Armani, lo charme è sensuale con la giacca e i calzoncini

Armani, lo charme è sensuale con la giacca e i calzoncini LO STILE INGLESE INFLUENZA LE PASSERELLE DI MILANO DA ANNA MOLINARI FINO A BYBLOS Armani, lo charme è sensuale con la giacca e i calzoncini Da Alberta Ferretti l'eleganza è un cappotto da usare a tutte le ore Lancetti, la provocante Ninja in chador. Il pizzo nero di La Perla Antonella Amapane inviata a MILANO E' piena di charme e parla d'amore la giovane signora di Armani che riscopre il tailleur. Ma lo ironizza con i calzoncini, una sorta di bermuda a sbuffo che si chiamano bloomer. Spille a cuore, bocche rosse, gambe sempre in vista, diventano elementi di un'eleganza precisa, dove nulla è lasciato al caso. «La coUezione è un omaggio alle beUe donne che vanno a cena fuori e a teatro, quindi recuperano un modo di vestire molto curato», dice il re della giacca che stavolta l'ha declinata in tantissime versioni - compresa quella maschile - per enfatizzare il busto. Vezzosa, avvitata e minuscola si porta a pelle. Fra perbenismo e trasgressione la lady dall'intensa vita mondana sceghe capi super femminih: pellicce a nuvola come piumini di cipria, avvolgenti paltò fermati da dettagh surreali come manine guantate rosse, brevi gonne con orh rigonfi. Broche importanti e cappello a tronchetto sempre. Gh abiti neri in jais e Strass sono corti, costruiti conbustier mterni, scoprono spalle spalle, sottolineano il seno. Mai stata così nuda la femme Armani che per la prima volta svela una sensualità esuberante, molto mediterranea, scandita dalle vecchie canzoni napoletane(«Che cosa c'è di più bello di una napoletana innamorata?»). Eppure l'insieme risulta di ima raffinatezza estrema, perché sa mettere insieme i capi con innata armonia. Profumo di vere donne, con forte personalità. «Eleganti di sera come di giorno, grandi fan del ritrovato nero e del blu, anche abbinati insieme», spiega Alberta Ferretti che affossa i piumini in favore di cappotti lavorati a stuoia - da portare a tutte le ore. Anche senza nulla sotto. Incrostati da cristalli di Boemia, ricamati macramè, con pannelli reversibili e bottoni fatti a mano. Oppure trompe l'oeil, dove giacchine e gonne di duchesse si fondono diventando robe manteau. Tutte le costruzioni sono ricercate e mettibilissime prima del tramonto. Dalle gonne a danzanti pieghe orizzontali, ai tailleur di tweed bordati di passamaneria. Il punto vita alto fa risaltare il petto negli abiti di pizzo e di chiffon laminato decorato da coccarde. Al collo, pietre trasparenti impacchettate nel tulle. Il black impazza. Da Lancetti - fra stampe trasse dei trucchi e suggestioni Ninja finto monastiche - arriva anche una modella in chador e buia tunica di pizzo di lana vedo nudo. La Perla tinge di nero cappotti di sapore militare e piccoli top debardeur di trine che finiscono su sottovesti e camicie. Scuri come la notte persino tanti chemisier di Pucci. Fra i trend in ascesa non manca quello eccentrico british, fomentato dall'effetto Camilla Parker Bowles. Se Burberry abbina trench della marina inglese a sottovesti di velluto devorè; Byblos insiste con micro blazer gessati Erofilati in tinte fluò e abiti da ambola alla Kate Bush. La rilettura vittoriana è ima prerogativa di Anna Molinari disegnata da Rossella Tarabini, abile a mostrare il lato perverso di donne che sembrano quel che non sono e amano micro baby doli e body in tulle che paiono sospesi nel nulla, accessoriati da stivali inguinali di vernice nera. Il velluto e lo Shetland da collegiale londinese Anni Settanta tornano prepotenti fra i giovanissimi, h rilancia Benetton. Il cachemire è di rigore: lavorato da Malo come una pelliccia di Mongolia aerografata. Délavé (Orwell), formato lingerie per Fiona Svarowsky che lo fa indossare a una provocante Valeria Colino. Da sinistra: un tailleur botton firmato da Alberta Ferretti, a fianco un abito La Perla stile baby. A destra, una ricca creazione di Giorgio Armani

Luoghi citati: Boemia, Byblos Armani, Malo, Milano, Mongolia