Wlliams: grazie al Botox i «Robots» siamo noi

Wlliams: grazie al Botox i «Robots» siamo noi NTERVISTA CON L'ATTORE CHE PRESTA LA VOCE AL FILM ANIMATO Wlliams: grazie al Botox i «Robots» siamo noi «Penso a un Viagra al rovescio, che invece di pompare sangue in basso o spinge al cervello, potenziando i neuroni. Il comico è ancora libero? Siamo al secondo regno Bush, mi sento quanto meno osservato» intervista Lorenzo Soria LOS ANGELES E' ' un altro cartone animato « per bambini. No, è un film con un chiaro messaggio antifascista e pro-ambiente. Macché, è una storia d'avventura, un po' «Tre Moschettieri» e un po' Frank Capra. Certo, è che «Robots», nuovo film d'animazione della XX Century Fox con la regia di Chris Wedge, lo stesso deir«Era glaciale», offre la voce di Robin Williams, che si è chiuso in una sala di registrazione con innumerevoli tazze di caffè e ricambi di t-shirt per il sudore e improvvisando sulla sceneggiatura ha finito per dominare su altre voci d'autore come quelle di Halle Berry, Ewan McGregor, Greg Kinnear. «Robots» (in uscita nelle nostre sale il 24 marzo e nella versione nostrana doppiato da Dj Francesco) racconta la storia del giovane Rodney, che perde i pezzi e cresce ereditando quelli dismessi dai cugini ricchi. Con la speranza di un futuro migliore parte alla volta di Robot City in cerca di fortuna, ma si ritrova invece a capeggiare una rivolta contro lo strapotere di un gruppo di robot ultramoderni. Williams ne parla quella carica di fantasia, di immaginazione, anche di follia che si annida dentro di lui. Dopo Aladino, ancora doppiatore. Come mai ha aspettato tanto tempo? «La vera ragione è che nessuno me lo ha chiesto. Poi è arrivata questa offerta e non ho potuto dire di no. E' un film preso da un libro che ho letto ai miei figli per anni. E il mio personaggio. Fender, ha il fisico a pezzi, un tratto che uno di 53 anni come me può comprendere bene. L'animazione è una nuova frontiera, stanno creando una nuova realtà. Trovo affascinante e totalmente liberatorio poter creare un personaggio che non ti assomiglia per niente ma parla come te. Come diceva Coppola anni fa, in un momento in cui tutti pensavano che fosse stonato e probabilmente lo era per davvero, la tecnologia ha bisogno di storie o non significa niente». I vostri robots hanno tratti molto umani. «La più grande differenza tra noi umani e i robots è che noi abbiamo il botox e loro no, che abbiamo ragazze di 23 anni senza una ruga. E senza espressione. Le possibilità sono infinite. A Bush gli farei fare un impianto di coscienza, a John Kerry uno di carisma. E io? Non mi dispiacerebbe ridurre la peluria, ho i peli che crescono in tutti i posti sbagliati. Quanto ai farmaci, vorrei una cosa che funziona al rovescio del Viagra, che ti manda tutto il sangue al cervello e che mi consenta di pompare neuroni invece di altre cose». E se sua moglie le dicesse che vuole andare dal chirurgo plastico? «La dissuaderei perchè la trovo magnifica così com'è. E poi lei è il tipo di donna che se le dicessi, di rifarsi le tette mi risponderebbe che se ho un problema con le cose cadenti dovrei pensare alle mie palle. Alla mia età, pensi a quello che ti aspetta. E sono sicuro che la cosa migliore che possiamo fare per vivere a lungo e sani è circondarci di persone e fare ciò che amiamo». Un signore di mezza età, ma quando inizia nessuno la ferma. «Oh no, c'è chi mi ferma. Attorno a Natale sono andato in Afghanistan, a intrattenere le truppe. Ho cominciato a parlare delle Forze Speciali, che sono davvero speciali, che danno la caccia ad Al Qaeda con i loro fucili e mentre lo dicevo in prima fila vedo uno delle Forze Speciali con il suo fucile al braccio che mi guarda male. Ho pensato bene di cambiare argomento». Pensa che i comici si sentano repressi nell'esjprimere le loro vedute politiche? «E perchè mai? Siamo nel quarto anno del regno di George II e adesso stanno prepa¬ rando l'ascesa del fratello, Jeb. Hanno stabilito il diritto divino dei folli, invece di un coup d'etat avremo un fou d'etat. Mi sento libero, ma a volte penso che c'è qualcuno che mi sta osservando». Negli ultimi anni ha fatto film che rappresentano una decisa rottura con il suo passato, da «Insomma» a «One Hour Photo». «Ho lasciato Los Angeles perchè non riuscivo a stare in una città dove i parcheggiatoli si dispiacciono per te per il box office del week-end e dove i poliziotti che ti danno la multa ti passano la loro ultima sceneggiatura. A San Francisco non io questo tipo di pressione e scelgo film, grandi o piccoli, perchè mi offrono la possibilità di personaggi diversi». «Non potevo dire di no a questa storia, è un libro che ho letto ai miei figli Il mio personaggio è a pezzi,condizione nota a un SOenne come me» «Non chiederei mai a mia moglie di rifarsi le tette, primo perché è magnifica così e poi perché mi risponderebbe di guardare quello che ho io di cadente » Robin Williams voce del personaggio del film d/anfmazlone «Robots» In uscita II 24

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