la ferocia dei clan: anche le donne nel mirino

la ferocia dei clan: anche le donne nel mirino UNA RIVOLUZIONE STORICA: NON CI SONO PIÙ CODICI D'ONORE la ferocia dei clan: anche le donne nel mirino Due mesi fa fu sfregiata e eliminata la fidanzata di uno dei «ribelli» NAPOLI Carmela aveva una colpa sola: un fighe passato dalla parte sbagliata, un uomo da punire colpendolo negh affetti più cari. Ma lei, bersaglio dì una vendetta trasversale nella faida di Scampia, non è la prima donna vittima di una camorra che non fa differenze di sesso e dei vecchi codici d'onore se ne infischia. Non bisogna andare lontano nel tempo né spostarsi in un altro quartiere per trovare un esempio della ferocia dei clan nei confronti di mogli, madri, sorelle o fidanzate morte in una guerra che non era la loro. Foco meno di due mesi fa è toccato a Gelsomina Verde: aveva appena 22 anni quando il 21 novembre scorso fu sequestrata, torturata e uccisa a Secondigliano, teatro con Scampia dello scontro tra gh affiliati al clan di Paolo Di Lauro rimasti fedeh al boss e gli «Scissionisti» che a lui si sono ribellati. Da lei gh assassini volevano un indirizzo, quello del ragazzo che aveva preso a frequentare e che era passato nel gruppo dei ribelli. Gelsomina non parlò e fu eliminata con brutale determinazione, subendo anche un estremo sfregio: il suo cadavere fu bruciato nell'auto data alle fiamme dai sicari. Cinque giorni dopo, l'arresto di Pietro Esposito - uno dei Di Lauro risultato coinvolto neUe fasi preparatorie dell'omicidio e poi diventato collaboratore di giustizia - ha aperto uno squarcio sulle fasi che hanno portato alla morte della ragazza. Il blitz del 7 dicembre scorso ha portato infatti alla cattura di Ugo De Lucia, accusato dal pentito di essere l'esecutore materiale del dehtto. Donne nel mirino della camorra e donne finite per errore sulla strada dei «guaghoni» che sparano tra la folla, incuranti di tutto. Annalisa Durante viveva a Forcella, il rione nel centro antico di Napoh segnato dalla stessa violenza che avvelena le periferie. Lei di anni ne aveva appena 14 e quella sera di marzo di un anno fa stava chiacchierando sotto casa con le amiche quando Salvatore Giuliano, giovane emergente di una «famiglia» in declino, rispose al fuoco di un sicario che voleva farlo fuori. Un proiettile spezzò la vita di quella ragazzina, colpita alla nuca mentre cercava riparo dal duello. Un tragico sbagho per la morte di Annalisa, una vendetta ragionata per l'uccisione nel 2002 di tre donne a Lauro, al confine tra il Napoletano e l'Irpinia, epicentro di un'altra faida dì camorra: furono assassinate Maria Scibelli, di 51 anni, Michelina Cava, anche lei di 51 anni e Clarissa Cava, appena sedicenne, [m. e]

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