Contro Putin un piccolo Lenin delle periferie

Contro Putin un piccolo Lenin delle periferie STAZIONI: AMCHg f TU ASPORTI NON SARANNO PIÙ' GRATIS OGNI GIORNO SI SVOLGONO PICCOLE E GRANDI Contro Putin un piccolo Lenin delle periferie Eduard Limonov, poeta, scrittore, neobolscevico e ambiguo guida i suoi studenti alla testa delle proteste popolari contro i tagli del governo a quel che resta del «welfare» sovietico personaggio Francesca Sforza corrispondente da MOSCA VOI, senza di noi, morirete di noia», strillano i ragazzi di Eduard Limonov nelle piazze di Mosca, San Pietroburgo, Briansk. Neobolscevici e tardofuturisti, contestatori e provocatori. Sfilano con i pensionati traditi prima dall'Urss, poi da Eltsin, ora da Putin. Tutti contro il presidente di tutte le Russie. Studenti e studentesse, aspiranti scrittori e aspiranti politici, programmatori di computer, integrati e scoppiati - «Il meglio dei giovani russi», dice il leader urlano rabbia e ironia per le «riforme sociali» del governo. «Ha umiliato i nostri vecchi anche durante le feste, hanno persin fatto la multa a chi usciva dalla metropolitana senza biglietto mentre loro stappavano champagne... i vecchi che hanno fatto la guerra e che i trasporti erano abituati a prenderli gratis». Eduard Limonov, detto Edicka, aspettava l'occasione da almeno dieci anni. Adesso gira le piazze e arringa il popolo, sorride alla gente e cavalca la tigre. Prove di leadership. Carismatico, ironico, falso modesto: «Il vero agitatore si chiama Putin, grazie a lui la gente è tornata in piazza». Ogni giorno il quotidiano economico «Kommersant» pubblica le cifre delle protesta: dopo la grande manifestazione a San Pietroburgo, dove il 12 gennaio scorso si sono date appuntamento tra le 10 e le 12 mila persone, 4000 pensionati hanno sfilato ieri a Bamau, in Siberia; centinaia di studenti a Saratov; 5000 persone a Izhevsk. Ogni giorno la perifieria di Mosca è attraversata da piccoli cortei spontanei. E non è ancora niente. Le dimostrazioni più grandi sono annunciate per il 10 e 12 febbraio, quando tutte la Russie si mobihteranno contro l'abolizione di quelli che qui si chiamano «privilegi» e in realtà sono modeste agevolazione. «Ho un cancro, le medicine costano 6000 rubli al mese (162 euro) e da oggi non sono più sulla lista dei prodotti gratuiti», diceva il cartello al collo di un pensionato fotografato alla periferia di Mosca. Invece delle medicine, il governo gli darà ora tra i 200 e i 500 rubli al mese, 5-15 euro. Ma in questa cifra bisogna farci stare anche i biglietti per la metropolitana, che fino a ieri erano gratis. E se i pensionati, i reduci di Chernobyl, i veterani della «grande guerra patriottica» non arrivano più alla fine del mese, gh studenti e i ragazzi sbattono contro le durezze del liberalismo. «A me i comunisti non piacciono - ci dice Limonov - ma almeno in epoca sovietica i più déboli avevano trasporti e medicine gratis. La manciata di rubli che gh arriverà ora dal Cremlino, è un osso lanciato ai cani». Putin tace; al governo c'è chi pensa di aver esagerato: «Lo considero un mio fallimento - ha detto ieri sulla tv pubblica «Rossija» il ministro della Sanità Mikhail Zurabov pensavamo di gestire i tagli senza traumi». Ma le regioni non hanno soldi, e la cosiddetta monetizzazione dei «privilegi», ha aumentato la rabbia della gente. I comunisti di Ghennadij Zyuganov stanno raccogliendo le firme contro il governo e il popolare tabloid «Komsomolskaja Pravda» non ha dubbi: «Le agitazioni dei pensionati segnano la fine del periodo di stabilità del governo Putin». Anche il ministro delle Finanze Kudrin ha ammesso: «Il governo e le regioni hanno peggiorato la vita dei cittadini». Un po' come il Majakovskij immortalato nella statua che sta nella piazza intitolata a suo nome, un po' come il José Bove capo dei «paysans» francesi, futu- rista e noglobal, Eduard Limonov nuota con agilità dentro la rabbia della Russia. La sua biografia è quasi una leggenda, come si addice a un vero «rivoluzionario»: autista, muratore, sarto e lavapiatti, ladruncolo e maggiordomo. Nel '94, due anni dopo il crollo dell'Urss, fonda il Partito Nazional Bolscevico. All'epoca era già un famoso scrittore. Alla fine dei comizi i compagni gli donano fiorì secondo la consolidata liturgia sovietica fin dai tempi del «padre dei popoli» (Stalin). Limonov sa parlare, sì muove come un leader, colpisce al cervello e al cuore con i suoi gesti rapidi e decisi. «Il nome del partito Nazional Bolscevico evoca fantasmi del passato, è vero. Ma oggi siamo diventati troppo grandi... e non lo cambieremo». Lui parla di centinaia di mighaia di iscrìtti e 147 militanti detenuti nei carceri russi (www.npb-info.org). «Viviamo in uno stato di pohzia», ci dice ancora «Edicka». Anche lui ha conosciuto il carcere. Nel 2001 l'hanno messo dentro per traffico, armi e banda armata; nel 2003 l'hanno liberato. Misteri da Kgb che anche col nuovo nome di Fsb non ha cambiato metodi. Limonov non se ne duole: il carcere gh ha dato il sigillo del perseguitato che ancora gh mancava. Naturalmente nel mondo degh esuli Limonov è guardato con sospetto. Vladimir Kaminer, scrittore e icona dei russi in Germania, dice che è fascista mosso da deliri di onnipotenza. Altri lo definiscono «rosso-bruno». Nel simbolo del suo partito la falce e il martello sono messe in modo da assomighare stranamente alla svastica. Ma la stampa indipendente lo segue : la «Ne- zavismaja Gazeta» pubblica i suoi commenti contro il governo e giornali popolari come «Tmd» dedicano in questi giorni articoli su articoli alle proteste spettacolari dei «ragazzi di Limonov». Occupano uffici pubblici, recitano versi ad alta voce mentre la polizia li carica, sventolano bandiere rosse e inscenano performance di strada. Nel raccontare la storia di Kirillov B., affascinato da limonov e fuggito di casa il 2 agosto scorso per andare a occupare l'ufficio del ministro della Sanità, «Moskovskie Novostb) racconta che «le madri russe cominciano a chiedersi cosa fa Edicka ai loro figli». «Per me parole come democrazia e politica basata sul consenso sono esteticamente consumate ci dice - Putin ha ridotto la Russia in uno stato pietoso, non c'è né comunismo né capitalismo». E poi: «bisogna abbattere l'esistente» e «costruire un clima di libertà». Anche con la violenza? «La vera violenza viene dal governo, su noi e sul popolo». Da qualche mese Eduard limonov si è fatto crescere baffi e pizzo. Vuole assomighare a Lenin? «Non sono così vanitoso». Vìve nel mistero, nessuno sa dove abita. Ha la scorta. «Abito di Pierre Cardin, un mitra nella mano destra, un fanciullo al fianco sinistro», si legge nel suo «Diario di un fallito» (pubblicato in Italia da Odradek). Ha paura? «Non ho tempo - ci dice - Devo cambiare la Russia». ^él A me ' COmLjn'Sl:' "" non piacciono ma almeno in epoca sovietica i più deboli avevano trasporti e medicine gratis. La manciata di rubli che gli arriverà ora dal Cremlino è come un osso lanciato ai cani. Qui non c'è né comunismo A A né capitalismo jy^ ^^ il nome "^ del partito nazionalbolscevico evoca il passato forse è stato un errore ma non lo cambieremo perché ormai siamo tanti centinaia di migliaia 99 SI STAVA MEGLIO QUANDO SI STAVA PEGGIO UNIONE SOVIETICA RUSSIA sotto BORIS ELTSIN Breznev » Pensioni basse » Prezzi fissi ' Sanità gratuita » Farmaci a prezzo pieno » Assegnazione case gratis (dopo una attesa di anni) « Sconti 0 privilegi (biglietti treni, vacanze pagate ecc.) solo per categorie privilegiate (veterani della guerra, eroi del lavoro, disabili gravi) « Pensioni basse e pagate irregolarmente • Inflazione •Sanità parzialmente gratuita • Possibilità di avere un alloggio solo comprandolo » Privilegi per pensionati e altre categorie protette (militari, disabili, famiglie con prole numerosa ecc.); •Trasporti urbani e suburbani gratuiti • Farmaci gratuiti » Sconti del 50oZo su savizi comunali, luce, riscaldamento, gas, telefono • Vacanze pagate in villaggi vacanze sindacali con viaggio pagato RUSSIA sotto VUDIMIR PUTIN • Pensioni basse con piccoli aumenti regolari « Prezzi relativamerrte stabili » Sanità parzialmente gratuità | » Possibilità di avere un alloggio solo acquistandolo a prezzo pieno, sta per venire varato un sistema di ipoteca garantita dallo Stato • Trasporti urbani e suburbani a pagamento • Farmad a pagamento « Servizi comunali, luce, telefono, riscaldamento a prezzo pieno • Vacanze pagate per alcune categorie sindacali » Privilegi per pensionati e altre categorie protette trasferiti alle regioni e monetizzati in compensazioni mensili stabilite in base alle possibilità degli enti locali, di norma tra i 10 e i 50 euro mensili Llmonov al termine di una riunione del suo partito Eduard Limonov alla fine di un comizio circondato dalle guardie del corpo che portano il bracciale con il simbolo del partito: falce e martello, in una disposizione che ricorda la svastica. Il «poeta» è guardato con sospetto da molti intellettuali russi che lo definiscono «rossobruno» Vladimir llic Ulianov, Lenin, incarna tuttora l'ideale rivoluzionario russo I