«Michael Jackson mi ha toccato in camera da letto» di Paolo Mastrolilli

«Michael Jackson mi ha toccato in camera da letto» IL PROCESSO COMINCERÀ IL 31 GENNAIO «Michael Jackson mi ha toccato in camera da letto» verbali a luci rosse dell'interrogatorio al ragazzo che lo accusa La pop star dovrà rispondere di molestie sessuali a due bambini Paolo Mastrolilli NEW YORK Come si fa con i telegiornali, quando stanno per trasmettere inunagini truculente, dobbiamo avvertire in anticipo i lettori che le prossime righe contengono materiale assai pruriginoso. Tipo: «Michael Jackson infilò le mani nei miei pantaloni, e cominciò a strofinarmi le parti intime». Detto questo, bisogna anche aggiungere che qui stiamo riportando i verbali dell'interrogatorio ad un ragazzo di quindici anni, grande accusatore del cantante nel nuovo processo per molestie sessuah contro due bambini. Il verdetto, insomma, non è ancora stato emesso, e fino a quel moménto la legge obbhga tutti a presumere l'innocenza di Michael. «Noi - si legge nel primo verbale - eravamo sdraiati sul letto e Jackson mi aveva detto che gli uomini devono masturbarsi... Voleva insegnarmi a farlo... così aveva iniziato a strofinarmi... Aveva messo le mani sui miei pantaloni e mi toccava... Le mie parti intime... Mi stava masturbando». Domanda del procuratore: «Hai guardato i suoi occhi in quel momento?». Risposta del ragazzo: «Sì». «E cosa hai visto?». «I suoi occhi si stavano strìngendo, mol- . to stretti». La seconda parte dei verbali pubblicati si riferisce ai presunti rapporti sessuah fra Jackson e l'accusatore. Domanda: «Hai mai parlato con lui quando ti masturbava?». Risposta: «No». «Ti ha mai detto qualcosa, mentre lo faceva?». «No». «Adesso ti farò una domanda molto difficile. Hai mai toccato il signor Jackson?». «No. Lui voleva che lo facessi, ma io no. Gli ho detto di no e ho tirato via la mia mano». Poi si passa agli incontri in cui Michael aveva fatto bere alcool al bambino. Domanda del procuratore: «Hai mai detto al signor Jackson che probabilmente non era una buona idea che tu bevessi?». Risposta del bambino: «Sì. Io ho solo un rene, quindi bere quella roba mi faceva male. Ma lui rispondeva, "è tutto ok", e continuava a dirmi di bere». Quindi compare il fratello dell'accusatore, più grande in un anno, finito anche lui nella camera da letto di Michael. Domanda del procuratore: «Hai visto tuo fratello con una lattina di Coca o Sprite che conteneva liquore?». Risposta del secondo bambino: «Sì». «Tuo fratello si comportava in maniera strana?». «Sì». Poi Jackson aveva preso il telefono e si era messo a chiamare. Qualcuno aveva risposto e lui aveva detto: «Stiamo facendo un sondaggio, e vorremmo sapere quanto è grande la sua vagina. Quindi aveva attaccato». Il fratello dell'accusatore ha raccontato anche di quando vedevano insieme il film dell'orrore «The Devil's Backbone», nel Coradini Ranch di Jackson in California. 66 Mcdevono fae voleva inHa infilatonei miei pe si è mesa strofina66 Vclo stesso ma mi soMi facevamolti liquanche se sono mal Domanda del procuratore: «Hai visto Michael che entrava nella stanza, mentre guardavate il film?». Risposta del bambino: «Sì». «E com'era vestito?». «Era nudo. Ha cominciato a dirci che era naturale, normale». «Ci puoi dire se il suo pene era eretto?». «Lo era, lo era. Aveva un'erezione». Queste dichiarazioni, pubblicate dalla televisione Abc, fanno parte dei verbali raccolti durante gli interrogatori dei due fratelli che accusano Jackson di molestie. Sono state rilasciate al Grand Jury, ossia una giuria che si riunisce allo scopo di decidere se un caso merita il processo. Altri spezzoni dei verbali sono stati riassunti sul sito internet «The Smoking Gun», e sono ancora più espliciti. Il cantante dava ai bambini vino, vodka, tequila, whiskey e rum, li chiamava con soprannomi erotici, e chiedeva se quando si erano masturbati "usciva roba bianca". Aveva spiegato che «se non lo fate impazzite» e guardava pornografia con loro, vicino al figlio Prince Michael di tre armi. Ma li aveva avvertiti di non svelare a nessuno «il loro piccolo segreto». Naturalmente il Grand Jury ha deciso che c'erano abbastanza elementi per il processo, che comincerà il 31 gennaio con la selezione dei giurati. Jackson ha ricevuto dieci incriminazioni, per molestie sessuah, per aver dato alcool a minori, per cospirazione e rapimento. Infatti la madre dei due ragazzi ha detto che il cantante aveva chiuso l'intera famiglia nel suo ranch, e poi voleva nasconderli tutti in Brasile per mettere il silenziatore allo scandalo. La storia era cominciata nel 2000, quando il bambino aveva dieci anni e gli era stato diagnosticato il cancro. Come ultimo desiderio aveva chiesto di incontrare Jackson, che lo aveva contattato via telefono. Erano diventati amici, il malato era guarito, e Michael lo aveva invitato a Coradini. Il loro rapporto era diventato famoso in tutto il mondo il 3 febbraio 2003, quando Martin Bashir aveva trasmesso il documentario «Living With Michael Jackson», in cui il cantante aveva raccontato che divideva il letto col bambino. Da lì era scattata l'inchiesta che ha portato all'incriminazione. La difesa risponde che è tutto falso, le date delle accuse non tornano, gli stessi bambini le avevano smentite, ma la madre ha inventato le molestie per recuperare soldi, come era successo nel 1993 con Jordan Chandler. Una cosa però è sicura: dopo tanta pubblicità scabrosa, se Jackson è davvero il Peter Pan innocuo descritto dai suoi avvocati, questa sarà la sua ultima occasione per provarlo. 66 Mi ha detto che gli uomini devono farlo e voleva insegnarmi Ha infilato le mani nei miei pantaloni e si è messo a strofinare 99 66 Voleva che facessi lo stesso con lui, ma mi sono rifiutato Mi faceva bere molti liquori anche se A A sono malato 77 Il sontuoso ranch «Neverland» di Michael Jackson in California A sinistra la popstar In basso il procuratore distrettuale di Santa Barbara Thomas Sneddon

Luoghi citati: Brasile, California, Jackson, New York