Il padre: non era il segnale che aspettavo di Giuliana Sgrena

Il padre: non era il segnale che aspettavo CON LA FAMIGLIA DAVANTI ALLA TV DURANTE L'EDIZIONE STRAORDINARIA DEL TELEGIORNALE Il padre: non era il segnale che aspettavo «Ora sappiamo che è viva, ma ho paura che finisca male» Pietro Benacchio MASERA «Aspettavamo un segnale, non certo questo. Era l'appello che non speravamo di vedere, ma almeno adesso sappiamo che è Giuliana viva». Il fratello Ivan parla a fatica davanti ai microfoni della tv, sua moglie Claudia è annichilita e la voce di papà Franco è quasi un sussurro: «Ho paura che finisca male...». Sono momenti terribUi. Il video-choc con la figlia Giuliana che implora a mani giunte dallo schermo del televisore li impietrisce. I giornalisti delle troupe televisive, piombati in casa all'improvviso dalle postazioni mobili parcheggiate da tredici giorni sulla via Provinciale di Masera, a pochi metri dal loro cancello, li avevano avvertiti che stava per andare in onda un filmato di Giuliana appena trasmesso dall'Iraq. E adesso le telecamere sono lì a carpire le prime reazioni delia famiglia Sgrena. E' quasi l'ora di pranzo quando comincia la giornata più difficile nella villetta di Masera. «Pier, aiu¬ tami. Solo tu puoi aiutarmi». Le parole di Giuliana risuonano in salotto in tutta la loro drammaticità. «Tutto il popolo itahano deve aiutarmi, tutti quelli che sono stati con me in queste lotte mi devono aiutare. La mia vita dipende da voi. Fate pressione sul governo. Aiutatemi. Questo popolo non vuole occupazione, non vuole truppe, non vuole stranieri. Aiutatemi tutti voi a salvarmi, ho sempre lottato...». Piange, Giuliana. Affiorano le lacrime anche sui volti di Ivan e papà Franco, che mormora: «E' una mazzata per me». Giuliana ha chiesto il ritiro delle truppe italiane... «E' quasi impossibile che avvenga. Non possiamo che aspettare, tanto noi abbiamo le mani legate», aggiunge Ivan. Poi congedano tutti. Chiedono rispetto per il loro dolore. Il cancello si richiude e attorno alla villetta si stringe il cordone delle forze dell'ordine. Papà Sgrena rimarrà «protetto» nella sua casa, lontano dai telecamere e taccuini. Seduto sul divano a rivedere in tv quelle terribili immagi¬ ni. Mamma Antonietta preferisce stare in piedi e vola lontano con il pensiero: in Iraq, alla sua Giuliana prigioniera. Sono passate poche ore dalla proiezione del video. A casa Sgrena cominciano ad arrivare amici e parenti. Anche il parroco don Luigi Preioni. Poco dopo Franco Chiodi della Cgil e quindi Paolo Bologna, presidente dell'Anpi di Domodossola. La solidarietà in casa entra con discrezione, ma concreta. Alle 17 è la volta di don Renato Sacco, parroco di Cesara, esponente di Pax Christi: «Parleremo al telefono con Emanuele Delli, patriarca di Baghdad che è oggi a Roma. Speriamo in un aiuto». E' quasi sera quando Ivan Sgrena riappare in giardino per leggere un breve messaggio, poche righe scritte a mano su un foglio di carta: «Giuliana, ti abbiamo visto, ti abbiamo sentito. Siamo febei di saperti viva: n tuo appello è il nostro, facciamo nostre le parole di Pier. Chiediamo con tutte le nostre forzephe il popolo iracheno. venga liberato come tubai sempre sostenuto e che tu ritomi al tuo lavoro e ai tuoi cari. Ti aspettiamo!». Informazioni dalla Farnesina? «Sino ad ora non abbiamo ancora ricevuto alcuna telefonata. Ci faremo vivi noi». «Mio padre e mia madre sono ancora scossi rivela -. Come avete potuto vedere anche in tv il primo impatto è stato davvero molto brutto. Ora si stanno riprendendo, aspettano fiducio¬ si. Ci ha impressionati tutti rivederla in quelle condizioni. Io stesso non ero abituato a vederla così dimessa. Non l'avevo mai vista piangere. Credo sia naturale dopo tredici giorni nelle mani dei rapitori e sotto costante minaccia». Tutta Masera resta loro vicino, mentre si confermano le manifestazioni in programma. «Si farà l'incontro stasera. Anzi, oggi c'è ancora una ragione di più farlo, per esprimere solidarietà agli Sgrena e lottare per la liberazione di Giuliana», dice il sindaco Michele Bruno. Nel salone degli impianti sportivi del paese, alle 21 si terrà un incontro con Luciana Castellina del Manifesto. Sarà un confronto sul ruolo di Giuliana, giornalista di pace e su quanto sta accadendo in Iraq. Cgil, Cisl e Uil del Verbano Cusio Ossola e la Provincia hanno organizzato per venerdì sera un trasferta in pullman, con partenze da Domodossola e tappa a Gravellona Toce, per la manifestazione nazionale di sabato a Roma, dove è atteso anche papà Grena. Il vecchio partigiano non si arrende. '■1 H ■ 1 Papà Franco Sgrena assiste alla trasmissione delle immagini nella prima edizione straordinaria Il compagno di Giuliana Sgrena, Pier Scolari