Scolari: via le truppe italiane

Scolari: via le truppe italiane IL COMPAGNO: «NON PER SALVARE GIULIANA, MA PER SALVARE L'IRAQ» Scolari: via le truppe italiane ROMA «L'appello che voglio fare al governo e ai parlamentari che stanno votando il rifinanziamento della missione in Iraq non è retorico perché io non chiedo di ritirare le truppe per salvare mia moglie, ma chiedo: ritirate le truppe per salvare l'Iraq e il popolo iracheno». Così si è espresso in varie interviste Pier Scolari il compagno di Giuliana Sgrena che la giornalista rapita ha chiamato direttamente in causa nel video mandato in onda ieri. «Noi oggi dobbiamo avere il coraggio di dire che la situazione in Iraq è cambiata, nel senso che il popolo iracheno vuole prendere in mano il suo destino. L'obiezione "ce Ihanno chiesto loro" non sta in piedi, perché chi ha chiesto all'esercito itahano di andare lì e di rimanerci ha preso il 13,8 per cento dei voti. Quindi, anche soltanto questo dovrebbe far sì che si rimetta in discussione quella che è stata la strategia seguita fino ad ora». E ancopra: «Bisogna riuscire ad imprimere la svolta che avevamo chiesto prima della guerra e che og^i forse è possibile realizzare per cui tutte le truppe straniere se ne vadano dall'Iraq e si trovi una fonna di presenza anche militare, ma diretta, gestita e garantita da chi non ha fatto la guerra. La presenza delle truppe militari in Iraq è una delle cause della violenza. Giuliana scriveva che la presenza delle truppe è parte del problema della violenza in Iraq» «Chi parla di democrazia - ha aggiunto Scolari - e non lo fa a vanvera, deve tenere conto anche del fatto che la maggioranza del popolo itahano è contro la guerra e contro la presenza militare. Al governo non ho alcun rimprovero da fare e più volte ho apprezzato le parole di Fini e il modo in cui il nostro governo ha operato finora. Il mio è un appello politico». Specificatamente sulle modali- tà con le quali è stato «confezionato» il video. Scolari sforzandosi di «ragionare» lasciando stare l'emozione personale ha commentato: «Io devo vedere le novità positive contenute nel video. Ho avuto la certezza che Giuliana è viva. Sta bene, per quanto si possa stare bene nella sua condizione di prigionia. Ha i capelli sciolti non è legata. e il fondale è chiaro: non c'è l'iconografia truce di altre volte. I vestiti che indossa non sono suoi, anche questo è un segnale che ne hanno avuto cura». Sulle parole pronunciate da Giuliana Sgrena, Scolari si è fatta una convinzione: «Non c'è dubbio che dalle parole che diceva si capisce che c'era un'indicazione che le era stata data da qualcuno. E evidente che le è stato chiesto di dire delle cose e lei le ha dette. Giustamente le ha dette». Facendo riferimento alla richiesta della rapita di far vedere l'attività che ha svolto in favore del popolo iracheno, ha detto che «è quello che stiamo facendo tutti i pomi. Proprio oggi sul Manifesto c'è una foto scattata da Giuliana che mostra gli effetti delle cluster bomb. Questo è quello che stiamo facendo da tanto tempo, dal 4 febbraio, e continueremo a farlo». Scolari ieri sera è stato interrogato dai Ros dei Carabinieri neh' ambito dell'inchiesta avviata dalla procura di Roma sul rapimento. [e. st.] «Non faccio rimproveri al governo Ho apprezzato le parole di Fini e come si è operato. Il mio è un appello politico»

Persone citate: Fini, Giuliana Sgrena, Pier Scolari

Luoghi citati: Giuliana, Iraq, Roma