Una catena di scioperi della fame per la Sgrena

Una catena di scioperi della fame per la Sgrena PROMOSSA DA ALCUNE COMUNITÀ' RELIGIOSE CON IL SOSTEGNO DI SACERDOTI, VESCOVI E IMAM Una catena di scioperi della fame per la Sgrena Il ministro Martino: «Faccio il tifo perché la vicenda si concluda presto e bene» ROMA Si moltiplicano a tappeto le iniziative per la liberazione della giornalista del «manifesto» Giuliana Sgrena al 220giomo dal suo sequestro in Iraq, mentre il ministro della Difesa Antonio Martino annuncia la decisione che «come per le due Simone, anche per la Sgrena la comunicazione sia riservata esclusivamente alla Presidenza del Consigho». Martino aggiunge: «Ciò che posso dire è che anche io faccio il tifo, e con tutto il cuore, perchè la vicenda si concluda presto e bene». Da Roma nelle più diverse sedi a Firenze e Trieste,.da Napoli ad Algeri sono stati lanciati ieri segnali forti a sostegno della soUecita liberazione di Giuliana e si preanunciano, di ora in ora, manifestazioni sempre più estese e partecipate. Uno sciopero della fame a staffetta («il manifesto» lo sostiene, pur senza parteciparvi) è stato promosso a partire da martedì prossimo da alcune comunità religiose, con massiccia adesione di sacerdoti, vescovi cattolici, tra cui quello di Caserta Nogaro, e imam musulmani. «Terremo pure - precisa Don Alessandro Santoro della Comunità di base delle Piagge a Firenze un presidio permanente davanti a Palazzo Chigi perchè è un luogo simbolico, il luogo giusto per dure che voghamo la liberazione di Giuliana Sgrena e il ritiro delle truppe italiane dall'Iraq». Al presidio sarà presente Pier Scolari, il compagno della giornalista rapita, che però non farà lo sciopero della fame a causa delle sue condizioni fisiche. «Per me sarebbe assai diffìcile - osserva - perchè sono tre settimane che non mi reggo in piedi». Il 4 febbraio l'appuntamento annuale con la maratoma Roma-Ostia sarà interamente dedicata alla Sgrena: i corridori indosseranno le magliette con stampata la fotografia della giornalista e la scritta «Liberate la pace». Inoltre, nella prossima settimana, in un giorno da definire le bande comunali di ogni paese suoneranno contemporaneamente per Giuliana. Valentino Parlato del «manifesto» chiede all'Unione di Prodi di lanciare lo stop all'offensiva statunitense contro la città di Ramadi e la sospensione dei bombardamenti nella zona, che finora «non hanno certamente agevolato il rilascio della giomahsta». A tutti i democratici, alla gente di buona volontà si rivolge il segretario del Pdci Oliviero Diliberto nel recla- mare di «fare quanto è possibile perchè si ponga fine a questa guerra neocoloniale ed imperialista, oltraggiosa per la Costituzione italiana». Sottolinea: «Non dimentichiamo le sofferenze del popolo iracheno. Non dimentichiamo che Giuliana Sgrena e molti altri sono ancora nelle mani dei rapitori. Ogni sforzo deve essere fatto perchè tomi a casa, dalla sua famiglia, dal suo compa¬ gno, dai suoi amici». Interviene Paolo Cento, coordinatore dei Verdi: «Occorrono forti pressioni sul governo perchè chieda di fermare questa operazione militare che, oltre all'orrore per la morte di civili indifesi, potrebbe rappresentare un grosso macigno sulla strada dellaliberazione di Giuliana Sgrena». A Trieste uno striscione raffigurante la giomahsta, con la scritta «Liberiamo la pace», è stata esposto sulla facciata dell'Assessorato regionale alle politiche della pace del Friuli-Venezia Giuba e dal Diwan Cafè di Algeri arriva un accorato appello: «Liberatela, l'Iraq ha bisogno della sua penna». Amici e conoscenti, intellettuali e rappresentanti delle associazioni femminili hanno preso la parola per raccontare Giuliana, «la sua onestà intellettuale, la sua lotta in difesa dei diritti umani» e per manifestare un affetto davvero sincero e commovente per qualcuno die considerava l'Algeria il suo «secondo paese»-. [r. r.l Valentino Parlato chiede all'Ulivo di fare pressione sugli Usa per fermare gli attacchi sulla città di Ramadi: «Non agevolano il suo rilascio» naM|« *» il IIWlDlll'l 0»»XA Pier Scolari, il compagno della giornalista, e un suo ritratto in sottofondo