Forcaiolo e razzista, ma piace agli inglesi

Forcaiolo e razzista, ma piace agli inglesi A «VOTE FOR ME» HA STRACCIATO GLI ALTRI CONCORRENTI CORRETTI E NOIOSI Forcaiolo e razzista, ma piace agli inglesi Ha vinto il reality show che simula la campagna elettorale Jacopo lacoboni Un uomo pohtico proclama che i pedofili non andrebbero tollerati e anzi, nel suo programma elettorale propone per loro «la castrazione obbligatoria». Lo condisce con affennazionitipo «negli Anni Sessanta si poteva guidare da Londra fino a Henley senza vedere un solo negro per strada». Gh elettori (per ora solo televisivi) gh danno ragione: è lui l'eletto. La tv è arrivata prima, ed è andata più lontano della Politica: «Vote for me», il reality show inglese in cui un pugno di concorrenti si sfida in una campagna elettorale virtuale, ha scelto il vincitore - un avvocato di mezza età che è stato anche un paio d'anni in galera per truffa - e disegnato uno dei mondi possibili: se non il migliore, quello in cui si saldano livori populismo e un mix, finora inedito almeno in questa forma, di «xeno-sessuofobia». Con le parole dell'uomo pohtico in questione: «la politica del tassista». Prima di affrettarvi a concludere che Rodney Hylton-Potts, il vincitore dello show, è un incrocio esasperato tra Haider e Buttiglione, provate a immaginare semplicemente la sua figura come quella di un precursore. Succede infatti che tutto lo svolgimento del reality, i battibecchi tra i concorrenti, i dibattiti, i comizi, soprattutto gh indici di gradimento, indichino un'evidenza sopra ogni altra: ogni volta che Rodney s'impegolava in disquisizioni che definire politicamente scorrette sarebbe poco, l'audience s'impennava. Il bello è che dentro il calderone politico-medìatìco messo su da Rodney, onestamente c'è di tutto. Accanto alla castrazione obbligatoria dei pedofili, un programma di deportazione degh immigrati che ridurrebbe di venti mihom la popolazione del Regno Unito; assieme al progetto per la costruzione di nove carceri, la richiesta, così formulata, di «revocare le leggi sui diritti umani». I rivali sostenevano cose a volte anche sensate, tutte però «vecchia politica». Domenic Carman, che adesso è il più avvelenato con Rodney, è uno scrittore di medio successo, idee molto liberal, «ridurre la spese britanniche destinate agli armamenti», «creare un'area esentasse per i redditi fino a dodicimila sterline». Quando compariva, gh inglesi cambiavano canale. Arthur Pendragon è uno che ha in mente cose a metà tra un no global e un saggio new age, come «azzerare il debito del terzo mondo» o «dare più spazio alle religioni, non solo cristiane». Annoiava. Zafar Khan è un simpatico gioielliere bertinottiano, per capirci imo che dice «Tony Blair ha abbandonato la working class». Lui piaceva e, neanche stranamente, più alle donne che agli uomini: ma pur sempre roba di nicchia, mai veramente popolare. Rodney era diverso. Quando gh hanno obiettato «ma diavolo, sei un razzista!» ha risposto «ma no sono loro che sono negri», poi è andato a festeggiare col suo migliore amico: un immigrato kenyano. Rodney Hylton-Potts

Persone citate: Arthur Pendragon, Buttiglione, Carman, Haider, Henley, Khan, Rodney Hylton-potts, Tony Blair, Vote

Luoghi citati: Londra, Regno Unito