«Una sola compagnia tra Alìtalìa e Air Frante» di Emanuele Novazio

«Una sola compagnia tra Alìtalìa e Air Frante» AL VERTICE ITALO-FRANCESE SI E DISCUSSO DI TRASPORTI.ED ENERGIA. I DUE PREMIER: FRA NOI INTESA A TUTTO CAMPO «Una sola compagnia tra Alìtalìa e Air Frante» Berlusconi e Raffarin: abbiamo le stesse idee per il nuovo Patto di Stabilità Emanuele Novazio ROMA Italia e Francia cercano un accordo più ampio fra Alitàlia e Air France: un'intesa che punti «all'integrazione» e «vada nella direzione di un'unica compagnia aerea». Il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi riassume così il senso di «una valutazione a 360 gradi» con il primo ministro francese Jean-Pierre Raffarin, al termine di un seminario a Villa Madama al quale hanno partecipato alcuni ministri e un folto gruppo di imprenditori dei due Paesi. «Alitàlia ha i suoi problemi da risolvere e li risolveremo», garantisce il presidente del Consiglio nella conferenza stampa che ha chiuso una mezza giornata di colloqui dedicati ai principali temi economici in discussione fra i due Paesi e che, secondo Berlusconi, ha mostrato «una comunità di intenti su tutto» oltre alla «comune volontà di intensificare i nostri rapporti e di migliorare la qualità della nostra collaborazione», pur «senza «arrivare a direttorii». In questo spirito, Berlusconi ha garantito al collega francese «l'assoluta volontà del governo italiano di trovare entro un mese» una soluzione definitiva alla questione Enel-Edf. Garantendo l'espansione in Italia di «Electricitéde-France» e consentendo in cambio all'Enel di entrare nel mercato francese dell'ener- già. «Apriremo il mercato francese, pensiamo sia possibile trovare un accordo che ci consenta di superare lo stallo», concorda Raffarin. «Entro un mese», precisa il presidente del Consiglio, il governo italiano abolirà il vincolo previsto dal decreto Marzano che blocca al 2 per cento i diritto al voto di Edf in Italenergia-bis, che controlla Edi¬ son: «E' interesse di entrambi i Paesi arrivare a una soluzione concordata che consenta una partecipazione sui due mercati dell'energia»: con Edf in Italia, in grado di «dirigere la società italiana secondo la sua partecipazione», e l'Enel in Francia, «nell'ambito della privatizzazione e dell'apertura del mercato preannunciato dal primo ministro francese». Più in generale l'obiettivo strategico dei due Paesi, riassume il premier italiano, è «approfondire la nostra collaborazione e mettere insieme i nostri sistemi industriali nei settori più avanzati, per darci una comune strategia di sviluppo a livello europeo»: l'incontro di ieri è servito ad «esaminare molte possibilità». Oltre che di Alitàlia e Edf, a Villa Madama si è parlato anche del «corridoio numero 5» e dunque della Torino-Lione: «Abbiamo messo le basi affinché tutte le intese siano mantenute nei tempi e le cifre concordate non eccedano», ha ricordato Berlusconi. Ma al centro dei colloqui è stata anche la riforma del Patto di stabihtà. «Francia e Italia condividono lo stesso obiettivo», sostiene il presidente del Consiglio: il Patto deve guardare «soprattutto allo sviluppo». «Oggi l'Europa non cresce del 3 per cento, come quando il Patto è stato fissato, oggi la situazione economica è cambiata in Europa», ha ricordato il presidente del Consiglio. Occorre dunque «interpretarlo con più flessibilità adeguandolo al momento economico e differenziando le spese fra quelle correnti che non possono aumentare, e quelle in conto capitale per la ricerca, le infrastrutture e la difesa, che devono essere inserite in bilancio soltanto per la quota di ammortamento annuo, perché danno risultati positivi nel corso degli anni». Raffarin concorda che «bisogna essere aperti su alcuni investimenti strategici perché creano ricchezza, lavoro e occupazione, e che per questo possono essere considerati privilegiati». Ma il premier francese insiste: «Bisogna al contempo essere rigorosi su alcuni criteri di buona gestione» e «fare del debito un criterio di valutazione della gestione». Punto dolente per l'Italia, in testa alla classifica europea quanto al debito. La replica del presidente del Consiglio è obbligata: «Sono inutili imposizioni sul debito. Con l'euro è forte e l'inflazione bassa, l'importante è che i Paesi con alto debito pubblico garantiscano una volontà di diminuzione». ■ \ - If©' >- i ■ ■ '. • tki0$?>. Il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, con il primo ministro francese, Jean-Pierre Raffarin, davanti al picchetto d'onore a margine del vertice italo-francese

Persone citate: Berlusconi, Marzano, Silvio Berlusconi, Vertice Italo