Pavoni, migranti, fanatici di Alessandro Monti
Pavoni, migranti, fanatici Pavoni, migranti, fanatici Alessandro Monti A prima vista b romanzo Mappe per amanti smarriti, di Nadeem Aslam e la memoria biografica II mio orecchio sul tuo cuore di Hanif Kureishi hanno poco o nuba in comune, se si eccettua l'origine pakistana dei due autori, ambedue residenti in Inghilterra. Il primo tratta infatti di migranti daba vita spezzata, non integrati di norma neb'Occidente oppure in bìbco precario tra due culture, ma tragici esub volontari che rifiutano la società in cui vivono, abbarbicati come sono abe loro pratiche religiose, a un Islam rigido e inflessibbe, chiuso aba comunicazione con noi, gb altri, immorab e impuri. Come ci pare invece diversa, e intrisa di cultura laica e cosmopobta, la vita famigbare deb'espatriato Kureishi (e, in quanto tale, da non confondere con i poveri ed emarginati migranti), la cui voce ci parla dei rapporti difficib e intensi con b padre scrittore mancato, in un vortice denso di riflessioni suba propria scrittura, con rimandi a numi tutelari quab Dostoevskij e Freud, Salinger e lan Fleming, b cricket e la Londra «swinging» degb Anni Settanta. I Kureishi (padre, figbo e zb) ci appaiono quab testimoni di una classe media intellettuale, spazzata via in Pakistan dal tentativo fabito di costituire una via islamica aba democrazia, a cui «l'Islam desse la guida, la direzione morale... con la sua filosofia sociale, b suo messaggio di dignità e uguagbanza per tutti». Il fallimento, onnai sotto gb occhi di tutti, di tale progetto si ripercuote neba vita quotidiana famigbare dei migranti, o degb stessi espatriati, in conflitti che oppongono l'autoritarismo intoberante e conservatore degb anziani ai comportamenti assimbati dei giovani: per esempio b padre di Kureishi, sposato ad un'inglese, giudicava come debe puttanebe le amiche bianche del figbo. Da questo nocciolo duro di resistenza nasce b senso tragico, bene espresso in Mappe per amanti smarriti, di vite spezzate dal muoversi tra due culture, negata queba del paese in cui si vive e «immaginata», ovvero vissuta con memoria più ideologizzata che reale, queba deba terra di origine, lo «oikumene» deba nazione-famigba. Di tanta tensione è momento fondamentale, come osserva Kureishi, b controbo sui figb, «l'immigrato vive in un mondo che non riesce ad afferrare e può cercare di cristallizzarlo controllando i figb e in particolare la loro sessuabtà». Ciò è quanto avviene nel romanzo Mappe per amanti smarriti, in cui una giovane donna divorziata, ovvero ripudiata secondo lo sbrigativo rito islamico, è uccisa insieme al nuovo compagno dai fratelli di lei, che così vendicano l'onore, «izzat», deba famigba. Da questo omicidio, e daba scomparsa dei cadaveri, prende le mosse una complessa cronaca sìa famigba- re sia di una comunità di migranti asiatici, residenti, o megbo auto-ghettizzati, in un villaggio deb'Inghbterra, da loro ribattezzato «Dasht-e-Tanhab», ossia la «Landa deba Desolazione», b «Deserto deba Sobtudine». Figura centrale è Shamas, un tempo raffinato poeta di liriche amorose, sposato con una donna che lo considera empio e impuro, in quanto non fanatico integrabsta. Le donne sono nel romanzo l'anebo debole deba comunità: spaurite e superstiziose, incapaci di vivere i rapporti matrimoniab con abbandono e piacere, custodi ottuse di una tradizione retriva che spesso la estrania dai figb. Simbolo tragico neba sua costretta ambiguità è Suraya, ripudiata in un momento di ubriachezza dal marito e obbligata, per ritornare da lui e dal figbo, a trovare un secondo marito, dal quale poi separarsi a sua volta. La donna diventa in tal modo, e con disgusto, la seduttrice di Shamas, da cui avrà probabilmente un figbo, e forse sarà la causa deb'omicidio finale debo stesso Shamas. Molte altre, e corab, vicende si intrecciano nebe pagine splendide di Mappe per amanti smarriti, scritte con una tensione stibstica che nuba ha di occidentale, ma che è tutta impregnata deba cultura musulmana indiana di tradizione urdù. Così, per estremo ma bluminante paradosso, la cosiddetta «Landa deba Desolazione» è descritta come un luogo «immaginato» deba poesìa, di eredità persiana, urdù: pavoni e uccebi multicolori si mescolano ai migranti, alberi e fiori cìngono le sponde di un lago idilliaco, con capanni di legno trasformati in padigboni colmi di volumi preziosi. Il sogno di un mondo e di un'eredità ormai smarriti, contro b quale si pone rimmagine violenta e intoberante del fanatismo ìntegrabsta. Siamo forse alle sogbe del terrorismo contemporaneo. «Mappe per amanti smarriti» di Nadeem Aslam e «Il mio orecchio sul tuo cuore» di Hanif Kureishi: nelle opere dei due scrittori di origine pakistana tragici esuli volontari e testimoni di una classe che ha fallito il tentativo di costituire una via islamica alla democrazia Aslam e Kureishi danno voce alla difficile integrazione in Occidente dei migranti di cultura islamica
Luoghi citati: Inghilterra, Londra, Pakistan
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