Ricucire con Berlino il il due anni di strappi di Marina Verna

Ricucire con Berlino il il due anni di strappi UN'INTERA GIORNATA DEDICATA ALL'INCONTRO A MAGONZA CON SCHROEDER Ricucire con Berlino il il due anni di strappi Marina Verna corrispondente da BERLINO «Ignorare la Germania», suggeriva nel 2003, dopo l'invasione dell'Iraq, l'allora consigliere per la sicurezza degli Stati Uniti Condoleezza Rice. Due anni e tanti guasti dopo, la Casa Bianca vuole ricucire con Berlino e, nel viaggio di Bush in Europa, prevede un'intera giornata a Meinz, la Magonza di Gutenberg. La scelta della città, oltre che strategica - è vicina all'Erbenheim Airfiled, la base aerea Usa a Wiesbaden che il presidente visiterà nel pomeriggio - è anche simbolica: qui nel 1989 venne Bush senior e pronunciò il discorso dei «partners in leasdership», concetto che informò le relazioni bilaterali Usa- Gennania negli anni successivi. Che si arrivi a tanta intesa è impossibile. Ma gli sforzi per appianare le discordie non mancheranno. «Sì, ci sono state delle differenze tra di noi -ha detto il presidente Bush in ima intervista alla tv tedesca Ard - e qualche volta abbiamo anche parlato senza capirci. Ma questo è il passato. Adesso è l'ora di lavorare insieme per raggiungere obiettivi importanti». «Saluto con piacere l'apertura al dialogo del presidente americano e sono Ueto di poter parlare con lui di tutte le questioni importanti» gli ha replicato ieri il cancelliere Schroeder. Che ha già provveduto a irritare Bush una settimana fa, parlando, al vertice per la sicurezza intemazionale di Monaco, della necessità di riformare la Nato. Su questo tema sarà diffìcile che le due parti trovino un'intesa. Martedì a Bruxelles Schroed,er esporrà ai partner dell'Alleanza la sua idea di una commissione di esperti indipendenti, nominata dai governi europei e dall'Amministrazione americana, che prepari un progetto di riforma da presentare all'inizio del 2006. «Nella sua forma attuale la Nato non rende giustizia al crescente peso inteipazionale dell'Unione europea», è la valutazione del cancelliere. «Sono felice di poter ricordare a Gerhard Schroeder che la Nato è un'istituzione viva e vegeta», gli ha già risposto il cancelhere via Ard. Quando dalle buone intenzioni si passa all'elenco delle richieste - Iraq, Iran, Afghanistan, Cina - gli scogli sono evidenti. Per la pacificazione dell'Iraq, Washington vuole dalla Germania molto di più dell'attuale addestramento di autisti e meccanici iracheni, che viene fatto negli Emirati arabi: vuole la rico^ struzione del Ministero degli Interni a Baghdad. Quanto all'Iran, il cancelhere - che è in totale disaccordo con la linea dura della Casa Bianca per impedire a Teheran di procurarsi l'atomica-Insiste sugli sforzi diplomatici: è convinto che gli Stati Uniti in quésto momento non possano permettersi di aprire un nuovo fronte di guerra. Per l'Afghanistan - dove gli Stati Uniti continuano la caccia a Bin Laden Berlino ha già fatto conoscere la sua contrarietà alla proposta Usa di fondere i soldati della campagna antiterrorismo «Enduring Freedom» con le forze di pace della missione multinazionale Isaf sotto comando Nato. La Germania vi contribuisce con duemila soldati dislocati tra Kabul, Kunduz e Faizabad - ed è disposta a mandarne altri trecento. Ma non a cambiare il senso della missione. Infine, la Cina e l'embargo alla vendita di armi. Per Schroeder toghere l'embargo è solo «un atto simbohco», che ha poco a che vedere con la vendita delle armi, mentre gli Usa parlano di «cinismo e avidità». E' evidente che la Germania non è più un «Ja-Land», un Paese che agli americani dice sempre sì. Mercoledì presidente e cancelliere dovranno reprimere molte reciproche irritazioni per conversare amabilmente tra un boccone di capretto e im sorso di vino rosso nella colazione con le First Lady al castello di Mainz. Per fortuna quella è la città di Gutemberg e Laura Bush ha un passato di bibliotecaria. Il cancelliere Gerhard Schroeder