Sul lavoro Schroeder arruola l'opposizione di Marina Verna

Sul lavoro Schroeder arruola l'opposizione VERTICE COMUNE, RESTA IL NO ALLA «GRANDE COALIZIONE» Sul lavoro Schroeder arruola l'opposizione Marina Verna corrispondente da BERLINO L'appuntamento è per le quattro di giovedì prossimo, al settimo piano della Cancelleria. Intorno al grande tavolo dove possono sedere comodamente dieci persone ce ne saranno soltanto cinque: il cancelliere Gerhard Schroeder, il suo vice Joschka Fischer, i due leader dell' opposizione Cdu/Csu Angela Merkel e Edmund Stoiber e il capo della cancelleria, Frank-Walter Steinmeier. Il «Vertice per l'occupazione» durerà due ore e partirà da quel ((Patto per la Germania» che i leader cristiano-democratici hanno articolato in dieci punti e proposto nei giorni scorsi per lettera al cancelhere, che in quel momento era in missione nei Paesi del Golfo. Il cancelhere ha risposto sì e fissato la data: 17 marzo. Lo stesso giorno in cui il presidente della repubblica federale Kohler terrà un discorso che la stampa ha già definito ((incendiario». Lo stesso giorno in cui il parlamento dello Schleswig-Holstein - dove un mese fa ci sono state le elezioni regionah - deve votare il nuovo governo rossoverde, che sta in piedi per un voto, quello della minoranza danese. «La settimana della verità per il governo Schroeder», Iha definita il settimanale Stem. Tre cittadini su quattro non credono che il vertice sull'economia avrà successo. In particolare gh operai: 183 per cento, secondo un sondaggio per Rtl, è pessimista. I disoccupati oscillano tra ottimismo e disperazione: la forbice va dal 14 aU'86 per cento. Il cancelhere invece è speranzoso. Ieri ha convocato i ministri dell'economia per mettere a punto il suo pacchetto di riforme - del quale si conosce solo una possibile riduzione dell'imposta sul reddito delle società dal 25 al 20 per cento - poiha rilasciato una breve intervista alla prima rete pubblica Ard: «Sono convinto che potrebbe funzionare. Sono pronto a discutere anche altre proposte, vogho un successo». Il vertice va ormai oltre la discussione su misure comuni per il rilancio dell'occupazione. E' stato il capogruppo Csu al parlamento, il bavarese Michael Glos, a pronunciare venerdì scorso le due parole che molti hanno in mente ma nessuno ha ancora osato dire ad alta voce in pubblico: «Grande Coalizione». . ,,, E' vero che ha subito aggiunto «l'opzione non è ancora matura», però ha sollevato non poca irritazione. Ieri, su «Speigel Online», il cancelhere ripeteva che dell'ipotesi «neppure si parla». Eppure la maggioranza dei tedeschi è favorevole: secondo l'ultimo sondaggio Forsa per il settimanale Stem, l'ipotesi «Grosse Koahtion» piace al 51 percento. E il governo Schroeder è in affanno. Se si votasse ora, la Spd prenderebbe solo il 31 per cento dei voti, mentre i Verdi restano stabili all'8 per cento. Un'ipotetica elezione sarebbe vinta dalla coalizione nero-gialla: Cdu-Csu al 43 per cento, liberali della Fdp al 7. Il dramma della Germania è che i disoccupati continuano a crescere: erano cinque milioni duecentomila in febbraio, a marzo potrebbero essere duecentomila in più. Il ministro delle Finanze Eichel litiga con quello dell'Economia Clement sulla riforma fiscale: non può permettersi una riduzione deUe entrate. Intanto il ministro degli Esteri Fischer e quello dell'Interno Schily affondano in uno scandalo che avevano sottovalutato: i visti facili «per turismo» dai Paesi dell'Est, in particolare dall'Ucraina, hanno portato in Germania decine di migliaia di indesiderati, soprattutto delinquenti, prostitute e lavoratori in nero. I tedeschi faticano a perdonare al loro ministro degli Esteri una pohtica dell'apertura che ha messo a rischio la loro sicurezza. E Ihanno buttato giù dal piedistallo di politico più amato della Germania, dove l'avevano tenuto per sei anni. Al suo posto hanno insediato l'avvocato Christian Wulff, che non fa parte della compagine al governo ma è ministro-presidente Cdu della Bassa Sassonia. Talmente popolare che potrebbe essere il candidalo dell'opposizione alla cancelleria nelle elezioni dell'autunno 2006, se i cristiano-democratici che non vogliono Angela Merkel riusciranno a bloccarla. «Il mio posto è ad Hannover, non a Berlino» ha detto Wulff in un'intervista al settimanale Stern. Ma la candidatura verrà decisa solo alla fine dell'anno, e da qui ad allora c'è ancora spazio per molte sorprese. Anche per questo Angela Merkel ha voluto mettere a punto il suo «Patto per la Germania». Dal vertice con il cancelliere si aspetta «che finalmente qualcosa si muova», ha detto in una intervista a Spiegel: «I nostri sostenitori vogliono da noi un atteggiamento costruttivo. E noi ci prendiamo questa responsabilità». A maggio si vota nell'ultimo Land con un governo rossoverde, il Nord Reno-Vestfalia. Merkel vuole vincere. Schroeder non vuole perdere. Anche per questo intono misure che sollevino l'economia. Il cancelliere Gerhard Schroeder

Luoghi citati: Berlino, Germania, Hannover, Ucraina