lo, Giuliana Sgrena, da sempre contro l'embargo e la guerra

lo, Giuliana Sgrena, da sempre contro l'embargo e la guerra IL VIDEO DEL MANIFESTO TRASMÉSSO DALLE PRINCIPALI TELEVISIONI INTERNAZIONALI ARABE lo, Giuliana Sgrena, da sempre contro l'embargo e la guerra Il direttore del giornale Gabriele Polo: «Non è pietista Abbiamo voluto dare un'immagine di impegno e serietà» documento Flavia Amabile ROMA F| EH essere chiaro, lo è: nessuno può avere dubbi su chi fosse Giuliana Sgrena dopo aver visto il video preparato dal suo giornale, «il manifesto» e trasmesso ieri dalle televisioni arabe. Tre giorni e soprattutto tre notti di lavoro per dare vita a due minuti di video superando la difficoltà principale sorta dopo l'iniziale entusiasmo, la mancanza di immagini. In ogni caso, due notti fa verso l'I,30 era ormai pronto. I primi a vederlo sono stati Pierluigi Scolari, il compagno di Giuliana e Gabriele Polo, direttore de «il manifesto». «Avrebbe potuto girarlo lei, anche se meno bene perchè non ne è capace», commenta Scolari, nascondendo la commozione con quel tocco di ironia che finora è riuscito comunque a conservare. «Molto bene, non c'è pietà, è un video profondamente jolitico, e riflette bene quello che la scritto Giuliana», conferma Gabriele Polo. Via lìbera, insomma. Sono le due di notte. Prima di considerarlo , definitivamente pronto c'è ancora da terminare la traduzione araba. Sono le cinque del mattino quando Francesco Paterno, direttore editoriale de «il manifesto», che da sabato si è dedicato notte e giorno alla raccolta delle immagini e alla scelta delle frasi da articoli e libri scritti da Giuliana Serena, esce dallo studio di registrazione. Circa quattro ore dopo, alle nove e mezza del mattino entra negli studi de «La 7» che ha offerto il suo satellite per inviare il video alle reti arabe. Il primo tentativo fallisce, il vertice di Sharm el-Sheikh e la presa dì posizione del Consiglio di Sicurezza sul Darfur rendono impossìbile il collegamento. Nuovo tentativo alle 11, nuovo fallimento. Va meglio alle tre del pomerìggio e cosi finalmente nelle case arabe sintonizzate su al-Jazeera entra alle 20,20 (le 18,20 in Italia). Non è stato richiamato nei titoli di testa, è stato tagliato, rimontato e trasmesso dopo venti minuti di servizi sul vertice di Sharm el-Sheikh, su Darfur e sui nuovi morti a Baghdad, ma a «il manifesto» e a casa Sgrena sono soddisfatti comunque. Dalle 21 in poi (le 19 italiane) Al Jazeera si impegna a trasmettere il video ogni ora in versione pressoché integrale. Lo stesso avviene sull'altro grande canale satellitare in lingua araba. Al Arabyia. Il filmato inizia con una breve presentazione di Giuliana Sgrena di se stessa: «Ho 57 anni - spiega - scrivo per "il manifesto", schierato da sempre contro l'embargo e contro la guerra». Sullo schermo appare la data del 18 febbraio 2003 e le immagini dei bambini iracheni malati, accuditi dalle madri disperate: seguirli è stato, dice la giornalista, «un'esercizio straziante». In un'altra citazione, del 12 novembre 2003, l'inviata del «manifesto» parla di «ottusa ignoranza degli americani...». Poi un primissimo piano dei suoi occhi chiari, solo gli occhi, non l'intero volto, forse anche in segno di rispetto per il mondo arabo. A seguire, una voce fuori campo che racconta quanto le è accaduto: «È stata rapita mentre lavorava». Nel video Giuliana è descritta come «una giornalista libera di un giornale libero», «una donna di pace che si è sempre opposta a questa guerra». E si chiude con «La verità molti la cercano, pochi la raccontano. La verità ha bisogno di queste voci». La scelta delle frasi di Giuliana Sgrena, tratte dai suoi ultimi articoli, non è stata facile: «È stata una scelta molto drastica - spiega Polo Racconta come un giornale schierato cerca di mantenere la propria indipendenza. Non è un video pietista. Ci sembrava doveroso far avere al mondo musulmano una testimonianza diretta che potesse pennettere al mondo arabo e ai suoi rapitori chi sono e che cosa fanno Giuliana e "il manifesto". Anche perchè i segnali degli ultimi giorni, la mobilitazione del mondo arabo, e noi sappiamo che la sorte di Giuliana si decide li, sono importanti». Per noi, aggiunge Polo: «E' importante tenere alta la tensione. Non vuole essere un video di propaganda - conclude - ma di documentazione». Il video è stato tradotto in arabo da «nostri amici di lingua araba che vivono in Italia», la versione italiana si può scaricare dalsitowww.manifesto.it. , Il filmato non lascia dubbi sulla posizione della giornalista che parla di «Ottusi errori degli Usa» Il compagno della donna Pierluigi Scolari: «Perfetto Avrebbe potuto girarlo lei» Un'immagine del video del «manifesto» trasmesso da Al Jazeera e Al Arabiya Il video del «manifesto»: Giuliana per le strade di Baghdad I compagno di Giuliana con Simona Torretta

Luoghi citati: Baghdad, Giuliana, Italia, Roma, Usa