Suonerie, infuria la battaglia sui diritti d'autore di Gianluca Nicoletti

Suonerie, infuria la battaglia sui diritti d'autore ANCHE MOGOL il 31 GENNAIO A ROMA AL SEMINARIO SULLA PIRATERIA DEI BRANI MUSICALI Suonerie, infuria la battaglia sui diritti d'autore I telefonini in Italia, un business da 615 milioni di euro nel solo 2004 Gianluca Nicoletti ■ giapponesi verranno in Italia per aiutarci a «regolamentare» i diritti d'autore per la musica sui telefonini. Il Sol Levante è patria degli entusiasti del fanta-cellulare, con cui è possibile far di tutto, ma soprattutto ascoltare musica. Naturalmente anche alle nostre latitudini il fenomeno sta emergendo e cresce la preoccupazione degli autori per i possibili usi pirateschi delle loro composizioni. Proprio per fare il punto sul mercato della musica nella telefonia mobile, il 31 gennaio a Roma ci sarà un seminario alla bibhoteca del Burcardo. Allo stesso tavolo, organizzato dalla Siaé, siederanno responsabili della Società d'autori giapponese Jasrac, autori importanti come Mogol, editori (da Piero La Falce della Universal, a Roberto Razzini della Warner Chappel e a Carlo Andrea Bixio, presidente della Publispei), i maggior content provider e i rappresentanti delle aziende di telefonia mobile. L'evoluzione rapidissima della tecnologia sta ponendo seriamente l'annosa questione dei diritti musicah in ambiente digitale, è quindi indispensabile seguire in questo momento anche l'evoluzione della nonnativa giuridica nazionale ed intemazionale e dei sistemi di autorizzazione e di gestione delle licenze in un settore come quello dei telefonini, la cui «mobilità fisiologica» rende complessa ogni codifica. Nel 2004 hanno cominciato a funzionare i servizi che consentono, per chi possegga un apparecchio dell'ultima generazione, di scaricare brani musicah della stessa qualità di un ed, con l'evolversi continuo degli apparati sarà presto possibile assimilare il telefonino a un qualsiasi altro riproduttore digitale di musica. Dall'ufficio «Multimedialità» della Siae, creato per diritti d'autore dei brani musicah trasmessi anche attraverso un cellulare, dicono che i proventi, per quanto riguarda le suonerie, sono passati da 200.000 euro nel 2002 a 1.200.000 euro nel 2003 e ad oltre 2.500.000 nel 2004. Un nuovo campo di sperimentazione anche per gli autori, che dovranno sempre di più immaginare il loro prodotto anche in ragione del terminale telefonico che dovrà riprodurlo e delle condizioni di fruizione di chi ascolta musica attraverso il cellulare, che si sta allontanan¬ do inesorabilmente dalla propria primaria destinazione d'uso. Questo oggetto mutante, che ognuno di noi si porta appresso con devozione, conserva ben poco del tradizionale apparecchio telefonico, è un'appendice inorganica, un prolungamento sensoriale, un fluidificatore relazionale. Un congegno sonoro lampeggiante e vibrante destinato ad essere usato sempre meno per semplici conversazioni a distanza. Chi lo possiede è spesso legato in maniera indissolubile alla necessità eh avere a portata di mano un oggetto che secema meraviglie passatempo di ogni tipo. Si chiamano in linguaggio tecnico i «Vas», sarebbero i servizi innovativi, ovvero la più ambita alternativa elettronica alla solitudine. Il cellulare con i giochi, le suonerie polifo¬ niche, gh accessori più rumorosi e intrusivi, ha movimentato nel 2004 un giro d'affari di 615 milioni di euro (50^0 in più rispetto al 2003). Una cifra che, a quanto ci dice una ricerca realizzata dal Politecnico di Milano, nel 2005 potrebbe crescere fino a un miliardo. Sempre secondo lo studio del Politecnico, gh incassi delle sole suonerie hanno raggiunto circa 140 milioni di euro, ovvero la metà di quanto realizza tutto il mercato dei ed musicah; questo non può che farci ancor di più riflettere sulla deriva del gusto di chi ascolta musica. Abbandonate negh scaffali le raccolte di dischi da conservare in casa, si sente la necessità di «protesi individuali» con brani musicah sempre aggiornabili e sempre a pronti ad accompagnarci nel nostro errabondo quotidiano.

Persone citate: Carlo Andrea Bixio, Mogol, Piero La Falce, Roberto Razzini, Warner Chappel

Luoghi citati: Italia, Milano, Roma, Vas