Parla il neocon Frum «Sì alla svolta di Fassino»

Parla il neocon Frum «Sì alla svolta di Fassino» IL POLITOLOGO AMERICANO VICINO ALL'AMMINISTRAZIONE BUSH Parla il neocon Frum «Sì alla svolta di Fassino» «Torniamo alla normalità: fino adesso in Italia-il legame atlantico è stato interpretato da Berlusconi, ora la sinistra dimostra di volerlo fare proprio».«L'ottimismo di Bush ha fatto breccia anche nei Ds» intervista Maurizio Molinarl corrispondente da NEW YORK TORNIAMO alla normalità, l'Alleanza Atlantica è troppo importante per essere considerata di parte». Così David Frum, politologo neoconservatore e già stretto collaboratore di Bush, commenta le dichiarazioni del segretario delDs, Piero Fassino, su Bush e la democrazia in Medio Oriente. Fassino vede nell'impegno dì Bush per la democrazia araba un cambiamento della politica dei repubblicani rispetto a Kissinger. E' d'accordo? «Certo, il fatto simbohco ebbe luogo nel 1975 quando Kissinger, segretario di Stato, suggerì al presidente Ford di non invitare il dissidente Solzenicyn, eroe dei diritti umani in Urss. Quell'evento spinse Reagan a candidarsi nel 1976 ed uno dei primi impegni che prese fu non riconfermare Kissinger. Reagan fece della democrazia e dei diritti umani l'arma di sfida al comunismo. E per la maggior parte della sua vita Reagan fu un democratico, assorbì le idee di Truman, Roosevelt e Kennedy, uniti nel ritenere che la democrazia è potente, che i moderni conflitti non si svolgono più fra nazioni. La II guerra mondiale è stata contro 2 nazifascismo, non contro tedeschi, italiani e giapponesi. Così come la Guerra Fredda non è stata contro i russi ma ItTrss. Quando Reagan arrivò alla Casa Bianca si rese conto che sostenere i dittatori non pagava, cambiò approccio e favorì lo sviluppo della democrazia». Come avvenne la svolta definita da Fassino (orovesciamento»? ■■•' '^ «Contano i nomi di alcuni funzionari di medio livello dell'amministrazione Reagan: Eliot Abrams per l'America Latina e in particolare il Cile di Pinochet, Paul Wolfowitz per l'Asia Orientale ed in particolare le Filippine di Marcos e Richard Perle per ITTrss. Applicando lo stesso approccio all'Europa Reagan concluse che non era una buona strategia sostenere Sa- lazar ed i colonnelli greci. Reagan innescò mutamenti democratici dall'America Latina all'Estremo Oriente. Ma Bush padre non condivise l'approccio, era un cinico, volle con sé Scowcroft, già consigliere di Kissinger. Nella democratizzazione innescata da Reagan una vistosa eccezione fu il Medio Oriente. Per motivi diversi. Da un lato ci fu la questione del greggio ma dall'altra pesò il fatto che i neoconservatori Abrams, Wolfowitz e Perle essendo ebrei non vollero occuparsi di questa regione per timore di ciò che gli altri avrebbero potuto dire, d'altra parte per molti anni Dipartimento di Stato e Cia hanno escluso funzionari ebrei dal Medio Oriente. L'il settembre 2001 ha reso però impossibile continuare ad ignorare tale regione. E' su questo si è impegnato Bush, avendo al fianco gh stessi tre individui». Che cosa significa per la sinistra europea criticare Kis singer? «Kissinger fu l'esponente americano di una teoria delle relazioni intemazionali basata sugli Stati che non prestava attenzione ai popoli. Ma nella moderna età democratica i popoli contano. L'errore della sinistra sull'Iraq è stato opporsi alla guerra non perché troppo pericolosa ma in quanto moralmente ingiusta. I leader della sinistra hanno accettato che llraq apparteneva a Saddam così come avevano fatto con ITTrss di Stalin. In questa maniera i leader della sinistra sono divenuti gh ultimi eredi di una logica kissingeriana che Bush vuole scardinare». Crede che la sinistra si stia avvicinando a George Bush? «Credo che stiamo tornando alla nonnalità. Fino adesso in Itaha il legame atlantico è stato interpretato da Berlusconi, ora invece anche la sinistra dimostra di volerlo far proprio. L'Alleanza è più grande dei partiti, trasformarla in motivo di lotta pohtica è un errore». Che cosa del pensiero di Bush fa breccia a sinistra? ((La sinistra è ottimista, universahsta, mentre la destra è pessimista. Quando Bush dice che l'idea che ispira i popoli delTEuropa e delle Americhe può ispirare anche il Medio Oriente sfida i pessimisti, chi ha paura del futuro, con i temi della sinistra universalista». Ma Fassino nega l'esistenza di un (omesso automatico» fra guerra in Iraq e democrazia. Non è ima contraddizione? «1 politici non sono obbligati ad essere logici. Fassino non dice che è contro la guerra, si ritira su ima posizione dove nessuna delle parti è in disaccordo, cambia soggetto. E' qualcosa di simile a ciò che Blair fece con la Thatcher: non le diede ragione, ne accettò i risultati. Credo che sia stato Berlusconi con i suoi errori a creare tale opportunità perla sinistra». Quah sono stati i suoi errori? «Ha risposto con il panico alla morte di Calipari. Prima ha parlato di ritiro unilaterale, poi ha detto che sarebbe stato negoziato e quindi ha affermato che non vi sarebbe stato alcun ritiro. Tre opinioni in sei giorni significano assenza di idee chiare su ciò che si vuole fare». Che cosa aspettarsi da un'apertura della sinistra alle idee di Bush? «Il 2005 è iniziato in America con più riconoscimenti a Bush, si sta facendo largo anche fra i democra tici l'idea che entrerà nel gruppo dei presidenti che hanno avuto successo nel diffondere le proprie idee, come Reagan, Kennedy e Truman. Le parole di Fassino lasciano intendere che questo processo è in corso anche in Itaha. Se la sinistra sostiene il processo di democratizzazione del Medio Oriente sarà molto più efficace neU'avanzare obiezioni su Guantanamo». David Frum Il segretario dei Democratici di sinistra Piero Fassino