GIOVANI ROMANZI SENZA VITA? di Sergio Pent

GIOVANI ROMANZI SENZA VITA? GIOVANI ROMANZI SENZA VITA? Sergio Pent GIOVENTÙ imballata, gioventù sbracata. Si tirano le somme della produdone letteraria, si cercano come d'obbligo i peli neh'uovo, anche se tdvolta risulta difficile trovare l'uovo, prima di tutto. Il vento dell'editoria soffia forte, le proposte - maxi e mini-maliste - si susseguono mettendo aha prova fiuto e diottrie dei critici. I lettori, quelli si muovono ancora sull'onda lunga del passaparola - evviva il mutismo, in certi casi - deha posizione in classifica, del presenzialismo protagonistico di personaggi che spesso diventano il romanzo di se stessi. Tra le tematiche esaminate con il consueto acume provocato¬ rio da Vittorio Spinazzola S- C. nelTonnd atteso bilando annude sul mondo editoride. Tirature '05 (se ne parla in ((Prossimamente», a pag. 2, n. d. r.) spiccano i paragrafi dedicati d giovani scrittori e d personaggi giovani. L'impressione di fondo risulta - anche se così non è - quella di un oculato resoconto stilato di comune accordo dopo una tavola rotonda suh'argomento: i giovani scrittori ci sono - e sono tanti - agiscono sull'impulso del momento privato più che setacciando eventi sociah, si promuovono a portavoce - di un genere, di una moda - e si dtarizzano a numi tutelari dopo la seconda, se non dopo la prima pubbhcadone. In redtà i loro canini stilistici e argomentativi sono poco affilati, sostengono Spinazzola, Turchetta e Rosa su tutti: i cannibah non mordono più, decreta infatti Gianni Turchetta, che la narrativa giovane l'ha ben digerita negh anni. Certo, la provocazione può risultare arma di rilancio, e in questo caso ci pare infatti di poter sostenere che, se da un lato i morsi si sono ammorbiditi, la sostanza letteraria ha invece acquisito una concretezza che non è la bandiera bianca deha resa, ma un'evoludone - spesso verso l'dto - di ispiradoni nate istintivamente forti perché giovani e tdvolta febeamente ingenue. Nel suo capitolo pseudo-accusatorio Turchetta porta ad esempio antologie come Gli intemperanti (edita da Meridiano zero), che in effetti sembrano il debito formativo assegnato ahe velleità di. scrittori ancora implumi da parte dei loro "maestri", i soliti noti Ammaniti, Nove, Santacroce, Scarpa, che rischiano di diventare un comodo automatismo mentale della critica più che una redtà in crescita. D'dtro canto, J'evoludone personde di questi primi della classe rappresenta un naturale cambio di prospettiva non necessariamente da denigrare o sminuire: U cannibde Ammaniti ha trovato una linea narrativa a tutto campo che lo ha elevato d ruolo di scrittore senza etichette; Aldo Nove ha dato spado a una dimensione etico-metafisica che non deve per obbligo ringhiare rabbia a ogni pagina. Si può essere o meno d'accordo, ma le sue caratteristiche di scrittore metropolitano sono ben adeguate alla medio- crità dei tempi, che non significa una conseguente mediocrità di scrittura. La stessa Santacroce primo esemplare di sexy scrittriceedendario - e il suo Revolver, bistrattato da Giovanna Rosa, sarebbero invece da encomiare, dmeno per il fatto che la fanciulla dark ha provato finalmente a partorire un pur squilibrato romanzo. In quanto a Tidano Scarpa, è il classico autore ingombrante che - come Celine, Bukowski può piacere o suscitare fastidio. I racconti di Corpo risentono - se voghamo - di un'ispirazione programmata dall'alto, ma Kamikaze d'Occidente non può essere considerato solo «una gigantesca continuata apoteosi narrativa deho sperma», come sostiene Turchetta. Il capolavoro è lontano, ma l'intenzione ha una sua consistenza etica e generazionale - e siamo in tema - non sempre rintracciabile nelle opere di dtri autori tra i venti e i quarant'anni, sogha estrema deho scrittor giovine. Il presente è arduo da raccontare, la corsa frenetica dehe mode e dei costumi rende subito vecchio il più futuristico dei messaggi, ma non ci sembra che manchi la volontà di esprimere motivazioni esistendah aggiornate: mancano semmd, come sempre, gh aspiranti narratori in grado di raccontare belle storie parallele d proprio tempo, e si rammentano con nostalgia i Pratolini e gh Alpino, ma anche il denigrato Cassola. Si ha l'impressione, in questi capitoh di critica aperta aha letteratura giovane, che i critici stessi abbiano fretta di incasellare le numerose proposte, e risultino quindi spiazzati dahe naturali evoluzioni tematiche e stilistiche degh scrittori sotto processo. Anche per quanto riguarda le narratrici, i paragoni epocali messi in atto da Spinazzola - da Porci con le ali a Melissa P. - sembrano il frutto di una suggestione pohtica fuori tempo massimo, in cui gh amplessi liberi e il linguaggio pecoreccio di Rocco e Antonia rappresentavano lo specchio di una ribehione generazionale, mentre le esperienze esibite dell'adolescente Melissa sono il frutto di un'attenta operazione di marketing adeguato d tempi. Al di là dehie disquisizioni socio-politiche, ciò che Vittorio Spinazzola non mette adeguatamente in evi¬ denza è che l'eros giovanile ha forse cambiato pehe, diventando più spudorato e mediatico, mentre i brutti romand-diario pseudoadolescenti - dd "porci" deha Bavera d "pantdoni" deha Cardella ahe acrobade sesso-estemporanee di Melissa - rimangono tali, un decennio dopo l'dtro. Allo stesso modo Giovanna Rosa insiste sul tema di un eros disinibito presente in dcune antologie, una su tutte l'einaudiana Ragazze che dovreste conoscere. "Fatta salva la presenza consolidata di Simona Vinci, il tono vagamente derisorio contro le proposte antologiche risulta addirittura superfluo: le giovani scritture non sono per forza così, Ahnudena Grandes potrebbe essere la maitresse laureata di tutte queste liceali con la penna in fregola. La provocazione è aperta, senza dubbio, ma non è corretto stabilire confronti di merito sulla base di un singolo racconto tra aspiranti narratrici in cerca d'ispiradone Stancanelh, Ambrosecchio, Ciabatti - e dtre già ben consohdate come la Vinci: la proposta di scuderia va presa per quel che è, una goliardica carrellata di sensazioni sotto la cintola, e in queho certe ragazze ameremmo forse conoscerle. Certo non è facile essere giovani scrittori oggi, passando dalla prospettiva del dodicesimo piano di un condominio periferico a queho di una tv globalizzata e sotto-informata. Ma ci sembra ingiusto sminuire le tensioni giovanilmente epocali di un Culic- chia che cerca di recuperare l'odore del tempo nel suo È paese delle meraviglie: anche il passato si riflette in quel che siamo, oggi più che md, proprio per dare uno scopo aha mediocrità morde, socide e pohtica di questi anni, in cui i padri non hanno più eredità da lasciare d figli trentenni, e se le hanno sono in attesa di giudido. Così le proposte mighori, peraltro recenti, su cui i critici di Tirature '05 hanno sorvolato, sono romand di respiro profondo ma con un piede nel passato, nell'epoca in cui l'arma deha suggestione poteva essere una fionda o un film in bianco e nero/non un ottundente gioco per la play station. Rimangono fuori nomi come Lagioia (Occidenteper principianti), Garlini (è così imbarazzante ammettere che Futbol bailado è un gran libro?), Cilento, Clementi, Pindo, e i quasi fuori quota De Silva, Covacich, Simi, Baliani, che nutrono il presente di stimoli letterari ed esistenziah assoluti, creando romand e racconti che non sono giovani né giovanilistici, ma solo dei bei libri. Ci sono e si fanno sentire, le nuove voci, contrariamente d cinema, dove i Mucchio fr company disertano ormd per mestiere la redtà o ne fanno un sdotto di umori malinconici inadeguati ahe feroci gare di rutto libero di questi tempi. Il romanzo sopravvive ed è sempre giovane, anche se non racconta come ha trascorso gh ultimi sballi in discoteca, basta leggere le tensioni emodonah viscerah e ironiche - di quel giovanotto sempre attento, cimoso e sornione che è Umberto Eco: La misteriosa fiamma della regina Loana raccoglie in sé, in modo esemplare, la voce fantastica e le suggestioni storiche e sociah di tutte le gioventù possibili, e cannibalizza per davvero - senza intendoni fero ci - ogni più velleitaria e superficide ispiradone. LA DISCUTIBILE TESI DI «TIRATURE '05» SECONDO CUI I GIOVANI SCRITTORI AGISCONO SULL'IMPULSO DEL MOMENTO PRIVATO PIÙ CHE SETACCIANDO EVENTI SOCIALI IN REALTÀ' NON MANCANO PROVE DI RESPIRO PROFONDO, IN CUI L'ARMA DELLA SUGGESTIONE NON E' UN OTTUNDENTE GIOCO PER LA PLAY STATION i :.-"'- -r-iKK ;;MJ5

Luoghi citati: Cassola, Melissa, Tidano Scarpa