Napoli, la rivolta dei commercianti di F. Mil.

Napoli, la rivolta dei commercianti DENUNCIANO GLI ESTORSORI: 10 IN MANETTE Napoli, la rivolta dei commercianti NAPOLI «Sono cinquemila euro: il capo dice che gli servono perchè vuole andare al mare...». Era d'estate e in città si moriva dal caldo, quando il proprietario di una pizzeria si trovò davanti un esattore del clan: il boss stava per andare in vacanza con la famiglia, servivano soldi. E lui, il pizzaiolo, pagò. Non poteva fare diversamente, e come lui tanti altri commercianti si sono adeguati. Alla fine, però, l'esasperazione ha potuto più della paura: i taglieggiati si sono ribellati e, quando hanno saputo che la polizia aveva avviato un'indagine sull'organizzazione criminale che li terrorizzava, hanno deciso di denunciare le angherie subite. L'inchiesta condotta dalla Direzione distrettuale antimafia si è conclusa per ora col ferino di dieci persone, tutte appartenenti alla banda capeggiata da Vincenzo Mazzarella. In cima all'elenco degli indagati c'è proprio lui. I provvedimenti sono stati eseguiti ieri, in coincidenza con il primo giorno di missione a Napoli della Commissione parlamentare antimafia. Il pizzo, che variava dai 2000 ai 5000 euro, veniva imposto tre volte l'anno: a Natale, a Pasqua e con l'approssimarsi dell'estate. La banda agiva prevalentemente nei quartieri del centro antico: anche nel rione Forcella, dove alcuni mesi fa è stata uccisa una.ragazzina di 15 anni, Annalisa Durante, colpita da una pallottola vagante durante una sparatoria. Dopo i fermi, raccontano gli inquirenti, molti commercianti hanno fatto festa e brindato alla fine di un incubo Il sindaco Rosa Russo lervolino, consapevole del fatto che il buon esito dell'indagine è dovuto anche alla collaborazione delle vittime, lancia un segnale di fiducia: «Bisogna continuare con le operazioni di polizia, in questo modo le cose vanno meglio, la gente adesso comincia a rispondere». È invece scettico padre Massimo Rastrelli, gesuita napoletano impegnato nella lotta all'usura e al racket delle estorsioni: «Si infrange il muro di omertà? Non direi se è vero, come mi dicono, che i boss pagano trecento euro perchè la gente tenga le imposte chiuse in certi momenti». Il presidente dell'Antimafia, Roberto Centaro, è ottimista ma con cautela: «La collaborazione dei cittadini sta crescendo, ma ci vorrà tempo perchè cessi la guerra di camorra. Ci preoccupa soprattutto la parcellizzazione di clan e sottoclan che si muovono con equibbri precari». Ma la catena dei delitti a Napoli non si arresta. Ieri è stato ucciso un pregiudicato di 42 anni, Mario Pezzella. I sicari lo hanno raggiunto e freddato in un ristorante a Cardite, comune alle porte del capoluogo campano, [f. mil.]

Persone citate: Annalisa Durante, Mario Pezzella, Massimo Rastrelli, Roberto Centaro, Rosa Russo, Vincenzo Mazzarella

Luoghi citati: Napoli