Berlusconi: ora si aprono prospettive di sviluppo di Giacomo Galeazzi

Berlusconi: ora si aprono prospettive di sviluppo APPREZZAMENTO BIPARTISAN NEL MONDO DEL SINDACATO E DELLA POLITICA Berlusconi: ora si aprono prospettive di sviluppo Bersani: si possono affrontare i problemi. Ep'rfani: l'incertezza è finita Maroni: sostegno al gruppo con ogni mezzo permesso dalle regole Giacomo Galeazzi ROMA Fiat-Gm: apprezzamento «bipartisan» nel mondo polìtico e sindacale. Il premier Silvio Berlusconi, informato con una telefonata del presidente della Fiat Luca Corderò di Montezemolo e dell'amministratore delegato del Lingotto Sergio Marchionne sulla positiva conclusione della vicenda, ha espresso la soddisfazione, sua personale e del governo, per «una soluzione che apre nuove prospettive per lo sviluppo dell azienda italiana». La Fiat è «dì nuovo tutta in mano italiana» e l'auspicio del ministro del Welfare, Roberto Maroni, è che ciò consenta al gruppo torinese dì riprendere presto la via del rilancio e del successo. «Ho espresso al presidente Montezemolo il mio apprezzamento per il raggiungimento di un accordo positivo che risolve nel modo migliore una questione difficile e rischiosa - afferma Maroni -, il governo farà la sua parte per sostenere l'azione della Fiat con tutti gli strumenti consentiti dalle regole europee e dall'economia di mercato». A giudizio del sottosegretario al Welfare, Maurizio Sacconi, «superata l'incertezza del rapporto Fiat-Gm, "qui si parrà la nobilitate" dell'azionariato, del management, della Confindustria, del sindacato e della politica: il futuro del gruppo Fiat sarà un banco di prova per tutti i grandi attori del paese, perla loro capacità, responsabilità e coerenza tra ciò che dicono e ciò che fanno». Per l'economista di Forza Italia Renato Brunetta, «tutto è bene quel che finisce bene» e il Lingotto potrà guardare avanti, cercando nuove alleanze di qualità con case automobilistiche europee. Reazioni favorevoli anche da parte dell'opposizione. «E' una decisione positiva, non risolve i problemi, ma almeno mette in condizione di affrontarli», sostiene Pierluigi Bersani, responsabile economico dei Ds. Il segretario generale della Cgil Guglielmo Epifani accoglie con un sospiro di sollievo un «fatto positivo che evita il protrarsi di una situazione di incertezza». Quanto accaduto, per Epifani, carica adesso la Fiat di una responsabilità piena, di scelte strategiche e di capacità gestionali: «E' indispensabile che, di fronte alla più grande impresa italiana, anche il governo si ponga il problema di aiutare e sostenere la fase che si sta per aprire». Secondo il leader della Uil Luigi Angeletti, è «la soluzione che attendevamo», un'iniezione di fiducia. «Ora si può guardare avanti: per Fiat e per i suoi lavoratori comincia la partita del rilancio industriale - commenta Angeletti -) servono nuovi modelli per vincere la sfida della competitività» A giudizio del responsabile delle politiche industriali di An, Stefano Saglia, la Fiat è uscita in piedi dall'accordo con Gm: «Adesso inizia la sfida vera e avere libertà d'azione su Powertrain e Purchasing può essere un ottimo strumento di negoziazione per una nuova alleanza industriale». Secondo Saglia è evidente che Fiat non può pensare di affrontare il mercato globale da sola e la strada per l'individuazione di un nuovo partner sarà in salita, però i progetti ambiziosi del nuovo management sono comunque confortanti. «La Fiat può farcela - osserva Saglia - il governo dovrà accompagnare l'azienda e anche le banche dovranno fare la loro parte dimostrando se hanno più a cuore il sistema Italia o i loro crediti». Ancora dall'opposizione Gianni Vemetti della Margheri- ta dice che si è voltato pagina scongiurando i rischi degli ultimi mesi grazie ad «un importante passo avanti» verso il rilancio. «E' una boccata d'ossigeno - aggiunge Paolo Ferrerò, responsabile economia e lavoro di Rifondazione comunista -, nel breve periodo può dare effetti ma poi servirà un intervento pubblico per garantire prospettive di produzione, sviluppo e occupazione. In assenza di ogni altro tipo di programmazione, sarebbe un grave errore rivolgersi di nuovo ad una multinazionale straniera». Renata Polverini, vicesegre¬ tario generale dell'Ugl, vicino al centrodestra, si rallegra che si sia chiusa «una vicenda tormentata in tempi veloci e con un accordo che evita un dannoso periodo di lunga litigiosità». Infine il governatore del Piemonte Enzo Ghigo, soddifatto dell'intesa, si augura che il tema centrale diventi il ruolo di Mirafiori e il sindaco di Torino, Sergio Chiamparino, tradisce che ne esca rafforzata a leadership di Marchionne («un fattore positivo per le sfide future: riorganizzazione aziendale e rilancio delle attività produttive»). Sacconi: sarà un banco di prova per tutti i grandi attori del paese Brunetta: il Lingotto potrà cercare ulteriori alleanze di qualità Angeletti: è la soluzione che tutti attendevamo Servono nuovi modelli per vincere la sfida della competitività An: s'inizia la sfida vera II presidente del Consiglio Berlusconi col ministro Maroni

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