Mendeissohn-Mozart

Mendeissohn-Mozart Mendeissohn-Mozart I concerto dell'Unione schiera De Maria e Orchestra Toscana IL concerto che l'Unione Musicale offre questa settimana al suo pubblico - al Conservatorio, mercoledì 9, ore 21, serie gialla - ricorda l'antica usanza delle accademie: serate piene di musica, che avevano di solito lo scopo di omaggiare uno o due compositori e che in definitiva si configuravano come una gran festa por le orecchie. All'uso non si sottrasse neppure il divino Mozart, che anzi ne organizzò parecchie un po' per farsi conoscere come pianista oltre che come autore, e un po' per rimpinguare le casse perennemente languenti. Non è forse un caso, dunque, che il programma di mercoledì si apra proprio con una composizione del genio salisburghese, ovvero con l'ouverture con la quale s'iniziano «Le nozze di Figaro»; ma la parte centrale è tutta per Mendelssohn - questo è l'ottavo concerto che l'Unione Musicale dedica al musicista tedesco - e ai suoi due più importanti Concerti per pianoforte e orchestra. Nel momento in cui una normale serata musicale finirebbe, comincia invece l'ultima pagina: che - addirittura - è una intera sinfonia mozartiana, la celeberrima «Haffner» K 385. Un simile programma, come si può intuire, necessita di esecutori fuoriclasse: l'Unione Musicale ha invitato un gruppo di artisti più che adatti allo scopo. La compagine strumentale e quella dell'Orchestra della Toscana, il versatile ensemble che in ogni occasione si fa ammirare per l'intelligenza delle scelte non meno che per il rigore interpretativo; sul podio sale Hobart Farle, direttore venezuelano figlio di genitori statunitensi e grande artefice, fin dai tempi dell'impero sovietico, della rinascita musicale in Ucraina; un curriculum strano, di gran lunga fuori dagli standard, e che invece rivela lo spirito curioso e la professionalità senza cedimenti di un artista plurìpremiato in patria e all'estero. Le pagine solistiche, infine, sono state affidate a Pietro De Maria, il pianista che vinse a soli tredici anni il primo premio al concorso Cortot di Milano e che da allora ha ricevuto i massimi allori anche al Ciaikovslqj di Mosca, al Dino Ciani di Milano e al Géza Amia di Zurìgo. Ben conosciuto dal pubbUco dell'Unione, De Maria mette il suo talento al servizio dei Concerti di Mendelssohn, che richiedono una tecnica brillante e una straordinaria capacità di dialogo con l'orchestra. [a. fe.j

Luoghi citati: Milano, Mosca, Toscana, Ucraina