Morto Zhaof il leader che capì i giovani

Morto Zhaof il leader che capì i giovani CADDE IN DISGRAZIA PER AVER SOSTENUTO LA RIVOLTA LIBERTARIA DELL'89 Morto Zhao, il leader che capì i giovani Ex segretario generale del pc cinese, espulso dopo la Tienanmen PECHINO L'ex segretario generale del Partito comunista cinese Zhao Ziyang, caduto in disgrazia per aver sostenuto la rivolta libertaria degli studenti di Pechino nel 1989, è morto la notte scorsa nell'ospedale dove si trovava da giorni in coma profondo. Lo si è appreso da una fonte vicina alla famiglia il suo stato di salute, già compromesso da alcune emorragie cerebrali, si era improvvisamente aggravato venerdì sera dopo un ulteriore episodio ischemico e i medici avevano lasciato capire che non c'era alcuna speranza di salvarlo. Zhao, 85 anni compiuti nell'ottobre scorso, non era mai più ricomparso in pubblico dopo i fatti della piazza Tienanmen, ma la sua autorità morale era rimasta molto alta e, secondo alcuni analisti, la sua morte potrebbe dar fiato a una protesta che cova ormai da tempo sotto la cenere. In particolare i riformisti che sibattono per un cambiamento della natura politica comunista del potere, alcune fasce operaie colpite dalla disoccupazione e il ceto contadino penalizzato dal crescente divario tra redditi industriali e agricoli, potrebbero prendere a pretesto la scomparsa di uno degli ultimi epigoni del socialismo dal volto umano per inscenare proteste. Che il governo di Pechino volesse muoversi con estrema prudenza sulle notizie riguardanti l'ex capo del partito era parso evidente già mercolecìì scorso, quando i media cinesi avevano diffuso una nota ufficiale in cui si smentivano la notizia diffusa ad Hong Kong di una sua morte avvenuta 18 gennaio. Inoltre, l'apparato di sicurezza sulla piazza Tienanmen, al centro di Pechino e cuore politico di tutta la Cina, è stato discretamente rafforaato negli ultimi giorni. I fatti di piazza Tienanmen risalgo¬ no al maggio del 1989. All'alba del 19, accompagnato da uno sparuto gruppetto di collaboratori Zhao Ziyang, segretario generale del Pcc, si era presentato sulla piazza, l'enorme distesa al centro di Pechino occupata da decine di migliaia di studenti che reclamavano democrazia. Era salito sulle scale del monumento agli eroi, al centro della piazza; aveva guardato l'immensa distesa di giovani in pacifica rivolta; qualcuno gh aveva passato un megafono; lui aveva pregato gli studenti di smetterla con la protesta, di lasciare la piazza, di non provocare quella reazione violenta del regime àie, 15 giorni più tardi, sarebbe infatti puntualmente arrivata, fl capo del Partito comunista più potente del mondo aveva singhiozzato in lacrime di fronte ai giovani. Ma il movimento non lo avevano ascoltato, condannando se stesso al martirio e Zhao, dopo gli arresti domiciliari, all'invisibilità politica, (e. st.]

Persone citate: Zhao Ziyang

Luoghi citati: Cina, Hong Kong, Pechino