Anagrafe violata, gli ispettori del prefetto in Capidoglio

Anagrafe violata, gli ispettori del prefetto in Capidoglio OLTRE ALL'11 E AL 13 MARZO, SCOPERTE DODICI ORE DI COLLEGAMENTO SOSPETTE ANCHE IL 10. VELTRONI: «L'ANOMALIA E GRAVE» Anagrafe violata, gli ispettori del prefetto in Capidoglio ROMA Le indagini sull'affaire delle firme false e della pirateria informatica procedono e s'intersecano. Ce ne sono almeno quattro in corso: da parte della Procura, della prefettura, del Comune e della Regione. I pubblici ministeri Achille Toro e Francesco Ciardi hanno dato incarico alla polizia e alla guardia di finanza di fare approfondimenti a tutto campo sui computer dell'Anagrafe comunale di Roma e della Regione Lazio. Devono fare una ricostruzione completa del traffico di dati dal 1 febbraio fino all'altro ieri. Se occorresse, possono persino smontare gh hard disk e portarli via. In particolare, i tecnici informatici della polizia hanno il compito di acquisire dai due sistemi centrali i cosiddetti «log-file» che sono una sorta di scatola nera del sistema informatico. Ma ieri si sono mossi anche gli ispettori della prefettura: hanno incontrato il segretario generale del Campidoglio, Vincenzo Gagliani Caputo e da lui hanno ricevuto del materiale che si apprestano ad esaminare. Entro mercoledì prossimo, i risultati dell'ispezione potrebbero essere consegnati al ministro Pisanu. I documenti che sono ora nelle mani degh ispettori della prefettura sono il multato dell'inchiesta interna del Campidoglio, già confluiti nella denuncia alla magistratura di due giorni fa. Ovvero le prove degh accessi che il Campidoglio considera illegittimi tra venerdì 11 marzo (nella notte e poi nel pomeriggio seguenti; 1879 nomi controlla© e domenica 13 (a tarda sera: altri 849 nominativi verificati). Non solo. I tecnici capitolini hanno scoperto anche un corposo accesso il giorno 10 marzo: in circa dodid ore di collegamento, da mezzogiorno a mezzanotte, sono stati scaricati i certificati anagrafici di 1983 cittadini. Anche in questo caso è rimasta una traccia informatica, una password, die rinvia a Daniele Calidotti, un dipendente di Laziomatica, il quale automaticamente è stato iscritto al registro degh indagati. In tutta evidenza, dalle postazioni di Laziomatica si scaricavano quei certificati anagrafici che poi, nella serata dello stesso 10 marzo, gh avvocati di un candidato della lista Storace hanno presentato alla corte d'appello per chiedere l'espulsione dalla competizione elettorale della concorrente lista Mussolini. Quei dati furono autenticati personalmente dal vicepresidente del Con¬ siglio comunale Fabio Sabbatani Schiuma, An, che ieri ha precisato: «In data 14 marzo ho formalmente richiesto e ottenuto l'autorizzazione alla password per accedere alla banca dati comunale, ma nessuna attività connessa con le ricerche anagrafiche che il Comune dichiara di aver subito è stata eseguita dalla mia postazione informatica, né da altre direttamente o indirettamente riconducibili alla mia persona». Sabbatani Schiuma e un altro consigliere comunale di An, Sergio Marchi, risultano indagati anche loro per altre questioni di firme, su denuncia degh avvocati della Mussolini, e verranno sentiti la settimana prossima. Ma sugli ormai famosi accessi alla banca dati dell'Anagrafe capitolina del 10,11 e 13 marzo si consuma ora il braccio di ferro tra istituzioni, Il presidente della Regione Lazio, Francesco Storace, sentita una relazione del suo assessore Bruno Prestagiovanni, ha dichiarato: «Sono sereno sulla questione Laziomatica perché dalla relazione in giunta abbiamo saputo che non d sono stati atti di pirateria». Viceversa, il sindaco Walter Vdtroni è intervenuto per la prima volta sul tema: «L'anomalia è grave. E' interesse di tutte le istituzioni che si arrivi a capire quello òhe è successo. Da parte nostra, dobbiamo tutelare la privacy dei nostri cittadini e dd nostri uffici». Qud che appare certo, comunque, è che le liste delle firme della lista Mussolini sono poco più che carta stracda. Ieri i pm hanno interrogato nuovamente una cancelhera del tribunale, indagata. E' lei che ha autenticato un gran numero di firme per Alternativa sociale. Si è difesa sostenendo di non sapere niente di falsificazioni e anzi di sentirà truffata a sua volta. Gh imbrogli sono grossolani Pare che in molti casi, accanto alla firma, d siano gli estremi di documenti scaduti da tempo. «Forse d tratta di elenchi vecchi che sono stati riddati». Interpellati dalla pohzia, molti cadono dalle nuvole. [fra. gri) Walter Veltroni

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