La strana allergia al mercato di Caltagirone & Contropatto
La strana allergia al mercato di Caltagirone & Contropatto GLI OBIETTIVI E LE STRATEGIE DELLA SECONDA FORZA CHE CONTROLLA IL CAPITALE DELLA BANCA DI VIA VENETO. E NON SOLO La strana allergia al mercato di Caltagirone & Contropatto Uomini molto diversi uniti dalla passione per il mattone e gli affari Hanno detto «no» al Bilbao in nome di una soluzione tutta italiana retroscena Francesco Manacorda SEGNI particolari: contrari all'offerta pubblica spagnola e allergici al mercato. Divisi su molti capitoh, anche non secondari. Caltagirone, Ricucci e soci hanno ritrovate l'unità ieri mattina per stilare una breve nota nella quale «manifestano perplessità» sulla probabile offerta pubblica di scambio del Bbva rivolta a tutti gh azionisti della banca romana, sottolineando la loro sfiducia nel ruolo degh spagnoli. Una nota che dà il chiaro segno di quah siano gh interessi dei contropattisti nella vicenda Bnl ed indica come, con buona pace del mercato, continuino a preferire la strada della trattativa privata. E se possibile di una soluzione itahana, come ha ribadito in proprio Stefano Ricucci. Ma chi seno innanzitutto i membri di questo contrepatto firmato il 20 lugho scorso che ha messe assieme - contro l'attuale azionariato stabile di Bnl - ufficialmente un 2407o del capitale? Primo fra tutti, per il suo pese imprenditoriale - anche se di Bnl ha il 4,9307o proprio come Ricucci - c'è Francesce Gaetano Caltagirone, immobiliarista, editore di giomah ed ormai grande protagonista della finanza. Considerato uno degh uomini più liquidi d'Italia, dai suoi bilanci emerge mezzo miliardo di euro di cassa prontamente impiegabile. E' anche azionista di Mps, una delle banche che potrebbero essere interessate a un'azione su Bnl, chiamata proprio dalla Banca d'Italia, ed è socio di peso della RcsMediagroup pur non sedendo anche in questo caso proprio come Ricucci - nel patte di sindacate della società che edita il Corriere della Sera. Al fianco di Caltagirone un gruppo di nomi fino a qualche settimana fa senesciuti al grande pubblico, con forti interessi nel mattone, nella finanza e anche nella pohtica. Nella pattuglia degh immobiliaristi ci sono Giuseppe Statuto, Danilo Coppola e - ultimo acquisto, viste che è entrate nel contropatto nel dicembre scorso dopo mesi di inutile pressing per essere accettato dal patto che controlla tuttora Bnl Stefano Ricucci. Tutti con vorticosi patrimoni immobiliari che hanno trasformato in parte - grazie al boom del mattone - in partecipazioni finanziarie, mentre Coppola e Ricucci hanno dato la maggior parte dei titoli Bnl in loro possesso ad altri istituti, come garanzia a fronte di finanziamenti. Assieme a loro Ettore Lonati, finanziere bresciano assai legato a Chicco Gnutti - con il quale condivide anche il poco invidiabile primato della prima sentenza di condanna in Itaha per insider tra¬ ding, emessa in primo grado dal Tribunale di Brescia - e Vito Bensignore, che al suo grappo di infrastrutture DI ha affiancato lo scorso anno anche la carica di eureparlamentare eletto in Piemonte per l'Udo, tornando all'amore di sempre: la pohtica. Infine il conte Giube Grazioli, celebre a Rema anche perché è il proprietarie del palazzo dove ha la residenza Berlusconi. I rapporti, in particelar mode tra i contropattisti del mattone non sono sempre idilliaci. Ricucci è rimasto piuttosto male quando lo scorso anno Coppola gh ha soffiato sotte il naso la Ipi, comprandola da un altro signore del mattone come Luigi Zimino. Caltagirone, che del suo stile cardinalizio ha fatto un culto, sta male fisicamente quando deve apparire in pubblico al fianco dell'esuberante Ricucci, cesi diverso da lui anche se tanto simili sono le strade che percorrono. Il peggio è successe giovedì scorso a Cemebbio quando Caltagirone, Ricucci e poi Statuto si sono ritrovati assieme. Quella sera è stato proprie Ricucci ad attaccare pesantemente Caltagirone, reo - secondo lui - di aver venduto la pelle del contrepatto al Banco di Verona e Novara, chiamate in campo dalla Banca d'Italia in funzione anti-spagnela, a 2,20 euro jer azione, contrattando in cambio a presidenza della Bnl per la bellezza di nove anni. Come siane pei andate le cose è noto: Ricucci ha dato lo step al negoziato - non per il prezzo troppo basso offerto, sostiene, anche perchè le azioni Bnl le ha pagate in media pece più di un euro l'ima, ma per le pretese egemoniche di Caltagirone - e la trattativa è fallita. Adesse che l'opzione Verona e Novara è sfumata e che bisogna fare i centi con un'offerta destinata a tutto il mercato e non a pochi eletti, i contropattistì puntane a due scenari: il riteme di un'offerta che riguar¬ di solo l'acquisto delle loro azioni - e non quehe di tutto l'azienariato della Bnl - da parte di un altro seggette finanziarie messo ih campo dalla Banca d'Italia; in alternativa, se Opa e Ops dovrà davvero essere, una gara di rilanci che valorizzi al massime le loro azioni e che solo incidentalmente favorisca anche il mercato nella sua generalità. Ma la strada che si tenta va specialmente verse la trattativa tra pochi intimi, come testimonia anche la visita di ieri - l'ennesima - dello stesse Caltagirone in Banca d'Italia. Difficile, infatti, pensare che per un'Opa e un'altra operazione rivolta al mercato nella sua totalità sia necessarie l'esercizio della «meral suasion» del Governatore Antonio Fazio su un singolo azionista. Che qualcosa non quadri nell'atteggiamento del contropatto le sostengono anche i piccoh azionisti della banca che si ritrovano sotto la sigla ((Azione Bnl». «Preso atto che ci si trova di fronte ad una offerta totalitaria è nostra opinione che qualsiasi altra offerta alternativa sia rivolta indistintamente alla tetalità degh azionisti per la totalità dei titoli detenuti», scrivono in una lettera aperta indirizzata al Ministre dell'Economia, al presidente della Consob e allo stesse Governatore. E ancora: «Ogni diversa soluzione costituirebbe una palese discriminazione in danno dei soggetti più deboli, i piccoh azionisti». E del resto anche da settori diversi, come quehe sindacale, risuonano le stesse preoccupazieni. - ((Perchè la Banca d'Italia, ha ricevuto ancora Caltagirone?» - chiede polemicamente la segretaria confederale della Cgil Nicoletta Rocchi - sostenendo che «la soluzione per Bnl non può certo essere quella fornita da contrepatto dei palazzinari». Tutti dubbi ai quah verrà data una risposta a breve. Se in termini penalizzanti e no per il mercato le deciderà il Govematere. Coppola ha sfilato Tipi a Ricucci che non l'ha digerita Le divergenze hanno animato la trattativa I rapporti sono tutt'altro che idilliaci e la storia è ricca di colpi bassi Tensioni a Cernobbio venerdì scorso Stefano Ricucci Francesco Gaetano Caltagirone (a sinistra) Sopra, Danilo Coppola con Giuseppe Statuto
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