«In quell' incubo sotto la neve lo Stato non si è visto»

«In quell' incubo sotto la neve lo Stato non si è visto» ANCORA POLEMICHE, SOLO IERI NOTTE L'AUTOSTRADA E STATA LIBERATA DA TUTTI I MEZZI PESANTI «In quell' incubo sotto la neve lo Stato non si è visto» .'unico rifugio con un pasto caldo nei Centri di accoglienza organizzati dai sindaci Mariella Cirillo NAPOLI Un lungo incubo collettivo, vissuto ad occhi aperti prima pelle auto e nei Tir sepolti dalla neve, fermi sotto la tormenta, poi nei centri di accoglienza organizzati dai sindaci dei paesi attraversati dalla Salerno-Reggio Calabria, spesso lasciati soli a fronteggiare l'emergenza: li i «dannati» adi'autostrada hanno trovato finalmente una brandina, un pasto caldo, ma non la certezza di poter ripartire, tornare a casa oppure raggiungere la meta dopo tre giorni di attesa. Per qualcuno l'odissea è durata anche 40 ore di fila, per altri - e non sono pochi - non è ancora finita. Sì, perché presto si è capito che lo spiraglio intravisto ieri, quando è stato riaperto il tratto fra Battipaglia e Sicignano degli Albumi, in territorio campano, era soltanto un primo piccolo passo verso la normalità. L'A3 resta chiusa da Sicignano a Sibari, soltanto ieri in serata camion e auto hanno cominciato a defluire. Fin a quando, a mezzanotte, tutti i mezzi sono stati sgombrati sul tratto lucano della A3. Una colonna 150 mezzi Desanti, lunga circa 10 chilometri, la raggiunto lo svincolo di Buonabitacolo. Nel frattempo, la neve ha continuato a cadere nel Salernitano, giù in Calabria e soprattutto tra Lauria e Lagonegro. Qui, nel paese lucano diventato con gli altri centri lungo l'autostrada l'unico rifugio per tanti automobilisti disperati, per i bambini e gli anziani in pericolo con il passare delle ore, nella notte di giovedì hanno dormito mille persone, ospitate dal sindaco in ima scuola, rifocillate e finalmente al sicuro. Gruppi di ((prigionieri)) della Salerno-Reggio, ciascuno di 200-300 persone, sono stati accolti ad Atena Lucana, Padula, Polla, Sala Consilina, in Campania: un letto, una coperta, qualcosa da mangiare hanno restituito loro le forze. Ma non tutti hanno potuto riprendere il viaggio. Ieri la macchina dei soccorsi ha avuto, dopo 48 ore d'inferno, un'accelerazione: in mattinata in BasUicata è sceso in campo l'Esercito. Ma per chi non è riuscito ad uscire dalla trappola bianca dell'A3 è poco, troppo poco, ciò che hanno fatto Anas, Polstrada, Protezione civile, Prefetture. Amettere insieme testimonianze e accuse c'è da riempire un volume: racconti diversi, eppure sempre uguali. La partenza, la mancanza di informazioni, il muro di neve, i Tir di traverso che bloccano tutto, l'attesa terribile di soccorsi, cibo, acqua che non arri- vano mai. «Mercoledì mattina spiega Mimmo Sainato, agente di commercio di Locri - mentre salivo verso Nord non ho visto un cartello luminoso che mi avvertisse che c'era la neve sul tratto lucano, non ho incontrato una pattuglia di Polstrada o di Anas che me lo dicesse. Se lo avessi saputo, avrei preso un' altra strada oppure sarei tornato indietro». Non è meno duro il vice sindaco di Ciro Marina, Luigi Ruggiero. «In autostrada nessuno ciba segnala- to che 1' A3 era impraticabile. E così ci siamo trovati bloccati. In 48 ore non abbiamo ricevuto il benché minimo aiuto, non abbiamo visto nessuno, né polizia stradale né protezione civile, né vigili del fuoco, niente. E' una tragedia verificare come lo Stato sia assente. Se tutto questo fosse successo al Nord, vicino a Bossi, gli interventi sarebbero stati sicuramente diversi)). E c'è un filo che unisce rabbia e valutazioni: «Le colpe dice un tecnico di Parma - sono ai vertici, di chi doveva chiudere 1' autostrada prima)). Lo Stato, tra i «dannati)) delrA3, ha avuto il solo volto dei sindaci che hanno fatto fronte ad un'emeigenza che da queste parti non ha precdenti, costretti a decidere interventi immediati con i pochi mezzi a disposizione, chiamati ad assumersi responsabilità molto più grandi delle proprie competenze. Come Sergio Annunziata, primo cittadino di Atena Lucana, che traccia il suo bilancio dell'assenza e dei ritardi : «Solo giovedì pomeriggio, quando la situazione era grave e nota già da molto tempo, abbiamo visto arrivare Protezione civile ed Esercito. Da quindici giorni si annunciava ima forte nevicata con problemi per l'autostrada: possibile che l'Anas non abbiapensato di prevenire questi disagi?». E a peggiorare la situazione, accusa U sindaco di Padula, Giovanni Alliegro, c'è stata la decisione di riversare tutto il traffico sulla viabilità ordinaria, sulle statali: «Senza che nessuno ci avesse detto nulla abbiamo visto centinaia di tir dirottati sulla strada nazionale provocando disagi infialiti. Ci hanno detto di reperire subito aree per il parcheggio e trovare mezzi per pulire le strade. E' mancato del tutto il coordinamento, lo Stato, quello centrale non l'abbiamo né sentito né visto e la Protezione civile che pure aveva preannunciato l'emergenza non può limitarsi a qualche fax in Prefettura)). «Nessuno ha avvertito del pericolo imminente Che fine hanno fatto i cartelli luminosi?» «Se fosse successo al Nord, vicino a Bossi, gli interventi sarebbero stati molto diversi» Un addetto al soccorsi distribuisce tè caldo agli automobilisti CAMPANIA CONTORSI Situazioni CRITICHE Direzione NORD tra Lauria e Buonabitacolo-Padula (41 km) auto bloccate da mercoledì mattina ^.COSENZA I DANNI Le auto bloccate I mezzi pesanti fermi , 11 Le persone ricoverate in ospedale Le cabine dell'Enei fuori servizio ALIAVORO pn ,, .. }- nn lv'ezzi mnn Tonnellatedisale : MR Uomini UN tra spargisale 1 [|y I sparse nel tratto UU dellEsercito UU espazzaneve iUUU Salemo-Cosenza PUj Uomini fj Autogru C della Protezione UUU dell Anas U pesanti U civile lucana