tutti matti per i GATTI

tutti matti per i GATTI GIOVEDÌ Si CELEBRA LA «GIORNATA MONDIALE» DELL'ANIMALE DOMESTICO PIÒ AMATO DAGLI ITALIANI tutti matti per i GATTI giornata per loro, semidei i da millenni, spesso gioamente, sempre con sovradistacco. Dopodomani è la ata mondiale del gatto: il irse collega l'aura magica 11 numero a quella del felino, arnese è senz'altro dovuto al dominio zodiacale di Urano, pianeta degli spiriti liberi e indipendenti, del genio e della sregolatezza: caratteristiche tipicamente feline. I : La straordinaria creatura, che senz'altro entrò di soppiatto già in qualche caverna preistorica (senza restarci, a quanto pare : non risultano graffiti di gatti nelle caverne), si è fatto amare da migliaia di famiglie, ha aiutato migliaia di uomini e donne a vincere la solitudine, ha affascinato decine di artisti : e uomini di oillM^, Infinitì gh esempi: romantici e àn^lecfetti» wimé' Baudetóii«> TuUte e Rimbaud, e poi Goyài Hugo, Celine, Eliot, Balthus, DàridBellezza, Anna Magnani e Laura Betti, Borges, Burroughs, Camilla Cedema, Giorgio Saviane, Marco Visconti. Alla dea Bastet, che aveva sembianze di gatta, i primi addomesticatori egizi innalzarono un grande tempio, Maometto amò una gatta bianca, e un racconto tradizionale dice che quando lei si addormentò su un suo lembo di tunica il profeta si tagliò un pezzo di manica per alzarsi senza disturbarla. Forse per questo in Medioriente il gatto gode di uno status infinitamente superiore a quello del cane (in Marocco capita di vederli gironzolare ovunque, benvoluti e coccolati), ma la stessa predilezione - non contrapposta jieró agli adorati cani da caccia -si trova in Gran Bretagna, dove esistono addirittura gatti ereditieri: il londinese «Tinker» balzò (è il caso di dirlo) agli onori della cronaca quando la defunta e ricca padrona gli lasciò in eredità una casa da 500 mila euro e 145 mila in contanti. Il gatto - per gelosia, si dice - divenne oggetto di oscure minacce di morte e i suoi guardiani legali l'hanno nascosto in una località segreta del Galles. Anche l'Italia conta legioni di gattofili: nelle famiglie italiane ce ne sono circa 7 milioni (500 mila in più sono i cani) e il business è consistente: secondo il «Rapporto sul mercato italiano dei prodotti per animali da compagnia», elaborato dal Centro Studi Zoomark, il volu¬ me d'affari ha superato i 4.100 milioni di euro nel 2002, con un aumento, medio annuo del 4,696. La cifra comprende gli alimenti, i prodotti non alimentari, la vendita di animali vìvi e i servizi. Considerando i circa 2.400 milioni di euro del 1990, la crescita è stata del 7094: un risultato superiore alla crescita registrata nei principali Paesi europei. A Roma, «tempio» dei gatti (per festeggiare la Giornata Mondiale il Comune ha organizzato un «Gatto tour» tra le colonie di Porta Portese e Villa Flora), ne esistono circa 300 mila, dei quali 180 mila nelle case e 120 mila liberi. Dall'ultimo censimento, le colonie sono oltre 4 mila; celeberrima quella di Torre Argentina («la colonia della piramide» Cestia, quella del cimitero degli inglesi), che si è guadagnata un articolo su Le Monde e l'interesse della regina Elisabetta. La tradizione dei gatti a Roma è antichissima: l'imperatore Ottaviano Augusto scrisse parole commoventi sulla sua gatta «dal pelo lungo e dagli occhi gialli, la più intima amica della mia vecchiaia, il cui amore per me sgombro da pensieri possessivi, che non accetta obbhghi più del dovuto...». Gatti «custodi» di rovine bellissime, vicini alle anime dei defunti, custodi del passato, di templi e di un'antica piramide: ai gatti di Torre Argentina è dedicato un sito tradotto in italiano, inglese, tedesco e olandese (http://romancats.de/) mentre un altro sito che tutti i gattofili conoscono (www.accadeiniagattimagici.it) li canta quale «simbolo vivente della bellezza, dell'invincibilità, della meravigha, dell'orgoglio, della libertà, dell'autosufficienza, della squisita individualità». La psicologia del gatto, tra le cose più impenetrabili della nostra esistenza, incanta uomini di cultura come Giorgio Celli e Oscar Giannino, che ora «va pazzo» per i gatti dopo anni di frequentazioni canine: «I miei pregiudizi sono crollati grazie alla micia siamese di una fidanzata: ho capito quanto i gatti siano più nobili degli esseri umani, hanno una fierezza che noi abbiamo perso. La presenza di un gatto esprime sempre ima scelta attiva, mentre gli umani sono spesso schiavi della consuetudine, della non scelta. Ogni gatto è diverso dagli altri, hanno caratteri anche opposti. E' tra gli umani, ahimé, che trovo spesso delle "copie"». tutti matti per i GATì ;l.

Luoghi citati: Galles, Gran Bretagna, Italia, Marocco, Medioriente, Roma