Il Polo: come previsto, un corteo contro il governo

Il Polo: come previsto, un corteo contro il governo POLLINI: GIUSTO NON PARTECIPARE, CI UNISCE LA VOLONTÀ DI LIBERARE LA GIORNALISTA, CI DIVIDONO LE POSIZIONI SULL'IRAQ Il Polo: come previsto, un corteo contro il governo Ma c'è anche chi si è commosso Maria Grazia Bruaone ROMA «Come temevo, è stata una manifestazione contro il governo italiano e quello degli Stati Uniti. Tranne che per i genitori e le persone più vicine alla giornalista, si è risolta nell'abile strumentalizzazione di un episodio tragico per un mega spot della neonata Unione». Il ministro Roberto Calderoli lo dice fuori dai denti, coi soliti toni trancianti dei leghisti. Ma in fondo riflette uno stato d'animo diffuso nel centrodestra, dove pure c'è chi, come il ministro Buttighone, guarda «con simpatia» a questa manifestazione perun'«innocente che soffre» e persino chi, come il forzista Giro, confessa di aver pianto quando ha visto in tv i genitori di Giuliana Sgrena. E dove il vicepremier Marco Pollini ha un tale fairplay da sostenere di aver apprezzato la manifestazione «per la sua compostezza» e riconoscere che «è stato giusto non partecipare anche per rispetto a chi l'ha organizzata, visto che ci unisce la volontà comune di liberare la giornalista, ma ci dividono le posizioni sull'Iraq». La Cdl aveva scelto una linea morbida, non polemica (Berlusconi in persona si era raccomandato di «non cadere in provocazioni, altrimenti non facciamo che accrescere il rilievo mediatico»). Ma alla fine, punzecchiati da tanti del centrosinistra che rimproverano la loro assenza, e forse anche un po' invidiosi del bagno di folla che «gli altri» si sono garantiti mentre loro, al governo, si danno da fare per liberare l'ostaggio, alla fine gli esponenti del centrodestra si sono risentiti. «Attacchi del tutto fuori luogo» li definisce il vicecoordinatore di Fi Fabrizio Cicchitto, che alla vigilia si era appellato al «senso della misura e di responsabilità, quando è in gioco la vita di una persona». E ora ribatte: «Noi siamo impegnati a fare tutto il possibile per liberare la Sgrena e non volevamo neppure polemizzare per la mancata partecipazione di esponenti dello stesso centrosinistra a una manifestazione che è chiaramente sulla linea della richiesta del ritiro delle truppe italiane, tant'è che si è dissociato anche l'onorevole Mastella». «E nemmeno Rutelli ci è anda- Assunta Asi dissociauna manifantigovered è statonon anda mirante «Non era estazione ativa un errore ci» to», sottolinea la portavoce di Fi Elisabetta Gardini, che usa toni femminili per dire che lei, all'appello per la giornalista, aderisce «al mille per cento», tanto più dopo che quel video gliel'ha fatta sentire «come una sorella in una situazione disperata». E quasi si dispiace per non aver potuto essere lì in piazza, «ma quel corteo è diventato un fatto politico, mentre questo momento avrebbe imposto di rinunciare a tutto quel che è di parte per trovarsi veramente muti e compatti». «La realtà - osserva il centrista Maurizio Ronconi - è che la manifestazione di oggi, al di là della sacrosanta richiesta di liberazione della Sgrena, è un'iniziativa che tende a dividere, come vorrebbero i rapitori, e non a creare ima solidarietà nazionale come invece sarebbe stato auspicabile e come un tempo riuscì a fare il Pei». «Abbiamo fatto bene a non andarci, e proprio perché condividiamo completamente gli sforzi per assicurare il ritomo a casa della giornalista del Manifesto» ribadisce Ignazio La Russa alla convention delle donne di An. Tra le quali c'è chi, come Daniela Santanchè, là a sfilare sarebbe anche personalmente andata, se non avesse avuto questo impegno. E anche da lì rivolge «un pensiero commosso» alla giornalista rapita, «Siamo con Giuliana Sgrena, indipendentemente dal fatto che la pensiamo in modo diverso», dice dal palco. Mentre Donna Assunta Almirante, in prima fila, con l'abituale schiettezza si dissocia dalla linea della Cdl: «Non credo che fosse ima manifestazione antigovemativa e comunque non sono d'accordo con la scelta di non partecipare». Davanti alla folla di persone che a quel corteo ha invece partecipato, rispunta in An il cruccio sulla mancata «comunione di intenti» quando furono rapiti altri italiani, «uno dei quali. Quattrocchi, ci lasciò la vita», ricorda La Russa. Maurizio Gasparri lo dice in modo più netto, rivangando quella definizione di «mercenari» che ancora brucia. «Ben vengano tutte le manifestazioni, anche se chi manifesta oggi non manifestò allora. Noi voghamo la libertà di tutti. Nessuno è un mercenario, nessuno ha idee sbagliate. Qualcuno non marciò all'epoca, ma ci marciò». Assunta Almirante si dissocia: «Non era una manifestazione antigovernativa ed è stato un errore non andarci» Al corteo sono comparsi anche slogan polemici contro il governo

Luoghi citati: Iraq, Roma, Stati Uniti