So • ii rw un ordigno, torna l'incubo Unabomber

So • ii rw un ordigno, torna l'incubo Unabomber So • ii rw un ordigno, torna l'incubo Unabomber U n ragazzo ha dato un calcio a un bussolotto di plastica pieno di esplosivo dall'inviato a TREVISO Luca P. ha dodici armi, i jeans appena anneriti e ima fortuna grande così. «Se invece di prenderlo a calci, avesse aperto quel! ovetto di plastica con le mani, avrebbe potuto farsi male», assicura il questore di Treviso Filippo Lapi. E invece non si è fatto niente questo ragazzino della seconda B di Morgano, l'ultimo casuale obiettivo di Unabomber, passato in dodici anni dai pennarelli alla crema spalmabile, dai tubetti di conserva agU ovetti di plastica gialla con le sorpresine da infilare dentro le uova di cioccolato. Di ovetti ce n'erano due, appoggiati su ima cabina dell'elettricità a poco più di un metro da terra, in via Giuseppe Verdi, una stradina tranquilla appena fuori dalle mura del centro di Treviso a neanche cento metri dal Tribunale. Luca, che attorno alle 9 e 30 stava passando con la sua classe per andare ad assistere ad una recita in un teatro vicino, ha visto i due ovetti, ha dato una manata, li ha fatti rotolare sul marciapiede e non è successo niente. Solo quando ne ha preso a calci imo e si è aperto, c'è stata l'esplosione. «Sembrava un petardo, come quelli che usano a carnevale». racconta una panettiera che ha il negozio più avanti. «No, era più forte», la corregge un'altra signora, stessa strada dove adesso ci sono i carabinieri che hanno steso i nastri bianchi e rossi per tenere tutti alla larga, i poliziotti che girano attorno all' unico ovetto rimasto e cerchiato di gesso che porteranno via con un robot e poi risulterà senza esplosivo ma con una normale sorpresina e i tecnici del Ris dei carabinieri di Parma arrivati con un eheottero, la tuta bianca per non lasciare tracce alla ricerca di quello che Unabomber in dodici anni non ha mai lasciato, un'impronta, un indizio, una firma, qualcosa che lo porti a commettere un errore, quell'errore fatale che aspettano tutti. «Perchè se non sbaglia nemmeno questa volta, non lo prendiamo», sembra rassegnato uno degli investigatori che da dodici anni è alle prese con un rompicapo che non sembra avere fine. Che si tratti proprio di Unabomber - anche se le dichiarazioni ufficiali sono sempre all'insegna della cautela - lo pensano tutti. Sul posto, a pochi metri è stata trovata una mini pila a stilo, 1,5 volt, quella che Unabomber solitamente usa per innescare la resistenza elettrica infilata nell' esplosivo, mai più di trenta grammi, quasi sempre un fertilizzante di facile reperibilità. che esplode al contatto con il calore. Come sempre c'è poco altro. A parte uno degli altri ragazzini sul posto, che giura di aver visto filar via una Punto subito dopo l'esplosione. A parte una vecchina che abita nella casa di fronte e assicura di aver visto un ragazzo con la barbetta, più o meno trent'anni, che si aggirava in zona, però solo il giorno prima. «Suggestioni. Ma noi controlliamo tutto», assicurano gli investigatori che ad ogni attentato riaprono il fascicolo e infilano dentro tutto quello che trovano. Anche le riprese delle telecamere delle ville vicine, metti mai che ci sia la botta di fortuna decisiva. Ma il lavoro più importante, ancora una volta, dovranno farlo i tecnici del Ris dei carabinieri. Chiamati ad analizzare i cento frammenti per togliere ogni dubbio sulla firma dell'attentato. A tutti gli altri rimangono le parole preoccupate di sempre. Quelle del procuratore della Repubblica di Treviso Antonio Fojadelli: «E' sconcertante che l'ordigno sia stato collocato a ridosso del Tribunale, Potrebbe significare che vuole lanciarci una sfida. Noi siamo pronti a raccoglierla». Quelle del magistrato di Venezia Luca Marini, la procura che da due anni ha centralizzato tutte le indagini: «E' la prima volta che colpisce in questa zona e in una grande città». E alla fine pure quelle dei leghisti di Treviso che, anche se non è servito a niente in dodici anni, sono pronti a mettere 5000 euro di taglia purché lo si prenda. [f. poi.] Vittima una scolaresca che passava per caso Li vicino cen'era un secondo «vuoto» A pochi metri è stata trovata una mini pila «Sull'attentato un marchio di fabbrica» 9 fe^ ■>':'" _ •*""* "V Adestra I'ovetto checonteneva una semplice sorpresa trovato vicino a quelle esploso A sinistra carabinieri eagentl della polizia scientifica

Persone citate: Antonio Fojadelli, Filippo Lapi, Luca Marini, Luca P.

Luoghi citati: Morgano, Parma, Treviso, Venezia