Scambio di flaconi in ospedale Anziano muore, un altro grave di Alessandra Cristofani

Scambio di flaconi in ospedale Anziano muore, un altro grave TODI, APERTE DUE INCHIESTE. UN'INFERMIERA AVREBBE TENTATO IL SUICIDIO Scambio di flaconi in ospedale Anziano muore, un altro grave Alessandra Cristofani TODI Non ce l'ha fatta. Vincenzo Quartucci, ricoverato all'ospedale di Todi per asportare un polipo dall'intestino , è morto ieri mattina alle 4,15 al Polo unico ospedaliero di Perugia. L'anziano, 78 anni, originario e residente a Massa Mariana, nella mattina di venerdì era stato sottoposto ad enteroclisma da parte del personale infermieristico dell'ospedale di Todi cbe per errore gli aveva somministrato formaldeide in luogo della specifica soluzione acquosa a base di sorbitolo. I bollettini diramati dall'azienda ospedabera di Perugia parlano di un decesso causato da insufficienza multiorgano. L altro paziente, Orfeo Sperandei, 73 anni e residente a Montecastrilli di Temi, è tuttora ricoverato nel reparto di Rianimazione dell'ospedale Silvestrini di Perugia. Le sue condizioni (la prognosi rimane riservata) sono giudicate gravissime. Sottoposto a dialisi depurativa e opportunamente sedato, forse potrebbe non sopravvivere. Sulla inverosimile sostituzione dei flaconi, alla base della fatale somministrazione di formaldeide ai due pensionati umbri, indaga il sostituto procuratore della Repubblica di Perugia, dottor Dario Razzi. Il reato ipotizzato è omicidio colposo aggravato. E mentre sono in corso le indagini da parte dei carabinieri di Todi e del Nucleo Antisoflsticazioni di Perugia, la direzione aziendale dell'Asl 2 ha aperto un'inchiesta intema per far luce sull'oscura e inquietante vicenda. I due infermieri (si tratterebbe di un uomo e una donna), che hanno somministrato il potente germicida al posto del farmaco previsto, sono costernati. La donna, rimossa dal suo incarico e adibita a mansioni non assistenziali ma di carattere amministrativo, ieri avrebbe tentato il suicidio, dal giorno dello scambio dei flaconi era sotto choc. Presentatasi regolarmente al lavoro, l'infermiera da allora è stata assistita da uno psichiatra messo a disposizione dalla Asl. Incredulo il dottor Alessandro Truffarelli, direttore generale dell'Asl 2 di Perugia: «La formaldeide è usata solo nei reparti di diaUsi e non viene nemmeno più impiegata per sterilizzare le apparecchiature per l'endoscopia perchè considerata cancerogena». Parla di «concatenazione di eventi», «casualità», «tragica sequela di errori» e spiega: «Dal magazzino centralizzato sono partiti flaconi che non dovevano partire. All'ospedale di Todi non sono stati eseguiti i controlli che dovevano essere eseguiti (è stato chiesto un farmaco e ne è arrivato un altro). L'ultimo errore è stato compiuto al momento della somministrazione». E il dirigente aggiunge anche una causa che potrebbe in parte giustificare l'errore degli infermieri: «Sono molto simili tra loro - dice - le confezioni di formaldeide e sorbitolo, ad eccezione del fatto che la prima ha apposto sul flacone un teschio di pericolo e la dicitura "attenzione". A destare sospetti sarebbe dovuto essere, tuttavia, l'odore pungente e soffocante del disinfettante». Dal punto di vista strettamente medico, sembrerebbe non esservi antidoto alla formaldeide, una soluzione acquosa di aldeide formica generalmente utilizzata come disinfettante. Parla di «uno degli episodi più gravi mai accaduti nel sistema sanitario nazionale» il senatore Maurizio Ronconi (Udc) che ha annunciato «un'immediata indagine da parte dell'apposita commissione d'inchiesta del Senato».

Persone citate: Alessandro Truffarelli, Dario Razzi, Massa Mariana, Maurizio Ronconi, Orfeo Sperandei, Vincenzo Quartucci

Luoghi citati: Montecastrilli, Perugia, Todi