La corsa attraverso Roma sull'ambulanza privata
La corsa attraverso Roma sull'ambulanza privata IL PONTEFICE E' NELL'APPARTAMENTO RISERVATO AL DECIMO PIANO La corsa attraverso Roma sull'ambulanza privata eri le lastre ai polmoni, questa mattina alle 9 il primo bollettino ROMA L'ambulanza privata del Pontefice ha lasciato il Vaticano poco prima delle dieci e mezzo di ieri sera, da un'uscita laterale. Renato Buzzonetti, uno dei medici che curano il Papa, si era deciso a chiedere il ricovero dopo ima lunga crisi respiratoria del Pontefice: una compheazione dell'influenza di cui Giovanni Paolo II soffre da domenica, quando era rimasto al freddo, affacciato alla finestra su piazza San Pietro per oltre venti minuti. Una crisi bronchiale, con qualche eccesso di catarro, aggravata dal morbo di Parkinson che tormenta il Pontefice da anni. Quando l'ambulanza, senza insegne, arriva al Pronto Soccorso, il Policlinico Gemelli si trasforma rapidamente in una sorta di deserto: auto della polizia e dei carabinieri presidiano le porte d'ingresso, persino i medici di turno sono invitati a parcheggiare lontano le loro auto. Intanto, scatta la procedura d'emergenza: il Papa viene trasportato nel suo appartamento al decimo piano, davanti alle vetrate colorate dell'oncologia pediadrica, lo stesso degli altri ricoveri, l'ultimo dei quali nel '96, per un intervento di appencicite. Le stanze riservate al Papa, normalmente chiuse, sono rag¬ giungibili soltanto con un ascensore privato e si trovano a fianco del reparto «solventi». L'appartamento è composto da due camere da letto, una piccola cappella, un'infermeria, una cucina oltre a spazi per il segretario del Papa, che abitualmente é con lui in questi casi, e per le suore che lo accudiscono. Qui la luce resta accesa a lungo, per consentire ai medici di svolgere i primi esami, tra cui alcune radiografie ai polmoni. Si parla anche di una Tac, ma la notìzia verrà smentita più tardi da fonti vaticane. All'esterno dell'ospedale, avvolto in un silenzio quasi irreale, si affollano giornalisti italia- ni e stranieri: dentro, tutto é immobile e silenzioso. Si vedono soltanto uomini del servizio d'ordine e guardie di sicurezza, che si muovono nel buio. L'unica altra luce accesa, nell'edificio, è qualle dell'ufficio spirituale del terzo piano, dove due sacerdoti parlano a bassa voce. Poco dopo mezzanotte, tra i cronisti sempre più numerosi circolano voci allarmanti, qualcuno dice che il Pontefice è in rianimazione, che è intubato, ma le notizie verranno smentite dal portavoce pontificio, Joaquim Navarro Valls, che é medico. Quasi a confermare le sue parole, monsignor Mietek, il sacerdote che assieme al se¬ gretario particolare monsignor Stanislao Dziwisz segue il pontefice come un'ombra, lascia l'ospedale per tornare al Palazzo Apostohco. La direzione del Gemelli, come è comprensibile, è in stato di massima allerta. Alcuni diopendenti, tra cui un chirurgo e una caposala, sono richiamati in servizio: arrivano a un quarto d'ora di distanza l'imo dall'altra, mostrano il tesserino ai vigilantes ed entrano senza parlare nell'edificio ormai blindato. Nessuno dei medici rilascia dichiarazioni ufficiali. «Evidentemente la situazione complessiva non consentiva alternative al ricovero», si limita a dire uno di loro, ricordando che i ricoveri notturni in ospedale dei pontefici possono avere due ordini di motivazioni: «0 la necessità di fare esami rapidi, ma non é questo il caso, oppure ima emergenza di carattere sanitario, in questo caso alle vie respiratorie ostruite». Intorno all'una e trenta, la situazione sembra tranquillizzarsi: il dottor Buzzonetti lascia il Gemelli, senza rilasciare dichiarazioni. Con lui si allontana il capo dei Gendarmi vaticani, il cavaliere Camillo Cibin e il questore di Roma Marcello Fulvi. Il primo bollettino medico ufficiale sarà diffuso alle 9 di questa mattina. [r. ita.] Dopo una lunga serie di voci e di smentite all'una e mezzo di notte un segno tranquillizzante: il medico privato e uno dei segretari particolari lasciano il Policlinico
Persone citate: Buzzonetti, Camillo Cibin, Giovanni Paolo Ii, Joaquim Navarro Valls, Marcello Fulvi, Mietek, Parkinson, Renato Buzzonetti, Stanislao Dziwisz
Luoghi citati: Roma
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