In Russia soltanto l'opposizione

In Russia soltanto l'opposizione In Russia soltanto l'opposizione Francesca Sfona corrispondente da MOSCA «L'Occidente non capisce la Russia», titolava ieri un commento dell'agenzia Ria Novosti in chiusura del summit tra George Bush e Vladimir Putin a Bratislava. «Ci sono gruppi di potere che alimentano una. campagna antirussa e non favoriscono le relazioni bilaterali con gli Stati Uniti». Anche secondo il corrispondente da Washington delMzvestia», i russi, visti dagli americani, non sono rassicuranti: «L'impressione che si ha qui - scriveva ieri in chiusura del vertice - è che tanto peggio va la Russia, tanto meglio sarà per l'America», come se la guerra fredda non fosse mai finita. La stampa e i movimenti di opposizione hanno invece salutato l'incontro tra i due presidenti come un possibile nuovo inizio per la democrazia in Russia. In una lettera aperta a George Bush, oltre cento scrittori, pubblicisti e politici di tutto il mondo (da Tunothy Garton Ash a Daniele Capezzone) ponevano pubblicamente il problema della mancanza di vere riforme e dello scarso rispetto per le questioni dei diritti umani da parte dell'amministrazione Putin, chiedendo a Bush di intervenire per cercare di correggere la rotta. Nel frattempo, a Mosca, l'ex primo ministro Michail Kasianov - costretto alle dimissioni nel febbraio 2004 - è tornato annunciando che non esclude di presentarsi alle elezioni presidenziali del 2008, e che intende portare la Russia «fuori dalla deriva in cui l'ha condotta il governo Putin». I giornali l'hanno ribattezzato «lo Yuschenko dei russi» e i leader dell'opposizione guardano a lui con grande interesse. In particolare sono piaciuti i .suoi richiami alla democrazia, proprio nelle ore in cui Putin è più aggredito sotto questo profilo. «Il Paese va male - ha detto Kasianov in una conferenza stampa organizzata proprio in contemporanea con le dichiarazioni di Putin a Bratislava - e io sono pronto a portare la mia esperienza per la diffusione delle forze democratiche». Grande sostenitore della svolta arancione, Kasianov ha anche dichiarato che «fa bene l'Ucraina a puntare all'Unione Europea, noi dobbiamo favorire questo processo perché sarà un bene anche per la Russia». Se la stampa fìlogovernativa ha sottolineato la disinvoltura di Putin nell'incontro di Bratislava, che ne avrebbe confermato «il carattere e la fermezza», molti commentatori russi avvertono sul pericolo costituito da nuove ondate di protesta in Asia centrale. Le elezioni in Kirghistan, domenica prossima, si annunciano piene di sorprese, e l'effetto domino innescato dalle rivoluzioni pacifiche degli ultimi tre anni potrebbe indebolire ulteriormente l'immagine di Putin all'estero. dmpany Il Cremlino riflesso nella targa della compagnia petrolifera statale Rosneft