Montezemolo «Adesso torniamo a parlare di auto» di Francesco Manacorda

Montezemolo «Adesso torniamo a parlare di auto» IL PRESIDENTE RACCONTA IL FUTURO DEL GRUPPO Montezemolo «Adesso torniamo a parlare di auto» «L'obiettivo è focalizzare l'attenzione su una Fiat tutta italiana Valorizzeremo i marchi con prodotti diversi per clienti diversi» intervista Francesco Manacorda TORINO ADESSO? Adesso vorrei tirare giù la saracinesca sulle questioni straordinarie, sulla put di cui si è discusso tanto, e ritornare a parlare di prodotti, di sviluppo, di concorrenti, di mercato». Ma bisognerà aspettare almeno qualche ora perché il desiderio del presidente della Fiat Luoa-^prdero di- Montezemo lo sia esaudito. Questa sera, infatti, al quinto piano del Lu^Sil^^^Sg-ftirza-idixQse una sera straordinaria. Una domenica davvero di festa, con le hostess, ma anche i sorveglianti, che sfoggiano la spilla «I love Fiat», le luci tutte accese nella palazzina uffici, le telecamere a grappoli e Montezemolo che parla di «un giorno importante e atteso da molto tempo. Un giorno che considero positivo e di ottimo auspicio per il futuro». Sì, perché adesso al Lingotto si guarda avanti: alle spalle il gruppo si è lasciato la «separazione consensuale» con Detroit ma anche un grande rischio - spiega il presidente mentre nel futuro c'è un rilancio del settore auto già cominciato con i modelli che arriveranno ai saloni di Ginevra e Francoforte, le memi libere da un'alleanza «diventata troppo limitativa», una Fiat Auto che «torna tutta italiana» e che può guardare a nuove intese industriali. Quale rischio, presidente Montezemolo, dietro un mancato accordo con Gm? «La giornata di oggi è importante non solo per l'accordo in sé stesso che ci dà due miliardi di dollari, libertà assoluta di poter avere rapporti e collaborazioni eventualmente con altre aziende, pagamento immediato e il ritomo della situazione finanziaria sotto controllo, ma anche perché evitiamo una lunga battaglia legale. Una battaglia che avrebbe creato grande sconcerto non solo in tutti i lavoratori e collaboratori della Fiat, ma anche sui mercati automobilistici e nei loro clienti. Se non avessimo raggiunto l'accordo con Gm, infatti, questa settimana avrem-mo cominciato le pratiche per l'esecuzione del put e saféffimo entrati in una lunga"litigation".. Perché secondo lei l'accordo concluso rappresenta un vero punto di svolta? «Prima di tutto voglio fare molti complimenti a Sergio Marchionne per come ha affrontato e poi risolto la trattativa in prima persona, con il pieno supporto da parte nostra. E poi ricordo che qualche mese fa, quando Marchionne è diventato amministratore delegato, John Elkann vicepresidente e io presidente, ci eravamo dati tre obiettivi: risolvere la questione con Qm, arrivare al break-even operativo di gruppo nel 2004 e mettere mano a una forte riorganizzazione aziendale del gruppo, specie nel settore Auto. Sono tre obiettivi che abbiamo raggiunto mentre fino a qualche tempo fa si parlava, non solo Oltreoceano, di un valore della put che poteva essere uguale a zero, di un problema grosso e difficile da risolvere». U divorzio con Gm, lo dice lei stesso, è consensuale. Ma in che rapporti restate? «Con Gm rimarranno ottimi rapporti. Poco fa al telefono Rick Wagoner mi ha detto: "Ho avuto in Marchionne un negoziatore molto, molto duro ma molto leale*. La vita è lunga ed è importante essere arrivati ad una conclusione serena e positiva che tiene aperte forme di collaborazione». Quale posizione ha tenuto il governo durante la lunga trattativa con gli americani? «Con il governo, per quanto riguarda questa vicenda, abbiamo avuto un rapporto assolutamente eccellente e aperto al dialogo nel rispetto delle parti. Ho parlato anche oggi con il presidente Berlusconi che era molto soddisfatto del nostro accordo e mi ha ripetuto che ha il massimo rispetto per la Fiat. E la stessa cosa mi hanno detto tutti i ministri con cui ho parlato: Maroni, Siniscalco e Marzano». La domanda che tutti si pongono è quello che succederà adesso alla Fiat Auto. «Focalizzeremo la nostra attenzione in ima Fiat tutta italiana che permetterà all'amministratore delegato di districare i marchi - marchi che prima non si potevano toccare - uno dall'altro per una loro funzione sul mercato più rS2i(Sf[Ble, con prodotti divenùper clienti diversi e posizionamenti divèrsi. Abbiamo risolto ilvitoigipentone di questi mesi con la Gm e adesso abbiamo macchine molto importanti in arrivo. Quest'anno arrivano la Brera e la nuova 156 dell'Alfa Romeo, la Croma e la nuova Punto della Fiat. Ho guidato la Croma e anche io, che di solito sono molto esigente e mai soddisfatto, ne sono entusiasta. C'è tanta carne al fuoco e adesso dobbiamo trovare anche nuove collaborazioni industriali. Io ho presente quella nei veicoli industriali con la Peugeot che è un esempio di prim'ordine di collaborazione tecnologica e di piattaforme. Insomma, smettiamola di farci del male, di avere un atteggiamento che non è positivo. Noi italiani dimostreremo con i fatti che siamo in grado di fare auto straordinarie, le auto migliori, e se qualcuno è di opinione diversa se ne accorgerà». Sul mercato c'è già chi ipotizza un polo Alfa-Maserati. Sarà davvero così? «C'è la possibilità che Alfa e Maserati possano lavorare assieme in modo più concreto, ma non abbiamo ancora finito di studiare la questione». E la Ferrari? La porterete in Borsa? «Potrebbe essere un discorso di attualità, ma non in tempi brevi. Intanto Ferrari ha fatto un un accordo fino al 2012 con Ecclestone che porta di fatto la Formula Uno ad essere un investimento in pubblicità e ricerca che faremo comunque. Anche se non corressimo avremmo la possibilità di mighorare in maniera esponenziale la redditività dell'azienda». Presidente, un'altra questione che resta aperta è quella finanziaria, l'atteggiamento delle banche che hanno un prestito convertendo da tre miliardi di euro... «Io credo che le banche abbiano avuto un ruolo molto importante in im momento delicato per la Fiat. Detto questo lo ripeto: vorrei che si smettesse di parlare sempre di questioni straordinarie, ma si cominciasse a parlare di crescita, di reti di vendita, dei nuovi modelh. Tra l'altro abbbiamo la fortuna che le altre aziende del gruppo sono tutte in eccellente salute». Dobbiamo *Ww-Mx. esaminare- -^ nuove collaborazioni industriali Quella deiveicoli pesanti con Peugeot è un esempio di prim'ordine inquanto a tecnologie w Le banche ^hanno svolto un ruolo decisivo in un momento delicato Adesso però vorrei che non si discutesse più di questioni straordinarie ma di reti di vendita, di crescita A A e di nuovi veicoli js ^ i i iii i hl Il presidente della Fiat, Luca Montezemolo, insieme con il vicepresidente John Elkann

Luoghi citati: Francoforte, Ginevra, Torino