Accardo «Dal basso della terra»

Accardo «Dal basso della terra» Accardo «Dal basso della terra» Dirige la «messa per i poveri» scritta da Ernesto Olivero Il 26 airAnnunziata Mozart per le vittime dello tsunami APRITE il cuore a questo messaggio di pace» dice Giovanni Paolo II in apertura di serata. La voce flebile ma determinata, come sempre - è registrata, ma l'impatto non è per questo meno emozionante. S'inizia così «Dd basso della terra», il progetto musicde che reca la firma di Emesto Olivero per i testi e di Mauro Tabasso per le musiche: diventata un ed, l'impegnativa opera viene ora presentata all'auditorium del Sermlg, in piazza Borgo Dora 61, nel corso di un incontro (sabato 26, ore 21, ingresso libero, tel.011/4368566) al qude partedpa come esecutore anche Salvatore Accardo sul podio dell'Orchestra da Camera Italiana e dell'Assieme strumentale dell'Arsende della Pace. Come sempre, quando c'è lo zampino di Olivero, gh orizzonti si allargano, le prospettive si intrecciano, si lavora su fronti mediti: quello che poteva essere un semplice oratorio - magari assd pregevole dd punto di vista strumentale - è in realtà un messaggio inequivocabile, una messa per i poveri, un canto a più voci al qude partecipano suore di clausura e musicisti indiani e africani, bambini di varie nazioni, cantanti arabi e israeliani insieme. Un complesso vario che lascia trasparire le vere intendoni di Olivero: il lavoro, infatti, è stato concepito durante i lunghi viaggi di questo straordinario artigiano della pace, profondo conoscitore di realtà disagiate come la favelas brasiliane o le carceri di casa nostra. Passo dopo passo, lirica dopo lirica, con l'aiuto determinante del compositore Tabasso è nato infine «Dd basso della Terra», un'opera concepita per fini liturgici, ma in realtà rappresentabile benissimo - come in effetti succede nel caso del concerto torinese - anche in un ambiente teatrale. I linguaggi si mescolano, così come le etnie dei vari esecutori: si parte da una base strumentale e voede classica, persino con una spruzzata di gregoriano, e poi si viaggia a vele spiegate attraverso le sonorità della chitarra rock, di alcuni flauti andini, di un organo a canne, di un didjeridu suonato da Papi Moreno, di numerosi e sempre differenti cori. E' singolare pensare che una massa così eterogenea di esecutori venga coordinata da Sdvatore Accardo, unanimemente riconosduto come interprete clasdco puro: eppure - come lo stesso Accardo spiega - la forza trascinante della musica di Tabasso è un collante più che sufficiente per tenere unite le differenti componenti ed è anche il motivo che ha spinto il grande violinista a cimentarsi, forse per la prima volta, in un repertorio così distante da quello che pratica abitualmente. E' dedicato agli ultimi del mondo anche un altro importante evento musicde di questa settimana. La chiesa dell'Annunziata di via Po, a Torino, accoglie sabato 26 alle 21 l'Ensemble Orchestrai et Choral des Alpes de la Mer che interpreta il capolavoro sacro di Mozart, il Requiem in re minore K 626. Sul podio sde Giuseppe Dellavalle che, oltre alla compagine strumentale, dirige tre cori miniti, ovvero Bufone, Phoneiron e il Polifonico di Lenze. La serata - alla qude parteci- pano in qualità di solisti il soprano Olivera TaSich Mercurio, il mezzosoprano Elisa Barbero, il tenore Andrea Care e il basso Carlo Tallone - è dedicata alle vittime dello Tsunami a due mesi esatti dal disastro: l'ingresso è libero, offerte volontarie. Alfredo Ferrerò LA VOCE DEL PAPA INTRODUCE IL PROGETTO Salvatore Accardo dirige sabato 26 al Sermlg

Luoghi citati: Torino