Rocca: il mio successo è merito del fai-da-te

Rocca: il mio successo è merito del fai-da-te IL CAMPIONE DOPO IL TRIONFO NELLO SLALOM DI CHAMONIX Rocca: il mio successo è merito del fai-da-te «Sono padrone dei miei sci perché li ho costruiti come volevo io E devo tanto a mia moglie Tania, perché ha continuato a credere in me quando vivevo giorni difficili. Ora non voglio più fermarmi» personaggio Daniela Cotto . ROCCA padrone a Cbamonix. Di nuovo, come l'anno scorso. Stesso posto, stessa pista - la «Verte» - stesso gradino del podio, quello più alto: l'azzurro, 29 anni, carabiniere di Livigno, domina e lascia di stucco l'austriaco Benjamin Raich e lo svedese Markus Larsson. L'unica differenza con la vittoria dell'anno scorso è la prima manebe: il 10 gennaio del 2004 si era piazzato quarto; quest'anno fa sfracelli e stacca tutti di oltre un secondo. Un crescendo di forma. Rocca sta sciando benissimo. Centrato, in grande sicurezza, con un assetto ebe ricorda quello di Alberto Tomba, sempre sullo sci. Per l'azzurro è il quinto successo, il secondo consecutivo dopo l'exploit di Flachau a casa di Hermann.Maièr. Vola in testa alla classifica di specialità davanti all'austriaco Raicb e si riprende il pettorale rosso da leader ebe vestirà a Wengen domenica prossima. «Questa vittoria come quella in Austria commenta - non sono arrivate a caso. Sono il frutto di un lungo lavoro, di una mia maturazione e della mia esperienza. Gb alti e bassi del passato mi hanno sempre insegnato qualcosa». A Cbamonix Rocca stabilisce un altro record: raggiunge Piero Gros nella classifica delle vittorie di speciabtà, cinque per l'asso di Livigno e per quello che fu imo dei grandi della Valanga. Ora, nel mirino di Giorgio c'è Gustavo Tboeni, otto successi in slalom. Del resto, Cbamonix è sempre stata terra di conquista per l'Italia: su questa pista Kandahar hanno fatto razzia il Gustavo nazionale, Alberto Tomba, Angelo Weiss (che ora allena gb azzurri) e ora Giorgio Rocca per la seconda volta. In più qui, in discesa, ha vinto anche Kristian Ghedina che sabato a 35 anni suonati ha centrato il secondo posto riportando in vita l'Italia dello sci, agonizzante fino a poche settimane fa. Giorgio Rocca al traguardo bacia la neve francese ma non esulta: «Sono contento per il mio risultato, ma non festeggio - dice -. Troppi lutti: lo tsunami, l'incidente ferroviario, la scomparsa di Mario Deflorian (il padre di Mirko, suo compagno in Nazionale) a cui tutti eravamo legati. Non è davvero il caso di fare festa». Sì, perché Rocca è così. Serio, professionale e molto umano. Le vittoria, la gloria, non l'hanno rovinato: è sempre se stesso. Anzi, la fama, la notorietà a lui serve: per fare beneficenza. Ha sofferto, Giorgio, per arrivare qui. I successi non gb sono piombati dal cielo. Prima gb infortuni, che l'hanno bloccato quando bussava alle porte del paradiso. Poi gb alti e bassi delle gare, risultati altalenanti che ne facevano ima promessa, un mezzo campione con grandi potenziabtà ma ancora inespresso. Qust'estate, dopo la cocente delusione della stagione passata, si è messo in discussione. Con grande forza di volontà. Alla Rocca, insomma. Molti lo davano per spacciato. Invece, è esploso. Facendo sognare di nuovo lo sci italiano. «Per fortuna al mio fianco c'è sempre mia mogbe Tania. Ouando sei sulla cresta dell'onda tutti sono pronti a salire sul carro del vincitore, quando sei in difficoltà, sei solo. Lei invece c'è sempre stata». Un discorso a parte il campione di Livigno lo fa per i materiab, fondamentab per un campione: «Sì, parbamo degb sci - spiega -. Non mi sono piovuti addosso dalla casa che me li fornisce (Atomic, ndr). La ditta mi ha aiutato a trovare quelb più adatti per me in ogni gara, con ogni condizione di neve. Sono padrone dei miei sci perché b bo costruiti come volevo io e li bo testati moltissimo. Ne ho di tipi diversi per ogni gara». E aggiunge: «A Wengen ne avrò un paio di nuovi e approfitterò dei prossimi giorni per provarb. E' un lavoro che parte da lontano. Non si improvvisa». E ancora: «C'è davvero molto lavoro dietro, e non è l'unica componente dei successi di quest'anno. Credo di essere riuscito a mettere insieme una serie di piccob pezzi e di aver acquisito la tranquilbtà necessaria per dominare ogni situazione. Voglio continuare così». Il 2005 con i Mondiali di Bormio alle porte si è iniziato alla grande: all'ottima preparazione tecnica e atletica. Rocca unisce la sua capacità di concentrarsi, di tenere la mente fredda nei momenti più caldi della tensione agonistica. Tra venti giorni il grande appuntamento è nella sua terra. L'Itaba in crisi nel settore femminile sta vivendo con il carabiniere gentiluomo momenti esaltanti che non ricordava da tempo. I tecnici puntano su di lui. E non lo nascondono. Rocca, come fa di sobto, abbassa i toni e ripete: «Penso ad una gara alla volta». Ma si sa, l'azzurro punta non solo aba medagba di bronzo come quella che aveva conquistato due anni fa ai Mondiab di St. Moritz, ma al gradino più alto del podio. Il suo sogno da ieri ha i contomi sempre più nitidi. &JCL Questa vittoria "W come quella in Austria non è arrivata per caso Dietro c'è lavoro e voglia di crescere Ma non chiedetemi di festeggiare troppo: dopo quello che è successo in Asia, dopo il disastro del treno non sono proprio in vena lo vivo la realtà come tutti 99 Giorgio Rocca è abbonato alla vittoria sulla pista di Chamonix: qui il carabiniere di Livigno ha vinto per la seconda volta