La guerra è finita, ora comincia la caccia all'ebreo

La guerra è finita, ora comincia la caccia all'ebreo La guerra è finita, ora comincia la caccia all'ebreo HA le sue strane vie, la memoria. Un'infanzia beata lasda b più debe volte soltanto una tiepida reminiscenza. Un'ombra vaga che sembra lontanissima. Quando invece da bambini si vive l'oirore, si conoscono tormenti troppo grandi per l'età, b passato si fissa neba mente fin nei minimi dettagli. Ed è un ricordo vivo, che brada o raggela: «Se esamino b modo di procedere deba mia memoria, osservo che fino ab'8 settembre del 1943 ha registrato immagini come una macchina fotografica. Ho in mente istantanee di vita famibare, di giochi, del mio primo anno scolastico, dei bombardamenti, dei rifugi e molte altre ancora... Dal tardo pomeriggio di quel giorno, invece, ho neba mente una sequenza di ricordi, come un film... la pelbcola procede lentamente, come se la "pizza" sì srotolasse a fatica. Il colore dominante debe scene è grigio cupo. La sensazione quasi costante è b freddo, come costante è queba di vuoto, di mancanza, per la scarsità del cibo e del pane in particolare». Quel tardo pomeriggio deb'8 settembre Renzo Modiano sta giocando «a campana» in una strada di Roma insieme ad altri bambini, quando vede arrivare sua madre. «La guerra è finita», gb dice lei con un'espressione spedale sul viso, e poi se lo porta a casa. Renzo non ha ancora sette anni, ma intuisce qualcosa. E' finita la guerra, però sta per cominciare qualcosa d'altro. Così infatti comincia, tanti anni dopo,, b suo racconto scritto. Nel frattempo Renzo è cresduto, è diventato un giornalista e un dirigente. Intanto b tempo non ha affatto appannato i suoi ricordi, lasciandoli invece limpidi come quando erano vita e non ancora memoria. Lo stesso nitore ha ora questo suo libro, intitolato, senza mezzi termini, Dirazza ebraica e appena pubblicato da Scheiwiber (pp. 122, 612,50). Perché a differenza dei normab ricordi di scuola cui si guarda con una tenue nostalgia, la sua esperienza di remigino, Tanno prima che finisse la guerra e comindasse la caeda ab'ebreo, porta proprio questo marchio. «Di razza ebraica» è b timbro rosso die contrassegna la pagella dì Renzo e di altri bambini come lui. Fino al settembre del 1943, quel marchio deba razza era b bobo deb'emarginazione, della distanza: «Le leggi razziab mi avevano insegnato che io ero diverso dagb altri». Poi finisce la guerra e b sospiro di solbevo viene mozzato da quel che ben presto aspetta Renzo, ì suoi fratelli Guido ed Elena, i suoi genitori e tutti gb altri: «ì tedeschi prendono gb ebrei». Comindano così le tristi peripezie: la famigba è costretta a dividersi, sparpagliarsi per rifugi diversi. Renzo sarà spedito in Abruzzo, spostato. Padre, madre e fratelb si nasconderanno in case deba capitale. Lo zio Alberto Chimichi manderà un'ultima lettera da Fossob, b 26 febbraio 1944: «Partiamo domattina per ignota destinazione. Sto benissimo, di salute e di umore». Pochi mesi dopo, nel giugno di quebo stesso anno, arriveranno gb americani e con loro la liberazione di Roma. fl racconto di Renzo Modiano segue quei mesi duri di paure e spostamenti, di cose troppo grandi per un bambino di sette anni, con una scrittura serena e coinvolgente. Con quella sobrietà che è fratto deb'esperienza e non del distacco. SPECIALE DIARIO «La prima pattuglia russa giunse in visja del campo verso il mezzogiorno ,tìel 27 gennaio 1945». La testipnònianza di Primo Levi sulla liberazione di Auschwitz inaugura «Diario» del mese, dedicato alla «Memoria» (appuntamento che si rinnova ormai da cinque anni). In sommario, fra l'altro, scritti di David Bidussa («Come vincemmo Hitler»), Jorge Semprùn («La scrittura dell'annientamento»), Amos Luzzatto («Una forza che fa paura»), Gabriele Eschenazi («I guanti bianchi di Mengele»), Massimillanò Boschi («I sopravvissuti del Dòn»). E il servizio «I miei amici Naomi e Kazik» di Marina Morpurgo, ovvero come parlare di Shoah e nazismo a ragazzi e bambini, attraverso quali libri. Allegato al giornale è il film dvd «Paragraph 175», documentario sulla persecuzione e sullo sterminio degli omosessuali da parte dei nazisti.

Luoghi citati: Abruzzo, Roma