«Non ci sono rìschi per rìtalìanìtà delle banche» di Francesco Spini

«Non ci sono rìschi per rìtalìanìtà delle banche» MCCREEVY RIAFFERMA LA PRIORITÀ DI FAVORIRE LE FUSIONI TRANSFRONTALIERE SENZA DIFENDERE I CAMPIONI NAZIONALI «Non ci sono rischi per l'ìtalianità delle banche» Il premier sdrammatizza le offerte straniere. Maroni: ci stanno aggredendo Francesco Spini MILANO «Non ci sono elementi che facciano pensare all'esistenza di rischi per l'italianità deUe banche». Il presidente del Consigho Silvio Beruscord, impegnato a Meise per la riunione del Ppe, sdrammatizza le ultime mosse di olandesi e spagnoli sullo scacchiere bancario itahano e dice che no, «non mi sembra che ci sia da preoccuparsi». Anche di fronte alle precisazioni che in questi giorni giungono dalla Commissione Europea con cui di fatto i due commissari McCreevy e Kroes avocano l'ultima parola sulla doppia offerta di Bbva e Abn Amro rispettivamente su Bnl e banca Antonveneta, il premier è netto: «Non c'è da parte di nessuno l'intenzione di intervenire al di là delle regole di mercato». Berlusconi insomma invita al rispetto di norme italiane e comunitarie, pur senza sconfessare minimamente r" iniziativa - come la cordata in queste si starebbe organizzando sotto la regia della Banca d'Italia - tesa alla difesa dell'italianità degh istituti sotto scacco. Ma le parole del premier sono mille volte più morbide di queUe, durissime, pronunciate dal ministro del Welfare, Roberto Maroni. «E' in atto un vero e proprio tentativo di aggressione sul sistema creditizio», accusa il ministro leghista. Per lui non siamo davanti a «un'operazione in nome dei princìpi dell'Unione europea, ma a tutela degh interessi privati di alcuni grandi gruppi». A questo punto, dunque, occorre «tutelare il nostro sistema creditizio», e soprattutto «neUe sue forme particolari, come le banche popolari», le stesse che l'Ue ha nei giorni scorsi messo sotto osservazione. Quindi Maroni spiega come oggi esista un problema di reciprocità. Mentre «le banche europee sono già presenti in Italia», per le imprese itahane non è così e «l'Italia rischia di essere cornuta e mazziata, perché in molti settori le nostre imprese non riescono ad entrare nei mercati europei». Nel contempo, il commissario al Mercato Interno, Charhe McCreevy, nel corso di una riunione informale del Comitato bancario europeo, toma sul tema del risiko del credito. Senza mai nominare le due banche itahane oggetto d'offerta, McCreevy riafferma la «priorità» di BruxeUes nel favorire D consolidamento bancario cross border in un'Europa in cui scarseggiano istituti con «attività specializzate ad alta crescita su scala europea», nonostante queste siano «l'unica fonte di sviluppo potenziale per gran parte delle grandi banche». Di chi la colpa? Di molti fattori secondo McCreevy, tra cui «quelli che noi chiamiamo cortesemente "meccanismi di intervento pohtico"». Segue frecciatina a via Nazionale: «Alcune autorità favoriscono ancora "campioni nazionah" contro acquisizioni straniere. La maggior parte di tah autorità ha ancora una mentalità intema». E per McCreevy la questione sta nel valutare «se i supervisori nazionah utilizzano esclusivamente criteri prudenziali per valutare i meriti o i demeriti di una particolare fusione o acquisizione». La posizione del commissario è nota: «D consolidamento - dice - dovrebbe essere guidato dai mercati e dalle opportunità deUe aziende dì fornire benefici a utenti e consumatori». Non è d'accordo con la linea di BruxeUes U presidente deUa commissione Finanze e Tesoro del Senato, Riccardo Pedrizzi (An), U quale liquida le tesi di McCreevy e Kroes come «infondate». «Prospettare una sorta dì sindacato nel merito deUe decisioni di vigilanza da parte deUa Commissione - sostiene - potrebbe profilare una fattispecie riconducibile allo sviamento di potere». Suggerisce una terza via l'ex presidente deUa Commissione Uè e leader deU'Unione, Romano Prodi: «Siamo in un mercato unico: ogni banca itahana può comprare una qualsiasibanca straniera e viceversa. Credo che la vera pohtica itahana sia quella di rafforzare le nostre banche in modo da diventare noi protagonisti nell'acquisto di banche straniere». Nel frattempo il commissario alla Concorrenza, Neehe Kroes, si prepara a lanciare un'inchiesta sui servizi finanziari al dettaglio, mentre McCreevy annuncia una revisione deUe norme che regolano l'approvazione deU'acquisàzione di partecipazioni bancarie rilevanti neUe banche da parte di un'autorità di supervisione, oltre a una rivisitazione del trattato in tema di libera circolazione di capitah nelle operazioni di fusioni e acquisizioni bancarie cross border. L'AZIENDA SOTTO ASSEDIO Antonveneta torna in utile a In attesa di sapere come andrà la disputa fra i suoi pretendenti, la Banca Antonveneta si consola chiudendo l'esercizio 2004 con un utile netto consolidato a 282,7 milioni di euro, centra una perdita di 842,6 milioni nel 2003. Il dividendo proposto è pari a 0,45 euro per azione, mentre nel 2003 non era stato distribuito alcun dividendo. Il margine da servizi sale a 838 milioni di euro (-H 11,407o rispetto ai 752 del 2003) e le spese amministrative calano 1.149 milioni di euro {-0,90Zo rispetto ai 1.159 del 2003). Utile netto a 282,7 è miglior risultato nella storia della banca Roma, 22 mar. Il eda sottolinea d'avere «saputo conseguire e spesso superare i target individuati dal Piano Industriale 2004-2006». Il positivo risultato consentirà di proporre la distribuzione di un dividendo di 0,45 euro per azione. LE VALUTAZIONI DI PIAZZA AFFARI L'andamento del principali titoli coinvolti nelle due partite bancarie su Bnl e Antonveneta: TITOLO PREZZO RIFERIMENTO Abn Amro holding 20,230 Banca Antonveneta 23,230 VARW Banco Bilbao Bnl Monte Paschi Popolare Lodi 12,616 2.414 2,516 8.S00 Popolare Verona 4*-vai Novara 1^31 Reti bancarie 39,850 HK 0,96

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