Gli hezbollah vogliono assassinare Abu Mazen di Fiamma Nirenstein

Gli hezbollah vogliono assassinare Abu Mazen LA STRATEGIA DEL GRUPPO TERRORISTICO CHE PUNTA A FAR SALTARE L'ACCORDÒ DI SHARM EL-SHEIKH. HAMAS E JIHAD INVECE ACCETTANO UNATREGUA Gli hezbollah vogliono assassinare Abu Mazen Fiamma Nirenstein NON si tratta di esagerazioni, né di tentativi marginali di bloccare questo timido processo di pace: gli hezbollah, dicono i servizi palestinesi e israeliani, cercano veramente di organizzare Tassassimo di Abu Mazen e di provocare attacchi terroristici per destabilizzare la situazione. Le quotazioni della violenza sul mercato del conflitto israelo-palestinese non sono basse come ci si poteva aspettare dopo l'accordo di Sharm el Sheikh. Chi procura un kamikaze ha diritto a un premio di 100.000 dollari da parte della milizia sciita libanese; ad porta un filmato (poi spesso trasmesso da «Al Manar») del momento in cui viene sparato su Israele un missile Kas- sam, riceve 10.000 dollari. Quattro giorni fa ne sono stati sparati trenta in una notte sugli insediamenti del GushKativ, aGaza. Abu Mazen cerca di reagire come può con mosse inteme e diplomatiche: ha cambiato (da due giorni) il capo della polizia e ha ordinato ad Hamas di interrompere il lancio dei missili Kassam. Così, ha mandato inviati a Beirut per trattare un'improbabile tregua che coinvolga Nasrallah, i siriani, gli iraniani. Abdel Fatah Hamayel avrebbe chiesto agb hezbollah di smetterla di finanziare i groppi terroristi palestinesi. Il ministro degli esten Nabli Shaat ha visitato Damasco, invece, per chiedere alla Siria di bloccare gli hezbollah dal tentativo di far deragliare il processo di pace. Abbas invece cerca di spiegare a Gaza, alle varie fazioni, che sarà un bene per tutti se la smettono di farsi indottrinare e foraggiare da Nasrallah. Ma la missione non riuscirà a meno che non cambino gb equilibri di zona: qui si ha infatti a che fare con un'asse che ha fatto degb hezbollah la loro punta di diamante, che ha una strategia di conquista prima di tutto religiosa e quindi territoriale e ideologica nell'area e che coinvolge i ven, più profondi interessi a che Israele resti un paese e una nazione delegittimata e destinata alla sparizione. Quindi, che ha interessi opposti a quelli del Fatah odierno. L asse Hezbollah-LibanoSiria-Iran è infatti l'asse sciita più attivo nelle sorti della zona. A Damasco hanno sede, per completare il quadro, sia Hamas che la Jihad islamica che ieri hanno promesso una tregua dì fatto. Ma 1 interesse a mantenere acceso il conflitto è molto forte e implica un delicato giuoco di potere di cui si vede solo il palcoscenico illuminato dei rapporti fra la Russia di Putin e la Cina con l'Iran e la costruzione del suo nucleare; con la Siria, cui la Russia ha cancellato il debito e si prepara a vendere armi; col Libano, dove una pacificazione cambierebbe gli equilibri economici del medio Oriente. Si vede anche nelle parole di ieri del presidente libanese Emil Lahoud contro gli USA che chiedono alla Siria di lasciare il Libano. È un'emulazione che implica un'alleanza e un rapporto in cui non c'è tregua in vista. Gli hezbol- lab inoltre, nuovo finanziatore al posto di Saddad Hussein del terrorismo palestinese, sono un gruppo terribilmente sanguinario, producono una propaganda antiamericana e antisemita senza pari, rapiscono soldati di guardia, minacciano ogni giorno la distruzione di Israele, mostrano sul confine enormi fotografie in cui una mano (la loro mano) porge alla macchina fotografica la testa di un giovane israliano staccata dal corpo. Compiono e finanziano attentati per interposta persona e gestiscono campi di training in Libano; e tuttavia, non vengono riconosciuti dall'Europa come un gruppo terrorista. I francesi dicono die il gruppo ha una rappresentanza parlamentare in Libano, e quindi è regolare. Lo stesso dicono molte organizzazioni che hanno partecipato ai vari social forum degb ultimi anni: la strategia di Nasrallah di convocare a Beirut una delle assemblee preparatorie del World Social Forum cerca una paradossale legittimità nel mondo dell'antiglobalizzazione, e la trova presso l'estrema sinistra anche itabana che vede in essa una delle più attive forze anti Usa e contro qualsiasi pace con Israele, die non sia la pace dei cimiteri. II presidente palestinese Abu Mazen