Sospetti sull'autista, dubbi su un nuovo ultimatum

Sospetti sull'autista, dubbi su un nuovo ultimatum SU INTERNET IERI E' TORNATA A FARSI VIVA DUE VOLTE L'ORGANIZZAZIONE DELLA JIHAD Sospetti sull'autista, dubbi su un nuovo ultimatum Gli Ulema: la Sgrena aiutava la gente di Falluja BAGHDAD «Questo è l'ultimo messaggio al governo italiano con alla sua testa Berlusconi: né la sicurezza né la stabilità potranno essere garantite finché un solo soldato italiano rimarrà sul territorio iracheno». Così sì leggeva ieri sera su Internet a firma dell'Organizzazione della Jihad nel Paese dì Rafidain, i sequestratori di Giuliana Sgrena. Si trattava del terzo messaggio da quando la giornalista del Manifesto è stata rapita, il secondo di ieri, e il tono perentorio non può non destare preoccupazione. Ma c'è anche chi vede note incoraggianti in certi passi e in un approccio in qualche modo mutato nei confronti dell'ostaggio. Il nuovo comunicato - diffuso via Internet su un sito islamico con la data odierna inizia con una «nota per tutti» per chiarire che ì comunicati siglati Organizzazione della Jihad islamica «sono la stessa cosa» dì quelli firmati Organizzazione della Jihad nel Paese di Rafidain (Mesopotamìa). «Invitiamo ì nostri riveriti fratelli del Consiglio degli Ulema proseguiva il comunicato - a prestare molta attenzione alle richieste di rilasciare la prigioniera italiana». E in conclusione: «Continuano le indagini sulla prigioniera daparte della commissionegiuridìcà dèlie Brigate, :che'adotterà una decisione nell'immediato futuro». ^ Le novità consìstono nel fatto che il tono appare meno aspro di quello che aveva caratterizazato ì messaggi numero uno e due. Non si minaccia esphcitamente un'esecuzione e si anemia che le indagini sono in corso e «stanno per concludersi». Non tutti gli esperti credono all'attendibilità dei comunicati, il secondo dei quali ribadiva la scadenza di 48 ore per il ritiro delle truppe. Le condizioni poste dai presunti rapitori (se i comunicati alla fine sì dimostreranno attendibili) sono state definite «irragionevoli» dal Consiglio degli Ulema sunniti che ieri sì è espresso a favore del rilascio di Giuliana Sgrena dicendo che la donna «andava premiata e non rapita». Questa re della giornalista italiana ha fatto ricorso a un comunicato ufficiale. Tra l'altro, nel testo sì legge che il sequestro di Giuliana Sgrena è avvenuto mentre l'inviata del Manifesto «stava intervistando la gente di Falluja scacciata dalle sue case dalle truppe dì occupazione straniere». L'emittente del Qatar Al Jazeera ieri ha trasmesso l'appello del «Manifesto» per la liberazione della giornalista che, in sintesi, afferma: «Giuliana è sempre stata in prima fila per la pace e contro la guerra, sia nei suoi articoli che nei suoi libri, dove ha sempre solidarizzato con l'Iraq e con il suo popolo per la fine dell'occupazione. E soprattutto ha voluto solidarizzare con i suoi bambini e le sue donne», Il testo oggp dovrebbe andare nuovamente in onda ac' aimpàgnafb da un ^Tdeo sempre preparato dalla rsdaztaaa del quo¬ tidiano sul lavoro della Sgrena. Solidarietà alla giornalista è arrivata ieri anche dalle associazioni dei giornalisti algerini, egiziani e siriani. A livello delle indagini, da segnalare che è stato «trattenuto» dalla polizia irachena Muhammad Nejìm,, l'autista iracheno della donna rapita, ieri nuovamente interrogato insieme all'interprete Waele. I due erano già stati ascoltati sabato dagli inquirenti sulle circostanze del rapimento. Entrambi si trovavano con Giuliana Sgrena al momento del sequestro. Qualcosa non deve aver convinto gli investigatori: ad esempio la debole reazione dei guardiani al cancello dell'Università «An-Nahreìn» che con ì sequestratori in fuga si sarebbero Innitati a scambiare raffiche sparate in aria. Una circostanza inquietante, che lascia supporre ima messinscena. n ministro degli Esteri svizzero, Mìcheline Clamy-Rey, ha offerto il sostegno della Confederazione elvetica a favore della liberazione di Giuliana Sgrena. La responsabile della politica estera di Berna, in visita dì Stato in Medio Oriente, ha affermato che il suo Paese intende mettere a disposizione la sua rete dì contatti per favorire la liberazione della giornalista che collabora anche con la Radio svizzera italiana e il quotidiano ticinese «La Regione». ' te.at.l I religiosi sunniti «La donna italiana stava intervistando le vittime dell'occupazione Per il suo lavoro andava premiata, non rapita» Nuovo interrogatorio per il conducente Gli investigatori pensano che la sparatoria durante il sequestro sia stata una messinscena

Persone citate: Berlusconi, Giuliana Sgrena, Sgrena

Luoghi citati: Baghdad, Berna, Falluja, Iraq, Medio Oriente, Qatar