male il programma «Oil for Food». Il documento rivelerà che Kojo aveva guadagnato circa 400 mila dollari dalla Cotecna, cioè più del doppio di quanto ammesso in principio, e che lo stesso Segretario generale aveva incontrato almeno tre volte i capi dell'azienda svizzera. Però dovrebbe escludere la corruzione personale di Annan o interventi favore del figlio. Questa distinzione potrebbe fare la differenza tra le dimissioni e la sopravvivenza del capo dell'Orni. Ieri, però, il Times ha scritto che Kofi è molto depresso e sta considerando comunque le dimissioni. Il portavoce Eckhard, durante l'incontro con i giornalisti, ha smentito: «Il Segretario generale non ha alcuna intenzione di dimettersi. Si aspetta di essere scagionato da qualunque comportamento illegale». Eckhard ha rimproverato le soffiate ai media, perché «il risultato è la morte attraverso migliaia di ferite». Quindi ha aggiunto : «Usegretario ha proposto un ambizioso programma per la riforma dell'Orni e si aspetta di realizzarlo entro settembre. Questa sarà la sua eredità». Naturalmente il tono del rapporto farà la differenza, perché il livello delle critiche deciderà il futuro Annan. Se ci fossero prove di corruzione personale, il segretario sarebbe finito. Se invece ci saranno solo rimproveri per la gestione del programma e il rapporto col figlio, ne uscirà certamente indebolito ma in piedi. Il problema, quindi, diventa poMtico. Annan avrà interesse a restare al suo posto, se verrà ridotto ad «un'anatra zoppa))? I suoi portavoce rispondono di sì, perché si è impegnato nel progetto di riforma pubblicato il 20 marno scorso, da cui dipende anche l'allargamento del Consiglio di Sicurezza a cui è interessata l'Italia. Il segretario considera la riforma indispensabile per salvare il Palazzo di Vetro, dopo la spaccatura sulla guerra in Iraq, e sa che il progetto salterebbe se lui si dimettesse. Secondo fonti vicme ad Annan la stessa amministrazione americana vuole che rimanga, perché così indebolito sarà costretto a soddisfare i desideri di Washington. Ma ora tutto dipende dal rapporto Volcker. [p. mas.) Se il documento riporterà prove di corruzione personale non avrà scelta ma se ci saranno soltanto rimproveri generici rimarrà al suo posto Il ghanese Kofi Annan venne nominato segretario generale dell'Onu il 17 dicembre 1996, succedendo a Boutros Ghali

Luoghi citati: Baghdad, Iraq, Italia, Londra, New York, Washington