Il Copaco si spacca su Villa Certosa

Il Copaco si spacca su Villa Certosa Il Copaco si spacca su Villa Certosa Il Polo: misura necessaria a proteggere l'incolumità del premier. L'opposizione: è il segreto di Pulcinella ROMA Si è conclusa con un'inconsueta spaccatura al Copaco l'esame del segreto di Stato su Villa Certosa, la residenza sarda del presidente del Consigho Silvio Berlusconi. Nella votazione finale ieri si è infatti registrato un 4 a 4, con i membri della maggioranza compatti a rite-. nere legittimo il segreto e quelli dell'opposizione altrettanto uniti a considerarlo invece illegittimo. Non essendo stata raggiunta la maggioranza assoluta sul provvedimento in esame, il Comitato non riferirà dunque al Parlamento per le conseguenti valutazioni politiche. Dell'esito della votazione, il presidente del Copaco, Enzo Bianco, ha informato, con una lettera, lo stesso premier, il presidente della Camera, Pier Ferdinando Casini, il presidente del Senato, Marcello Pera ed il sottosegretario alla presidenza del Consigho, Gianni Letta: Quella di ieri è un'altra tappa della vicenda che iniziata nel maggio scorso, quando la procura di Tempio Pausania dispose un'ispezione all'interno della tenuta, per verificare il rispetto dei vincoli paesaggistici. Ma il ministero dell' Interno, attraverso il prefetto di Sassari, si oppose all'ispezione per motivi di segretezza legati all'interesse nazionale. Il 5 novembre la procura chiese conferma dell'effettiva ricorrenza del segreto di Stato alla presidenza del Consigho. La risposta arrivò a dicembre attraverso il sottosegretario Gianni Letta, che confermava il segreto per le esigenze di «protezione e sicurezza del presidente del Consigho». Nella mozione della maggioranza si spiega che il segreto di Stato è legittimo perchè «Villa Certosa è stata indicata come residenza alternativa del Governo ed anche per proteggere l'incolumità del presidente del Consigho, dei suoi familiari e più stretti collaboratori». Inoltre, aggiungono, «in quella residenza vengono spesso ospitati capi di Stato stranieri». Ma per Massimo Brutti (Ds) «il segreto di Stato è illegittimo perchè i poteri di opporle, per legge, non sono delegabili dal premier; invece è stato delegato il sottosegretario Gianni Letta». Venendo alle ragioni di merito, per il senatore, rispetto alla finalità di garantire l'incolumità personale del premier, la misura appare «sproporzionata», perchè «sottrae a qualsiasi possibilità di controllo un'area amplissima». Inoltre, continua, «ne l'incolumità personale del premier, né l'esercizio delle funzioni di governo, in condizioni di emergenza, sarebbero assicurate dal trasferimento dei vertici del Governo a Villa Certosa, luogo noto a tutti come la residenza nella quale il presidente del Consigho trascorre le sue vacanze». Insomma, per Brutti, si tratta «di un segreto di Stato che fa ridere». [Ansa] FINISCE 4 A 4 LA VOTAZIONE SUL SEGRETO DI STATO rwm*®i m ^t: :: HS^» J-t.Mè,^ ' ^^'^ Villa Certosa residenza estiva del presidente del Consiglio Berlusconi

Persone citate: Berlusconi, Brutti, Enzo Bianco, Gianni Letta, Marcello Pera, Massimo Brutti, Pier Ferdinando Casini, Silvio Berlusconi

Luoghi citati: Roma, Sassari, Tempio Pausania, Villa Certosa