Crollano export e prezzi nei campì

Crollano export e prezzi nei campì RAPPORTO DELLA CONFEDERAZIONE ITALIANA AGRICOLTORI SUGLI SQUILIBRI TRA PRODUZIONE E MERCATO Crollano export e prezzi nei campì Politi: «Il settore rischia una crisi irreversibile» Vanni Cornerò inviato a ROMA E' un'agricoltura con il fiato corto quella die si prepara ad affrontare il 2005, con le sfide dell'allargamento Uè ad Est e del commercio globale. «Il quadro è più che allannante - spiega il presidente della Confederazione italiana agricoltori, Giuseppe Politi - le nostre esportazioni in Europa nel 2004 sono scese del 13,807o rispetto al 2003 e del 12,5907o nel mondo. Questo mentre le importazioni dall'America centromeridionale sono aumentate del 33,020Zo, quelle dal Medioriente del 19,590Zo e quelle dall'Asia orientale del 19,1607o. Una situazione che non è imputabile al rafforzamento dell'euro, visto che la riduzione del nostro export è comune sia all'area della moneta unica europea sia a quella del dollaro. La Cina, oltre che con il pomodoro sta invadendo il nostro mercato di mele e la Spagna ha strappato all'Italia il primato dell'export di frutta ed ortaggi nella classifica Uè». A ciò si aggiunge ima drammatica emergenza sul fronte dei prezzi. Ancora a fine 2004, per fare alcuni esempi gli ortaggi registravano su base tendenziale riduzioni del 290Zo, i cereali del 2807o, l'olio d'oliva del 130Zo, gli avicunicoli del 21 ^o. Una situazione particolarmente grave, per la dimensione della riduzione dei prezzi. «Quando si parla di -200Zo con punte di -500Zo per alcuni prodotti ortofrutticoli - prosegue PoUti - non siamo di fronte ad un anomalo andamento del mercato, ma ad una crisi strutturale che potrà avere effetti permanenti sulle nostre capacità produttive. La criticità del mercato è dimostrata dalla variabilità dei prezzi dei prodotti agricoli so- prattutto a causa di squilibri nella programmazione dell'offerta a breve o a medio termine. Quindi possiamo ritenere che l'andamento nel tempo della variabilità dei listini sia un indicatore del livello di organizzazione del sistema in questione». Cosi diminuiscono i consumi alimentari. Nel 2004 il 470Zo degli italiani ha modificato il proprio paniere di spesa e quella che emerge è la figura di un consumatore disorientato e in difficoltà, che di fronte ad un olio extravergine Dop ed un olio di marca commerciale, si interroga prima sulla differenza di prezzo eppoi sull'origine. «Qui bisogna trovare la risposta ad im dilemma - suggerisce il presidente della Confederazione italiana agricoltori - perché due italiani su tre dichiarano che sarebbero disposti a pagare di più un prodotto alimentare di qualità ma poi la risposta del mercato tarda ad arrivare? Forse proprio perché a questa disponibilità dei consumatori non corrisponde una reale possibilità economica». La forbice tra prezzi all'orìgine e al dettaglio è infatti amplissima: prodotti come carote e radicchio hanno rispettiva¬ mente una quotazione «in campo» di 0,06 e 0,22 centesimi al chilo, ma in alcuni casi arrivano sulle nostre tavole a 1,20 e 2,10 euro al chilo, con rincari del 1900 e deU'850 per cento, ovvero 20 e 8 volte in più. Al crollo dei prezzi all'origine si aggiunge l'aumento dei costi di produzione (4- 2,9^0) e una situazione di lavoro in cui gli occupati aumentano prevalentemente per la regolarizzazione del lavoro nero. Mentre nel lungo periodo prosegue la riduzione degli occupati nel settore. Ed aumenta anche il ricorso ai canali del credito (nel giugno 2004 -t-9,3% rispetto al giugno 2003) quasi la metà dei finanziamenti è finalizzata all'acquisto di macchine e attrezzature, mentre sono di modesta entità i finanziamenti volti al miglioramento fondiario. Questo anche perché il tasso per le operazioni oltre i cinque anni rispetto ad una media generale del 4,19,ì'6 per l'agricoltura ammonta al 4,490Zo. Tuttavia i giovani imprenditori (sono 269inila quelM sotto i quarant'anni) confermano la loro propensione ad investire ed innovare. Alla domanda di innovazione, non c'è però una risposta adeguata da parte delle amministrazioni pubbhche locali e nazionali. La principale forma di agevolazione di cui beneficiano gli agricoltori al di sotto dei quarant'anni è l'intervento comunitario destinato al primo insediamento. «Basta l'esempio di carote e radicchio venduti a peso d'oro mentre chi li coltiva riceve prezzi bassissimi Intanto siamo invasi dalle mele cinesi» Giuseppe Politi, presidente della Confederazione italiana agricoltori lancia un nuovo allarme sull'avanzata sempre più massiccia delle produzioni straniere che stanno sottraendo quote di mercato alle nostre aziende

Persone citate: Giuseppe Politi, Politi, Vanni Cornerò

Luoghi citati: America, Asia, Cina, Europa, Italia, Medioriente, Roma, Spagna