Ordine, libertà, tolleranza e un po' di noia: la società ideale è la Svizzera di Marina Verna

Ordine, libertà, tolleranza e un po' di noia: la società ideale è la Svizzera RICERCA OLANDESE SU 90 NAZIONI: «CONTA PIÙ' L'UGUAGLIANZA DEL DENARO». L'ITALIA E' NELLA PARTE ALTA DELLA CLASSIFICA Ordine, libertà, tolleranza e un po' di noia: la società ideale è la Svizzera Marina Verna corrispondente da BERLINO AH, l'ordine svizzero! Chi l'avrebbe mai detto, che è sinonimo non di noia ma di felicità? L'impudente è il sociologo olandese Ruut Veenhoven, che alla Università Erasmus ha la cattedra - unica al mondo - di «Condizioni sociali per la fehcità umana» e dunque dovrebbe sapere di che cosa parla. Da vent'anni interroga gente di tutto il mondo su questioni personali come 1 amore e l'aspetto fisico o più generiche come il peso alla nascita e le ore passate davanti alla televisione. Poi frulla tutto e lo pubblica sul suo «Journal of Happiness Studies». Per l'ultima ricerca ha fatto chiedere a migliaia di persone di 90 Paesi di indicare il proprio livello di contentezza su una scala da 0 a 10. In cima, con un 8 soddisfatto, si sono insediati Danimarca, Malta, Svizzera. Al quarto e quinto posto (7,8), Islanda e Irlanda. I più scontenti sono gli abitanti dello Zimbabwe (3,3) e della Tanzania (3,2). Gli italiani sono nella metà alta della classifi¬ ca: il loro indice di soddisfazione è 6,9. Per i cinque milioni e mezzo di danesi, felicità è vivere in una società ben organizzata, con strutture democratiche solide, un governo competente e non corrotto, grande libertà personale e grande tolleranza reciproca. La soddisfazione dei bisogni di base - cibo, casa, sesso, amici e un bel lavoro per evitare la noia - è data per scontata. Veenhoven dice: «La }rima condizione per essere : -elici è nascere nel posto giusto». Cioè un Paese ricco e conciliante. Non troppo gran- de. E magari un po' freddino, perché «la gente sta meglio nei climi moderati più che in quelli caldi. Il solleone sfianca, il freddo stimola». Veenhoven aggiunge una spiegazione culturale: «In epoche più antiche e più difficili il gelo stimolava la cooperazione tra uomini e donne, che altrimenti non sarebbero sopravvissuti. Questo ha creato in quei luoghi una cultura dell'eguaglianza. Nei Paesi più caldi ima donna può coltivare l'orto da sola, così l'uomo non si sente più obbligato ad aiutarla. Mentre la gente è più felice se vive in condizioni dì uguaglianza e reciprocità». I soldi? Contano relativamente. «Valgono il 5 per cento. Meglio puntare sul matrimonio. In tutto il mondo gli sposati sono più felici dei single. Vivere m coppia è un bisogno innato». E i bambini? Veenhoven ha fatto un grafico, nel quale si vede il picco di fehcità subito dopo il matrimonio e una caduta lìbera con l'arrivo dei figli. Riconosce che è una sorpresa, ma ì dati ìq suo possesso parlano chiaro: ì bambini non aggiungono nulla alla fehcità domestica, semmai sottraggo- no. «La qualità del matrimonio moderno, il matrimonio romantico, viene intaccata dalle cure dei figli. Soprattutto se la mamma lavora anche fuori». Per apprezzare ì figli, bisogna arrivare a 85 anni. Meglio ancora, a 90. «Quando quasi tutti gli amici sono morti, figli e nipoti diventano una grande risorsa...». E Veenhoven stesso, quant'è felice? «Molti sì aspettano che io lo sia in modo speciale. Invece no, sono come tutti gli altri. Alti e bassi, gioie e dolori. Mi dò 7,6. Come la media dell'Olanda». «Più appagati gli sposati dei single ma l'arrivo dei figli non aggiunge nulla alla gratificazione domestica Li si apprezza solo quando si è anziani»

Persone citate: Ruut Veenhoven, Veenhoven

Luoghi citati: Berlino, Danimarca, Irlanda, Islanda, Italia, Malta, Olanda, Svizzera, Tanzania