Duello tra archetti

Duello tra archetti GRANDI Duello tra archetti Si sfidano i violini di Mintz e Repin nei concerti di Unione Musicale e Rai PASSATO il turbine degli «Incontri con la musica da camera», che tra prove e concerti aveva caratterizzato l'attività dei giomi passati, l'Unione Musicale ritorna alla solita programmazione e questa settimana, tra l'altro, invita uno dei massimi violinisti del mondo, Shlomo Mintz (mercoledì 9, ore 21, auditorium del Lingotto, serie blu, gialla e verde riunite). Passato il turbine del festival di musica contemporanea, che aveva caratterizzato le attività concertistiche delle ultime settimane, anche la Rai ritorna entro i binari della normalità e per farlo invita uno dei massimi violinisti del mondo, Vadim Repin (auditorium del Lingotto, giovedì 10, ore 20,30, turno rosso, venerdì 11 ore 21 turno blu). Curiosamente, e in modo del tutto involontario, due grandi istituzioni musicali si sfidano a un duello serrato, nel quale al posto dei fioretti si incrociano gli archetti d'un violino: e fossero tutti così, i duelli. Il primo artista, Mintz, si presenta come direttore e solista della English Chamber Orchestra e sia l'uno - il violinista - sia l'altro - il gruppo strumentale - hanno pochissimo bisogno dì presen¬ tazioni. Ex enfant prodiga, celebre per avere interpretato e inciso i ventiquattro Capricci di Paganini a soli diciassette anni, Mintz da un trentennio incanta il mondo grazie a un suono pieno e morbido e a un tecnicismo di perfezione siderale sempre sotteso alle esigenze interpretative; allievo del mitico Isaac Stem, ormai Mintz viene considerato giustamento il suo più accreditato erede. Guidato invece dalla bacchetta di un giovanissimo direttore - il finlandese venticinquenne Pietari Inkinen, che tra l'altro vanta anch'agli una brillanta carriera di violinista - Repin ha ricevuto i massimi onori fin da ragazzo e, addirittura, ha fatto esclamare al sommo Yahudi Me- nuhin «Semplìcamanta, il migliore, il più perfetto violinista che io abbia mai sentito». Par l'esibizione di mercoledì, Mintz e l'English Chamber Orchestra hanno scelto un programma tutto mozartiano, cha comprenda i Concerti K 218 a 219 a la Sinfonia Jupitar; i concerti Rai, invaca, prevedono l'esacuziona del Concerto op. 47 di Sibelius a dalla altrettanto celebre Symphonia fantastiqua di Berlioz. Un ultimo aspetto di questa spariamo ripetibile disfida: Mintz poggia le sue dita magiche su due strumenti, che alterna a seconda dalle esigenza espressiva, uno Stradivari del 1719 e un Guamieri del Gesù; Repin invece, poveretto, non ha a disposizione cha un solo violino, uno Stradivari del 1708 noto coma «Rubino» e concesso dalla Stradivarius Society di Chicago. Vinca il migliora. Alfredo Ferrerò ENTRAMBI RUSSI, SONO CONSIDERATI I MASSIMI VIRTUOSI DELLO STRUMENTO Shlomo Mintz al Lingotto il 9 con l'English Chamber Orchestra Vadim Repin nel concerto op. 47 di Sibelius ilio e 11

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