Sfottò, veleni e inviti a darsi al tennis

Sfottò, veleni e inviti a darsi al tennis COSA HANNO DETTO DI LEI. L'INCREDIBILE» DI CASINI E «IL SENTIMENTO DI RABBIA» Di FINI Sfottò, veleni e inviti a darsi al tennis I più duro Calderoli: questa sentenza fa rivoltare lo stomaco MILANO Certo Clementina Forleo e la sua avvocatessa Giulia Bongiorno avranno un po' di carte da esaminare. A commentare le decisioni del giudice milanese si sono sbizzarriti ministri, sottosegretari, esponenti di spicco di tutti i partiti del centrodestra. Pure il presidente della Camera, Pierferdinando Casini («Sentenza incredibile») e l'ex presidente della Repubblica Francesco Cossiga, autore di uno dei commenti più sprezzanti: «Quella gup si dia al tennis, la giustizia è una cosa troppo sena per lei». Alcuni di loro, poi, si sono pronunciati più volte, in un crescendo. E' il caso, ad esem¬ pio, del vice coordinatore di Forza Italia Fabrizio Cicchitto: «La decisione del giudice Forleo è caratterizzata da una forte motivazione pohtica, fondata sulla solidarietà con la resistenza irachena»; «L'ordinanza di Brescia interrompe il circolo vizioso aperto dalla sentenza di Milano e consente di riprendere la lotta al terrorismo»; «E' legittimo chiedersi quale ruolo stia svolgendo la dottoressa Forleo nella lotta al terrorismo dopo la pericolosissima teorizzazione che porta a consentire sul territorio itahano il proselitismo per la guerriglia». Sulle prime pagine Clementina Forleo c'è finita infatti in tre occasioni: con la sentenza che ha mandato assolti tre estremi¬ sti islamici dall'accusa di terrorismo intemazionale in base alla distinzione, detto in estrema sintesi, tra attività di guerriglia in zone di guerra e terrorismo tout-court; con la decisione del suo omologo bresciano Roberto Spanò che invece ha fatto riarrestare altri due imputati finiti sotto la sua giurisdizione, criticando pesantemente, nella sua ordinanza, la decisione della collega; con l'opposizione al decreto di espulsione nei confronti di Mohamed Daki, tornato libero in base alla sua sentenza. Il decreto era firmato dal ministro degh Interni Giuseppe Pisanu. Anche lui non si è risparmiato nei commenti: «Si trasferisce la distinzione tra terrorista e guerrigliero dal piano pohtico a quello giuridico, con la conseguenza che cosi si finisce con il mandare a spasso i teiroristi», aveva detto all'indomani della sentenza. E dopo il «no» al suo decreto: «Firmerei quel provvedimento altre cento volte; chi è dalla parte del giusto sa che quella del terrorismo è una storia di vacue valutazioni e sottovalutazioni». Se il ministro degli Esteri Gianfranco Fini si era «limitato» ad esprimere «sentimenti di rabbia e incredulità» per la sentenza ben oltre è andato il suo collega, di governo e di partito, Maurizio Gasparri: «Il Csm dovrebbe punire i giudici colpevoh, non difenderli». Mentre l'alto dirigente di An Igna- zio La Russa parlava di «sentenza ideologica». Ma il top è stato raggiunto dalla Lega, arrivata anche ad organizzare una manifestazione contro Forleo davanti al tribunale di Milano, guidata da un Mario Borghezio che sosteneva: «La sua sentenza non l'avrebbe scritta neanche Totò». Intanto il ministro della Giustizia Castelli inviava gli ispettori e l'altro ministro leghista, Roberto Calderoli dichiarava: «E' una sentenza che fa rivoltare lo stomaco». Per poi rincarare la dose con un esposto al Csm e anche con pensante ironia al momento del sequestro della giornalista Giuliana Sgrena: «Avrà cambiato idea il giudice Forleo? E se no, perchè non si offre come intermediaria con i partigianiguerriglieri?». Non è stato zitto neppure ieri: «Se Forleo girasse di più tra la gente e avesse sentito ciò che si dice di lei e della sua sentenza, sarebbero milioni le querele che dovrebbe presentare»., [s. mar.] L'awocato Giulia Bongiorno

Luoghi citati: Brescia, Milano