«Ha lavorato bene con noi» di Alessandro Barbera

«Ha lavorato bene con noi» «Ha lavorato bene con noi» Maccanico: è una persona indipendente intervista Alessandro Barbera ROMA Se non ci sono state reazioni negative, la nomina è stata ben accolta anche nel centrosinistra». Antonio Maccanico, sottosegretario alla presidenza del Consiglio con Ciampi, ministro delle Poste con D'Alema e delle Riforme con Amato, conosce molto bene Antonio Catricalà, scelto venerdì da Pera e Casini per sostituire Giuseppe Tesauro all'Antitrust. «Lo volli come Capo di Gabinet¬ to alle Poste. Me lo consigliò l'amico Ruberti, con il quale aveva già lavorato», dice alludendo probabilmente a chi ne ricorda i trascorsi solo con altri ministri di centrodestra. Per l'ex presidente di Mediobanca e oggi deputato della Margherita, l'aver lavorato a stretto contatto con Berlusconi non costituisce un problema: «Sono convinto che ha chiara la distinzione fra responsabihtà politiche e amministrative. E nel governo Berlusconi lui è stato un tecnico». Onorevole Maccanico, è soddisfatto della nomina del suo ex collaboratore alla guida dell'Antitrust? «Io posso testimoniare della mia esperienza. Ha lavorato con me prima alle Poste, poi alle Riforme. E' stato un collaboratore perfetto, molto leale e di grande competenza. Il mio giudizio su di lui non può che essere positivo. E non sta a me giudicare il fatto che abbia accettato di fare il segretario generale di Palazzo Chigi con i governi di destra. Quella è una sua scelta». Una cosa che del resto accade spesso per gli alti burocrati Però da parte del centrosinistra non ci sono state molte reazioni Anzi, fatte salve le riserve esplicite di Beppe Giulietti dei Ds, si registra un certo silenzio. E' forse il segno che il giudizio non è negativo ma non si vuole dirlo? «Probabilmente ha giocato a suo favore anche il fatto di aver lavorato lealmente nei governi di centrosinistra». Si dice che prima di decidere i presidenti delle Camere abbiano consultato anche i leader del centrosinistra. Si può dire che si è trattato di una scelta bipartisan? «Certo, se la nomina non ha prodotto reazioni negative, è evidente che ci si aspetta da lui un buon lavoro, adeguato al ruolo di presidente dell'Antitrust». Resta però il fatto che Antonio Catricalà lascia il posto di segretario generale di Palazzo Chigi, dove ha lavorato per tre anni al fianco del presidente del Consiglio, per approdare senza soluzione di continuità all'Antitrust. L'autorità alla quale ora è affidato anche il compito di vigilare sul rispetto del conflitto di interessi. Cosa ri¬ sponde a questa obiezione? «Certo, non si può negare che non sia così. Però so per certo che Catricalà conosce bene la differenza fra responsabUità politiche e amministrative. E quella con il governo Berlusconi non è stata una collaborazione politica, bensì tecnica. Sono convinto che si senta in grado di garantire l'indipendenza che il nuovo incarico gli imporrà». Nominato Catricalà c'è da scegliere il successore di Cheli all'Autorità per le Comunicazioni Da qualche settimana è scaduto anche il mandato dì due giudici della Corte Costituzionale. Lei crede che il via libera di Pera e Casini sull'Antitrust renderà più semplice trovare un accordo fra maggioranza e opposizione sulle altre nomine? «Non lo so. Mi auguro solo che si decida in fretta, e che venga raggiunto un accordo il più ampio possibile il prima possibile».

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