Nell'arcipelago dei cattolici italiani germoglia la religione «fai da te» di Franco Garelli

Nell'arcipelago dei cattolici italiani germoglia la religione «fai da te» Nell'arcipelago dei cattolici italiani germoglia la religione «fai da te» Franco Garelli 1 N una stagione in cui 1 anche a seguito del caso I Buttiglione - si dibatte I se i cattohci siano discriminati in Europa, fa scalpore il libro-inchiesta di Marco Politi, che ripropone la tesi della varietà e della vitalità del cattolicesimo italiano e del suo profondo intreccio con il sentire comune e le dinamiche pubbliche. Editor riahsta di Repubblica per i temi religiosi e le questioni vaticane, Pohti ha dato al suo lavoro un titolo eloquente: Il ritomo di Dio. Non è un'indagine sulla Chiesa e i cattohci in Italia, ma un «libro di viaggi», come lo definisce Eugenio Scalfari neh' introduzione, che richiama «Verne e Chatwin piuttosto che Jemolo e Scoppola». Molte cose sono cambiate nella società, ma il cristianesimo sembra ancora essere la cultura diffusa capace di rappresentare un elemento di unità (una sorta di «basso continuo») in una società molto variegata e differenziata. E' questo il risultato più evidente di un itinerario di ricerca che ha portato l'autore a fare il punto sull'Italia religiosa, mescolando fonti e voci diverse, quah l'andamento della religiosità, la situazione delle parrocchie e dei gruppi rehgiosi, le interviste a prelati e a laici impegnati, il parere di esperti e di leaders del mondo cattolico, l'incontro con semplici preti e con vescovi di frontiera ecc. Non c'è ambito dei rapporti fra Chiesa e società che non sia toccato da questo itinerario, dalle esperienze di volontariato alle vocazioni eremitiche, dagh interrogativi su guerra e pace al molo delle donne, dai rapporti con la pohtica all'impegno nella cultura e nei mass media. Sul versante della religiosità Pohti espone le principali tendenze e incongruenze della situazione nostrana, evidenziate a più riprese dagh studiosi del fenomeno. La propensione religiosa della gente appare ancora elevata, anche se si è più credenti a parole che nei comportamenti. La religiosità del «fai da te», la fede «à la carte», il credere senza appartenenza ecc, sono alcune «figure» che danno un'idea della piega che anche da noi prende l'espressione rehgiosa nella modernità avanzata. L'erosione del personale religioso è poi una lamentela costante dei pastori, anche se in termini assoluti si tratta di una presenza ancora imponente, con oltre 40 mila preti e più di 100 mila suore che presidiano il territorio. Il problema però è rappresentato dall'età media di questo personale, che si aggira sui 55-60 anni. Qui emerge un dato curioso del cattolicesimo itahano, che ha importato dai Paesi del Sud del mondo circa 1000 preti per rinforzare le diocesi italiane e quasi 10 mila religiose per riempire i vuoti di conventi e istituti. Su questa soluzione non tutti - anche in Vaticano - sono d'accordo. Perché impegnare in Itaha queste risorse con cui si potrebbero creare intere diocesi nelle terre dimissione? Nonostante le difficoltà, la Chiesa itahana è fortemente impegnata a riqualificare la sua presenza nella società. Lo fa con i giovani, moltiplicando le proposte e facendo leva sui grandi eventi che li aprono a una fede planetaria. Non mancano poi movimenti e comunità in cui l'ansia di una spiritualità più autentica si fonde con il bisogno di rapporti umani soddisfacenti. Le parrocchie, inoltre, giocano oggi un molo di tutto rilievo, in un territorio carente di punti di riferimento e di proposte formative. La vitalità degh ambienti rehgiosi è ancora attestata dalla vocazione pacifista di molti gruppi e movimenti ecclesiah, dall'azione feconda del volontariato, dalla ripresa del dibattito interno circa la presenza dei cattohci nella sfera pubblica, dalla volontà di confronto con le altre religioni. Anche sulla questione morale il dibattito è acceso: su temi come famiglia, sessualità e procreazione, molti credenti maturano posizioni distintive rispetto a quelle prevalenti nella società, pur se vorrebbero una maggior apertura da parte della Chiesa ufficiale. Ma a fianco del volto nuovo con cui la Chiesa cerca oggi di presentarsi, si scoprono molte nicchie di cattolicesimo che perdurano nel tempo e che risultano o impermeabili al cambiamento o poco in grado di richiamare l'attenzione mediatica. Forse qui sta il merito maggiore del libro di Pohti: la scoperta di un mondo cattohco minore, che è ai margini della modernità avanzata e fors'anche ai margini della Chiesa. Il cattolicesimo vissuto nell'Italia contemporanea appare dunque più ricco e interessante del cattolicesimo ufficiale o di quello rappresentato dai mass media e dall'opinione pubbhca. j,- -TT^.rtl.. . Il III I - I santuari rientrano a pieno titolo nel cattolicesimo vissuto. C'è un'Italia pellegrina - dice Politi - che noi ignoriamo e che è fatta dei nostri vicini di casa; un'Italia stipata in auto e pullman che si reca sui luoghi del miracolo per chiedere una grazia, per tornare guarita e liberata. Il fenomeno è impressionante: ogni anno 6 milioni corrono da padre Pio a San Giovanni Rotondo, 6 milioni vanno ad Assisi per S. Francesco, 5 a Padova per Sant'Antonio, 5 a visitare la casa della Madonna a Loreto. Questo popolo errante non si limita a fare una gita fuori porta o ad accendere ceri e acquistare medagliette. Al santuario di Pompei si celebrano 20 messe ogni domenica e vengono distribuite circa 900 mila comunioni l'armo. Ma l'attività più ricorrente è la confessione, con i preti che ormai hanno coniato lo slogan «confessare stanca». Stanca, perché le tribù dei fedeh hanno sensibilità diverse e perché molti riversano nella confessione le angosce forti e il bisogno di sfogarsi. La visita a un luogo santo, che risponde al bisogno di una fede sensibile, può essere l'occasione per riprendere un cammino spirituale. Radio Maria è un'altra nic- chia che sembra resistere alla domanda di cambiamento. E' la prima radio nazionale privata, che trasmette 24 ore su 24 e raggiunge ogni luogo grazie agh 80 studi mobili sparsi in tutta Itaha. In media l'ascoltano poco meno di 2 milioni di persone. E' una radio che entra nel cuore deUe persone, va al di là della clientela domenicale. Una voce controcorrente, che annuncia l'amore di Dio e lo indica come la via deha fehcità. Il suo pubblico è formato perlopiù da casalinghe e pensionati, cui fa da compagnia tra le mura domestiche, ma oltre un terzo degh utenti la sente in auto. Inoltre è molto diffusa nelle carceri e anche i camionisti telefonano alle trasmissioni di teologia. Un terzo degh ascoltatori ha fatto solo la quinta elementare, ma oltre il SS1}*) è laureato. Via etere, aiuta la gente a fare l'esame di coscienza, diffonde il pensiero della Chiesa sui vari campi, è un luogo di preghiera e di edificazione. Vi sono poi le figure religiose che giocano un ruolo importante nella società, alcune più conosciute, molte nel nascondimento. Come il prete di Chiavenna, che da quattro anni sta combattendo il vuoto che ha portato tre sue giovani parrocchiane ad assassinare - in un rito satanico una suora del luogo; o come il vescovo di Locri, simbolo di una Chiesa del Sud che si pone come un baluardo contro la mafia, che nel prendere possesso della sua Diocesi rifiuta la scorta di cui era munito il suo predecessore e comincia a girare a piedi; o ancora, come la presenza di alcune donne teologhe portatrici della domanda e della sensibilità deir«altra metà del cielo» in quel mondo «perlopiù maschihsta che è la Chiesa cattolica». Dio, dunque, è tornato? Pur senza scomodare Dio, in quanto trattasi perlopiù di religione o di sacro, credo si possa rispondere affermativamente aUa domanda. Lo spirito religioso continua a scorrere in molti rivoli, germogha in varie nicchie, anche laddove una società distratta non è sempre in grado di riconoscerlo. Il viaggio di Marco Politi fra parrocchie e gruppi, movimenti e comunità, sacerdoti e laici: un mondo più ricco e differenziato di quello «ufficiale» rappresentato dai media I tanti volti del «ritorno di dio» nella vita pubblica tra volontariato, pacifismo, impegno sociale e devozione popolare, da padre pio a radio maria Marco Politi, Il ritorno di Dio. Viaggio tra i cattolici d'Italia Mondadori, pp. 455. 620 SAGO Alla scoperta di un cattolicesimo «minore», impermeabile al cambiamento o sfuggente ai media

Persone citate: Buttiglione, Chatwin, Eugenio Scalfari, Italia Mondadori, Marco Politi, Politi, Scoppola, Verne