Costner: se son bello mi tirano le pietre Se son brutto pure

Costner: se son bello mi tirano le pietre Se son brutto pure PARLA L'ATTORE, DI NUOVO EX CAMPIONE DI BASEBALL Costner: se son bello mi tirano le pietre Se son brutto pure «Ho preso 10 chili bevendo tanto latte, e mi criticano Lo avrebbero fatto pure se avessi mostrato i muscoli» intervista Lorenzo Sona LOS ANGELES SONO passati quindici anni da quando quello che era allora un altro promettente attore di Hollywood, un altro dei suoi belli, decise di rinunciare a film di avventura e seguiti e di produrre, dirigere e recitare in un progetto che intendeva riscrivere la storia degh indiani d'America. Era «Balla coi lupi» e Kevin Costner, con sette Oscar, compresi quelli per il miglior film e la miglior regia, divenne imnprowisamente l'uomo più ammirato e rispettato di Hollywood. Quindici anni durante i quali l'attore-regista è stato visto in tanti altri film, alcuni belli, la gran parte così così. Ne ha diretti altri due, il disastroso «The Postman» e il più apprezzato «Open Range», un altro omaggio al West. Ma Costner non è più tornato a rivivere i fasti e gh elogi di quei giorni. Anche il suo ultimo film, una difficile e complessa storia d'amore con Jean Alien intitolata «The Upside of Anger», si può ascrivere alla categoria dei lavori onorevoli, non dei film che verranno ricordati. Nel rivedere Costner viene dunque spontaneo domandargh che cosa provi ripensando a quei giorni. Nostalgia? Rabbia? Si sente sotto pressione? «Non ho mai sentito che avevo raggiunto la vetta della mia vita. Dopo "Balla coi lupi" ho fatto film nei quali ho creduto. Se avessi seguito i consigli e le aspettative di molti, avrei potuto fare "Balla coi Lupi 2' e poi 3 e poi tornare indietro alla vita del mio colonnello prima di andare nel West. Ma non ho voluto percorrere quella strada. Non vedo quel film e gli Oscar come un momento della mia vita col quale devo sempre misurarmi, penso anzi di essere oggi un attore e un regista migliore di allora. E prima di iniziare un nuovo progetto, cerco sempre di rispondere alla domanda: perché lo faccio? Deve essere per amore e per passione, se lo fai per i soldi sei destinato a sentirti miserevole. E se a volte ti va male, non c'è problema, fa parte dell'esperienza personale». Che cos'altro si aspetta da un film? «Che superi il test del passare del tempo, che come un grande libro lo spettatore voghe condividerlo con i figli, con gh amici e con le persone amate. Bisogna stare attenti con la popolarità, puoi raggiungerla perché hai fatto delle cose molto belle o molto di cattivo gusto. La popolarità è diventata come un obiettivo culturale». In questo suo ultimo film ancora una volta è un ex campione di baseball che si innamora di una donna difficile e alcolizzata. Un personaggio credibi- «Se guardi la cosa in modo supeificile, ti domandi: ma chi glielo fa fare? Ma alla finendo che unisce un uomo e una donna è sempre un grande mistero». In questo film lei non è esattamente il Costner che fa girare la testa alle donne di ogni età... «Dovevo rappresentare un atleta fuori forma e ho guadagnato una decina di chili. Ed è strano. Se hai una parte in cui metti in risalto i tuoi tratti fisici, ti danno addosso lerche sei uno superficiale. Se sei irutto e grasso, ti criticano perché hai perso il tuo smalto. Non puoi mai vincere, non vi va mai bene niente...».' A proposito di aspetto fisico. considerato che è appena entrato nel club dei cinquanteni ni, tutto sommato non se la passamele. «Detesto le palestre, detesto il modo in cui tutti si vestono. Cerco di tenermi in forma per mia moghe e per i miei figli. E sono un grande bevitore di latte. Me ne faccio anche due litri al giomo. Poi, quando prendo peso e devo dimagrire smetto di bere latte ed è fatta». II titolo del film, «The Upside of Anger», si riferisce ai Iati positivi della rabbia. Lei è imo che si arrabbia? «Io sono uno che lascia spazio a tutti nel 99 per cento del campo, ma se qualcuno mi tratta con mancanza di rispetto o fa qualcosa in quell'uno per cento che tengo per me perdo la testa. Guai a toccare i miei figli. Un'altra cosa che mi irrita è la mia pigrizia». E che cosa vede nel mondo che le provoca rabbia? «Tante cose. Mai come adesso abbiamo avuto così tante gente evoluta e mai come adesso corriamo così tanti rischi che il nostro mondo di disintegri. Penso all'ambiente in particolare, a questa assurda e malsana dipendenza dal petroho. Ho personalmente investito 40-50 milioni di dollari in vari progetti di energia alternativa che non hanno avuto successo, ma dove sono i governi? C'è una totale mancanza di leadership, i nostri politici pensano solo alla loro rielezione». CAMPIONE DI BASEBALL e son bello pietre tto pure nto latte, e mi criticano ssi mostrato i muscoli» éb^ Il mio ultimo ™W film racconta 1 lati positivi dell'ira lo mi arrabbio per la mia pigrizia o per alcune cose che capitano nel mondo Per esempio la malsana dipendenza dal petrolio AA ner: «Detesto detesto cui ono, lo cerco n forma glie figli» LUPI, PRESIDENTI E MONDI SOMMERSI a Kevin Costner era anche regista di «Balla coi lupb) {fotoasìnistra),del1990.ll film gli diede enorme notorietà: mai, però, la tentazione di impaludarsi con i seguiti. A destra, l'attore in m JFK», di Oliver Stone (1991}, dedicato all'assassinio del presidente Kennedy. a «Waterworld» (foto a destra), regista Kevin Reynolds, è un film del 1995. Un film di fantascienza, ambientato in un futuro reso orribile dallo scioglimento dei poli. Le acque hanno invaso la Terra, le guerre dilagano, tutti sono nemici di tutti. A Costner sono venuti i piedi palmati e le branchie. éb^ Il mio ultimo ™W film racconta 1 lati positivi dell'ira lo mi arrabbio per la mia pigrizia o per alcune cose che capitano nel mondo Per esempio la malsana dipendenza dal petrolio AA Kevin Costner: «Detesto le palestre, detesto il modo in cui tutti si vestono, lo cerco di tenermi in forma per mia moglie e peri miei figli» : .

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